Risparmiare sugli sprechi di cibo, con beneficio per le proprie tasche e l’ambiente: è possibile grazie a una rivoluzionaria App.
Scopriamo come funziona e come usare questa nuova applicazione che oltre a farci risparmiare può tornare molto utile per contrastare un problema molto diffuso come lo spreco alimentare.
Lo spreco alimentare è un problema globale. Un paradosso in un mondo che soffre ancora la fame. Si stima che solo col cibo buttato ogni anno si potrebbero sfamare 1,26 miliardi di persone. In cima alla lista delle nazioni dissipatrici di cibo ci sono gli Stati Uniti. In media tutte le settimane ogni americano getta nella spazzatura 1338 grammi di cibo.
Un po’ meglio, quanto a cibo sprecato, va alle nostre latitudini. Anche se non c’è da gioire particolarmente: l’Italia viaggia a quota 524,1 grammi, il che comunque significa sprecare 27,253 chilogrammi di cibo pro capite all’anno. Solo nel nostro Paese lo spreco domestico di cibo vale quasi 7 miliardi di euro, una cifra equivalente a mezzo punto del Pil. Alla quale oltretutto ci sono da aggiungere gli oltre 9 miliardi persi complessivamente dalla filiera.
Anche un bel po’ di soldi che se ne vanno dalle nostre tasche dunque, visto che il cibo buttato nell’immondizia potrebbe essere consumato ugualmente. Sono i dati forniti dall’agroeconomista Andrea Segrè, fondatore di Spreco Zero, che da anni documenta e indaga il fenomeno dello spreco alimentare. Per contrastare lo spreco del cibo, il 5 febbraio di ogni anno si celebra la Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare (nata proprio su iniziativa del professor Segrè).
Un’app contro lo spreco alimentare
Dal 2020 la giornata antispreco – partita nel 2014 – è patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e da quello della Salute. In occasione della decima edizione è stata lanciata un’iniziativa concreta per sprecare meno cibo. Si tratta dell’app Sprecometro. Sviluppata dall’Osservatorio Waste Watcher International su cibo e sostenibilità, può essere scaricata gratuitamente.
A cosa serve la nuova applicazione? Sostanzialmente a misurare e a prevenire lo spreco di cibo, individualmente o in gruppo (in famiglia, tra amici, nel gruppo di lavoro, ecc.). Usando l’app Sprecometro l’utente può aggiornare puntualmente il proprio comportamento grazie al diario dello spreco contenuto al suo interno. In questo modo potrà valutare i propri progressi avvenuti nel tempo fissandosi degli obiettivi per la riduzione degli sprechi alimentarI.
Inoltre l’app assegna dei punteggi per ogni riduzione dello spreco individuale nell’arco del tempo e per ogni contenuto visualizzato: visione dei video, lettura delle schede, risposte corrette ai quiz, permettendo anche un confronto con gli altri utenti dell’applicazione. È possibile anche attivare dei gruppi di riferimento: famiglia, amici, classe scolastica o universitaria, dipendenti aziendali, della PA, ecc. Si tratta di un modo per calcolare i dati aggregati dell’impatto economico e ambientale e per osservare i progressi individuali o di gruppo e del totale degli utenti.
Cosa misura lo Sprecometro
Come dicevamo l’app Sprecometro permette anche di valutare l’impatto economico (calcolato in euro) e quello ambientale (stimato in CO2 e H2O) dello spreco alimentare nelle case, dei gruppi nelle aziende e nelle scuole.
L’applicazione consente infatti di misurare in grammi lo spreco di cibo individuale e collettivo, calcolando la perdita economica (in euro), l’impronta carbonica (in termini di CO2 e chilometri percorsi in automobile) e l’impronta idrica (in H2O e bottiglie d’acqua da 0,5 litri).
Insomma, l’app Sprecometro è uno strumento capace di unire agilità, rapidità d’uso e affidabilità sul piano scientifico. Bastano soltanto 3 domande, 5 minuti di tempo e l’aggiornamento del diario per misurare quanto cibo sprechiamo all’interno delle mura di casa. Lo Sprecometro non ci fa solo capire quali cibi gettiamo nell’immondizia, ma anche il motivo per cui li buttiamo via quando sarebbero ancora buoni da mangiare.
Ecco come l’app aiuta a sprecare meno cibo
Per ogni utente la rivoluzionaria applicazione riesce a stilare, al termine della prima (e sola) rilevazione, un preciso identikit: Sprecone, Disattento, Attento, Parsimonioso. Un profilo che sarà sottoposto a un aggiornamento periodico in funzione degli aumenti o delle diminuzioni degli sprechi casalinghi.
Gli aggiornamenti dell’identikit avverranno anche sulla base di un percorso informativo-educativo da intraprendere visualizzando i mini video, le schede informative degli approfondimenti, le risposte ai quiz relativi che daranno una mano concreta nella riduzione dello spreco di cibo domestico e per adottare regimi alimentari più sani. A cadenza periodica avremo modo di verificare se gli esercizi funzionano e di avere un confronto con gli altri utenti che, come noi, mirano a ridurre gli sprechi alimentari.
Come funziona l’app Sprecometro
Dopo aver scaricato l’app, bisognerà rispondere a un questionario iniziale per registrarsi e aprire un account. Il questionario non durerà più di 5 minuti e servirà a targettizzare l’utente dell’applicazione assegnandolo a uno dei 4 profili che abbiamo visto in precedenza.
La targetizzazione avverrà in base alle risposte sulle abitudini di consumo e spesa alimentare, ma anche sulle quantità di spreco espresse in grammi per 23 categorie di cibi (carne rossa, carne bianca, frutta fresca, verdure, pane, ecc).
Dopo aver concluso il test iniziale l’utente si vedrà assegnare un profilo, che andrà dal meno attento al più attento: Sprecone, Disattento, Attento e Parsimonioso. Inoltre l’app fornirà, in base alla quantità in grammi di cibo sprecato per ogni singolo alimento, una misura in grammi totali oltre a una misura dei relativi impatti economici (perdita in euro) e ambientali (impronta ecologica e idrica) variabile nel tempo a seconda degli aggiornamenti da parte dell’utente stesso.
In aggiunta i dati sull’impronta carbonica verranno convertiti live in chilometri percorsi da un’automobile e l’impronta idrica in bottiglie d’acqua da 0.5 l, così da permettere una rapida visualizzazione dell’impatto degli sprechi agli utenti dell’app. In più gli impatti saranno tradotti in grafici sempre disponibili sulla dashboard.
Come aggiornare l’applicazione contro gli sprechi di cibo
Ogni utente avrà la possibilità di migliorare periodicamente il proprio profilo in base ai grammi dei vari cibi sprecati. L’utente potrà aggiornarli a cadenza giornaliera, settimanale o con una propria periodicità. Lo stesso avverrà attraverso la visione dei contenuti educativi proposti dall’app, strutturati sotto forma di video (indicativamente della durata di 2-3 minuti), schede informative di approfondimento e quiz grazie a cui potrà valutare il reale apprendimento del contenuto educativo.
Per ogni variazione in diminuzione dello spreco alimentare nel tempo l’app assegna un punteggio, così come per ogni attività a cui avrà preso parte l’utente, dunque video visualizzate, schede lette, risposte esatte ai quiz. L’esperienza dell’app Sprecometro potrà essere individuale o collettiva. È possibile infatti creare gruppi di familiari, amici, colleghi, compagni di studio. Il punteggio complessivo accumulato, oltre a definire il proprio identikit, permetterà anche un confronto in seno al gruppo di appartenenza. Un modo per incentivare una sana competizione in prospettiva antispreco e per migliorare le proprie abitudini di consumo e di spesa.
Lo Sprecometro riesce a calcolare non soltanto il dato individuale del singolo utente ma anche il dato aggregato del gruppo dove è inserito, che potrà essere visualizzato da tutti i membri del gruppo stesso. Ogni gruppo potrà estrapolare i dati, analizzarli, produrre periodicamente dei report in maniera da valutare gli eventuali progressi avvenuti nel corso tempo.
L’app Sprecometro possiede anche un proprio account Instagram. C’è anche la possibilità di collegare il proprio account dello Sprecometro col proprio account personale su Instagram per condividere coi follower i progressi nell’app e i risultati ottenuti individualmente o all’interno del proprio gruppo.
I quattro identikit degli “spreconi” di cibo
Come abbiamo visto lo Sprecometro è in grado di profilare gli utenti sulla base dei loro sprechi alimentari, classificandoli come più o meno virtuosi sulla base delle loro abitudini e stili.
Gli identikit previsti dallo Sprecometro sono quattro, vediamoli dunque nel dettaglio.
Sprecone
Per lo sprecone attività come fare la spesa e prepararsi pranzo e cena sono pianeti sconosciuti o quasi. Lo sprecone preferisce dedicarsi da altro. Di conseguenza il suo rapporto col cibo comincia e termina col tempo che serve per consumarlo e basta. Perciò quello che avanza dopo il pasto spesso e volentieri finisce nell’immondizia. Il suggerimento dell’app è quello di sfogliare le buone pratiche che nei diversi anni hanno vinto il Premio Vivere a Spreco Zero, di leggere con molta attenzione il libro Il Metodo Spreco Zero. Altro suggerimento di Sprecometro: iniziare il nuovo percorso informativo e educativo seguendo i mini-video, le schede informative e i relativi quiz proposti dall’app.
Disattento
Per l’utente disattento il consumo di cibo è un’attività legata soprattutto a esigenze fisiologiche da soddisfare. Anche per lui il cibo non è degno di particolari attenzioni. Spesso e volentieri organizza poco e male dispensa e frigorifero che facilmente si tramutano in dimenticatoi e talvolta in vere e proprie anticamere del bidone dell’immondizia.
Anche il disattento è invitato a sfogliare le buone pratiche che hanno vinto nei diversi anni il Premio Vivere a Spreco Zero, a compulsare il libro Il Metodo Spreco Zero e a intraprendere il percorso informativo-educativo fatto di mini-video, schede informative e quiz
Attento
Qui la musica comincia a cambiare: l’utente attento spreca cibo in maniera occasionale, non abituale. Naturalmente ci sono ampi margini di miglioramento. È indispensabile aumentare il grado di attenzione, in particolare con una maggiore oculatezza nel pianificare acquisti e consumi di cibo. L’utente attento incassa un bel «bravo» da parte di Sprecometro ma anche lui riceve gli stessi consigli. Ovvero quelli di sfogliare le buone pratiche che nei vari anni hanno vinto il Premio Vivere a Spreco Zero, di consultare con estrema attenzione il solito libro sul Metodo Spreco Zero e di cominciare il nuovo percorso informativo e educativo (mini-video, schede informative e i relativi quiz).
Parsimonioso
È l’identikit più virtuoso e meno sprecone dei quattro. Sicuramente il parsimonioso si rivela un consumatore attento e informato. Concetti come sostenibilità, prevenzione e lotta allo spreco alimentare fanno decisamente parte del suo background. Insomma, la parsimonia rientra in un modo di agire strutturato e ormai consolidato. Ma anche il parsimonioso può migliorare. E dunque anche lui, come gli altri tre identikit meno virtuosi, si vede invitare ad approfondire le buone pratiche antispreco premiate nel corso degli anni, alla lettura minuziosa del libro Il Metodo Spreco Zero e a iniziare il percorso di informazione e educazione coi vari supporti video, informativi e a base di quiz proposti dall’applicazione.