Colesterolo, c’è una nuova molecola che cambia tutto (in meglio): come funziona

In base a quanto emerso dai recenti studi, la nuova molecola è in grado di contribuire notevolmente alla riduzione del colesterolo alto!

Il colesterolo è una molecola presente nell’organismo e impegnata nello svolgimento di diverse funzioni dall’importanza fondamentale a livello biologico. Si tratta di un grasso che circola nel sangue e che, quando raggiunge livelli troppo elevati, rischia di collegarsi a gravi conseguenze. Recentemente, un’indagine ha messo in evidenza i sorprendenti effetti di una nuova molecola destinata ad apportare importanti cambiamenti.

La nuova molecola che riduce i livelli di colesterolo
Colesterolo, con la nuova molecola cambia tutto: ecco cosa c’è da sapere – grantennistoscana.it

Appartenente alla categoria dei lipidi steroidei, il colesterolo gioca un ruolo molto importante per il corretto funzionamento dell’organismo. Innanzitutto, è un elemento chiave nelle membrane cellulari, che si occupa di regolare. Inoltre è responsabile della produzione di sali biliari, vitamina D ed ormoni steroidei come progesterone, testosterone e cortisolo, per citarne alcuni.

Malgrado sia un componente fondamentale, se i suoi livelli si fanno eccessivamente alti, si trasforma in un allarmante fattore di rischio per quanto riguarda l’esposizione alle patologie cardiache, prima causa di morte nella società odierna. La molecola, infatti, finisce col formare dei depositi di grasso sulle pareti delle arterie, che a causa delle lesioni diventano più spesse irrigidendosi.

Colesterolo alto, i fattori che determinano l’innalzamento dei suoi valori

Il risultato dell’aterosclerosi – questo è il nome del processo descritto poc’anzi – è lo sviluppo di placche che costituiscono degli ostacoli per il corretto flusso sanguigno. L’infarto e l’ictus, provocati proprio da un blocco che intacca il passaggio del sangue, sono i principali pericoli in tali situazioni.

I rischi legati al colesterolo alto
L’infarto è una delle conseguenze più preoccupanti del colesterolo alto – grantennistoscana.it

Sono diversi i fattori che potrebbero concorrere all’innalzamento del colesterolo oltre i valori a norma, a partire da un’alimentazione scorretta e caratterizzata soprattutto dal consumo di alimenti di origine animale (tra cui carne, salumi, burro e uova). In molti casi questa va di pari passo con una scarsa attività fisica e una vita piuttosto sedentaria. Il che spiega per quale motivo, tra le cause, figura l’obesità e il sovrappeso.

Anche il fumo può essere un elemento determinante, in quanto contribuisce all’inspessimento delle arterie e deteriora i vasi sanguigni. Oltre allo stile di vita, tale condizione potrebbe essere determinata da fattori genetici, come l’ipercolesterolemia familiare (caratterizzata dalla predisposizione a sviluppare problemi legati al colesterolo), o dalla presenza di malattie pregresse, tra cui il diabete e l’iperinsulinemia.

Acido bempedoico, la nuova molecola che combatte il colesterolo alto

Il colesterolo alto può essere combattuto adottando i giusti provvedimenti. Il primo passo, ovviamente, è chiedere consiglio ad un medico e sottoporsi a periodiche analisi del sangue per tenere i valori sotto controllo. Seguire una dieta sana e bilanciata e dedicarsi a programmi di attività fisica mirati sono un ottimo modo per iniziare.

Rimedi per abbassare il colesterolo alto
Svolgere attività fisica e avere un’alimentazione corretta aiutano a ridurre i livelli di colesterolo – grantennistoscana.it

A queste, è possibile affiancare l’assunzione di integratori specifici e, nel caso in cui non dovessero essere abbastanza, c’è sempre la terapia farmacologica. Le statine figurano tra i principali medicinali prescritti, tuttavia accanto ai benefici apportati spiccano anche diversi effetti collaterali.

Una recente indagine ha portato in luce le proprietà dell’acido bempedoico, una molecola in grado di ridurre i livelli di colesterolo nel sangue diminuendo allo stesso tempo il pericolo di infarto miocardico. Lo studio – al quale hanno partecipato ben 13.790 pazienti intolleranti alle statine – è stato esposto al Congresso dell’American College of Cardiology (ACC).

Secondo quanto emerso, i valori di ldl (ossia il colesterolo “cattivo”) sono scesi in una percentuale pari al 21% a distanza di sei mesi dall’inizio dell’esperimento. Lo scorso marzo l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha ufficialmente approvato la terapia a base di acido bempedoico – che può essere assunto da solo, in monoterapia, oppure in combinazione con una dose prestabilita di ezetimibe.

In che modo funziona

L’acido bempedoico è consigliato particolarmente per i pazienti che presentano livelli elevati di colesterolo e che, in passato, hanno tentato di far fronte al problema con una statina che tuttavia si è rivelata inefficace, o per coloro che ne sono intolleranti. Ma in che modo funziona?

La nuova molecola che riduce i livelli di colesterolo
Come funziona l’acido bempedoico – grantennistoscana.it

La molecola svolge il ruolo di inibitore dell’adenosin trifosfato citrato liasi (ACL), l’enzima impegnato nella produzione di colesterolo. Ciò significa che il suo processo di biosintesi risulterà limitato e che il colesterolo ldl sarà ridotto, insieme agli acidi grassi epatici.

La scoperta dell’acido bempedoico ha segnato un punto di svolta importante nella battaglia contro il colesterolo alto. Il farmaco è l’ideale per le persone che sono impossibilitate ad assumere statine ed è in grado di apportare grandi benefici all’organismo. Allo stesso tempo, però, la sua somministrazione è sconsigliata nel caso in cui il paziente dovesse presentare determinate patologie, in particolare quelle che riguardano reni e fegato.

È sempre bene rivolgersi ad un esperto, anziché procedere in autonomia, ed evitare il sovradosaggio: così facendo, piuttosto che godere dei suoi esiti positivi, il pericolo è di incappare in qualche forma di intossicazione. L’acido bempedoico può essere assunto per via orale, tramite compresse da ingerire insieme al cibo. In alternativa, può essere preso tra un pasto e l’altro.

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