Colpo Juve! Mentre i tifosi bianconeri vivono l’incertezza cercando di comprendere cosa stia succedendo, ecco la notizia che li stupisce.
Spaesati. I tifosi della Juventus si potrebbero definire così. Come un gruppo di turisti che ha smarrito la bussola, ha perduto l’orientamento ed è finito in un luogo sconosciuto, di cui non si conosce nulla.
Gli ultimi sei mesi hanno rappresentato una prova durissima per la società Juventus e per chi la segue con passione da tempo immemore. Una stagione, quella appena conclusa, che era partita con le solite, buone intenzioni. Ad inizio 2023 si è scatenato uno tsunami all’interno della società bianconera nel momento in cui la stampa ha iniziato a rendere noti i risultati dell’inchiesta Prisma, avviata e condotta dalla procura di Torino.
Plusvalenze fittizie e manovre-stipendi non chiare hanno posto la Juventus sul banco degli imputati. Giustizia ordinaria e sportiva hanno messo nel mirino la società guidata da Andrea Agnelli. Una presidenza che, però, si è sciolta come neve al sole nel mese di gennaio 2023. I capi di accusa nei confronti della Juventus sono gravi. Si parla, tra le altre cose, di falso in bilancio.
Pertanto l’intero CDA ha deciso di dimettersi, assumendosi le proprie responsabilità ma anche arrogandosi il diritto di difendersi nelle sedi opportune senza più coinvolgere direttamente la società bianconera. Da quel momento il vuoto dirigenziale è stato colmato completamente dalla figura di John Elkann.
L’amministratore delegato di EXOR, la cassaforte della famiglia Agnelli-Elkann che detiene, tra le altre cose, anche la proprietà della Juventus, ha collocato figure a lui molto vicine nei ruoli più importanti in seno alla società bianconera. Gianluca Ferrero, presidente, Maurizio Scanavino, direttore generale, Francesco Calvo, responsabile dell’area sportiva. In poche settimane si è sbriciolata una società in auge a undici anni e ne è stata creata immediatamente un’altra dalle sue ceneri.
Il resto è storia recente. La penalizzazione di 10 punti in classifica inflitta alla Juventus, dopo un assai discutibile togli e metti, che ha di fatto escluso la formazione bianconera dalla prossima Champions League, non ha fatto altro che complicare ulteriormente una situazione già delicata dal punto di vista economico-finanziario.
I tifosi della Juventus stanno riprovando quell’identico insieme di angosciose sensazioni provate quasi vent’anni fa, allo scoppio dello scandalo denominato, poi, Calciopoli. Riaffiora quel senso di smarrimento dovuto ad una mancanza di completa comprensione di ciò che sta realmente accadendo in casa Juventus e di quali saranno, poi, le reali conseguenze di questa nuova-vecchia vicenda.
Le prime reali conseguenze parlano di un concreto, inevitabile ridimensionamento della Juventus. Ridimensionamento è una parola pressoché inesistente nel vocabolario della società Juventus e, tantomeno in quello dei suoi sostenitori. Pensare che la Juventus debba cedere alcuni dei suoi migliori giocatori per ripianare un bilancio messo K.O. da gestioni societarie farneticanti come una qualunque società di provincia, sta provocando un profondo turbamento.
E chi magari ha qualche capello bianco in testa ricorda, con struggente malinconia, di quando l’Avvocato Gianni Agnelli ha acquistato per l’ormai celeberrimo “pezzo di pane” un calciatore chiamato Michel Platini. Ma nella Juventus di oggi non c’è più una figura come Gianni Agnelli. Non c’è più una figura follemente innamorata dei colori bianconeri.
Andrea Agnelli è stato l’ultimo esempio di presidente innamorato, ma il troppo amore lo ha portato a commettere dei gravi errori. John Elkann non è un Agnelli. Fa parte dell’altro ramo della famiglia, che volge, manzonianamente parlando, verso il profitto. E’ a capo di un impero economico dove i sentimenti, e le emozioni, devono essere lasciati fuori dalla porta. Di questo hanno paura i tifosi bianconeri e per questo che sono preoccupati.
Ma la Juventus ha un popolo di oltre dieci milioni di tifosi a cui occorre dare risposte concrete. Ha ricevuto un colpo che l’ha stesa. Si sta lentamente rialzando e schiarendo le idee.
La Juventus che verrà sarà completamente diversa, a partire dai suoi dirigenti fino alla prima squadra. Per la prima volta nella sua storia la società bianconera dovrà fare tutto da sola. La cassaforte della Famiglia è chiusa a tripla mandata.
Da lì non uscirà un euro e inoltre dovranno essere immediatamente coperti tutti i mancati introiti della Champions League, al fine di non appesantire ulteriormente un bilancio che, da tempo, è in sofferenza. Occorrerà lavorare con competenza e fantasia, trovando la maniera di ottenere il massimo spendendo il minimo. E dove non si arriverà con la competenza e la fantasia, si dovrà agire nella maniera più drastica, e dolorosa, ovvero cedendo alcuni dei campioni presenti in rosa. Occorre fare di necessità virtù e mai come adesso diventa fondamentale la capacità di scoprire, prima degli altri, futuri, grandi talenti.
Il suo nome è Gianluca Prestianni e, come il 50% della popolazione argentina, ha sangue italiano che scorre nelle sue vene. Classe 2006, è un giocatore del Vélez Sarsfield, entrato già nella storia del club per essere stato il più giovane esordiente, a poco più di 16 anni. La Juventus lo ha adocchiato da tempo. Il soprannome del giovane talento italo-argentino è “la pulce“, come un certo Lionel Messi e già questo dovrebbe far tenere dritte le antenne sul suo profilo.
La notizia dell’interessante della società bianconera nei confronti di Gianluca Prestianniè stata data da Espn Argentina. Il talento del Vélez ha una clausola rescissoria pari a 12 milioni di euro, somma che la Juventus sarebbe pronta ad investire su un profilo molto promettente. Le relazioni di Matteo Tognozzi, responsabile scouting della Juventus, su Gianluca Prestianni sono tutte positive.
La giovanissima punta argentina potrebbe quindi avere presto un futuro sotto la Mole. Il suo costo non è esattamente il tozzo di pane grazie al quale Michel Platini è diventato un giocatore della Juventus, marcandone la storia. Potrebbe però segnare l’inizio di una nuova politica societaria. Di una nuova fase dettata si dalle necessità di natura economica ma che potrebbe portare, in futuro, risultati insperati al momento.
I tempi cambiano, non c’è più una figura imponente come l’Avvocato Agnelli. C’è sempre la Famiglia a guidare il club bianconero, ma il manico è decisamente diverso. La passione smodata e quasi irrazionale ha lasciato il campo libero ad una gestione “aziendale”. I numeri prima di tutto, poi viene il resto. E i tifosi sono sempre più spaesati.
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