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LifeStyle

Come capire se il sushi che stai mangiando è di qualità? Con questi trucchi eviti ogni problema

Con questo cibo la tua salute è a rischio: ma se usi questi 10 metodi eviti i gravi problemi batterici e non solo.

Il sushi è uno di quei cibi alla moda che ultimamente si sono molto diffusi nel nostro paese. Eppure se non è di qualità i rischi per la salute possono essere importanti perché stiamo parlando comunque di consumare pesce crudo. Per metterci al riparo da questi pericoli e per capire se questo alimento è di qualità ci sono 10 trucchetti che è importante conoscere. Il sushi è un tipico piatto della cultura gastronomica giapponese ma è entrato nella nostra cucina con forza e negli ultimi anni è diventato di gran moda.

Devi usare questi dieci trucchi per evitare il sushi pericoloso – grantennistoscana.it

I pesci che possono essere consumati crudi hanno bisogno di cure particolari e di una conservazione molto attenta. Facendo così si eviterà la proliferazione di batteri che possono mettere in crisi la nostra salute. Proprio per questo i medici ricordano che ci sono 10 trucchi da utilizzare per capire se il pesce effettivamente è giusto per essere consumato crudo. Il pesce fresco e sano dovrebbe apparire lucido oppure traslucido e non dovrebbe presentare dorature ai bordi. Anche l’odore è molto importante da valutare.

L’odore è il primo campanello d’allarme

Infatti un odore sgradevole sicuramente è il primo campanello d’allarme. Se il pesce emana puzza significa che è in atto la proliferazione batterica e che la sua conservazione non è stata fatta secondo le regole. Ma anche la consistenza della pelle del sushi ci può offrire informazioni preziose sulla sua freschezza e anche su come è stato trattato. Un pesce fresco e sano dovrebbe apparire sodo al tatto, freddo e non appiccicoso.

Odore e consistenza del sushi ci fanno capire se ci sono pericoli – grantennistoscana.it

Se invece quando lo tocchiamo ci appare “rilassato“, se si sfalda e appare gommoso, viscido e colloso non sono sicuramente segnali positivi ed è meglio evitare il consumo. Ma un altro fattore da valutare con attenzione è proprio il gusto. Il pesce di qualità risulta delicato, fresco e leggermente salino; se quando lo consumiamo c’è un retrogusto amaro è meglio lasciar perdere. Un trucco degli esperti è quello di consumarlo senza wasabi e salsa per valutarne il sapore e poi eventualmente aggiungerle.

Anche il riso ha la sua importanza

Ma anche il riso ha la sua importanza e non deve presentarsi né croccante e né appiccicoso. Deve trattarsi di uno compatto ed uniforme. Il sashimi può essere un buon modo per valutare la qualità del pesce che viene cucinato nel sushi di un particolare ristorante. Infatti il sapore e l’odore possono essere abilmente nascosti utilizzando la salsa di soia e il wasabi. Invece gli esperti ricordano che per il sashimi non è così e quindi ordinando questo piatto possiamo avere un’idea molto più chiara della qualità del pesce.

Assaggiamolo prima senza salse per valutarne il sapore – grantennistoscana.it

Ma anche i tempi del sushi non sono del sottovalutare. Un pasto a base di sushi non dovrebbe durare più di un’ora. Infatti quando questo piatto arriva sulla tavola va mangiato entro un certo tempo prima che i batteri presenti nell’aria possano contaminarlo. Quindi tra la preparazione, l’impiattamento ed il consumo non deve passare troppo tempo. Evitate anche di consumare il sushi di domenica perché molto probabilmente sarà una rimanenza dei giorni precedenti.

Toccare il sushi

Ma un ottimo test da fare prima di consumare il sushi è quello di toccarlo. Se vi appare molle ed appiccicoso e se avete difficoltà a tirarlo su con la forchetta probabilmente non è un sushi preparato o conservato come si dovrebbe. Più siamo abituati a mangiarlo e più, già con un semplice tocco, saremo in grado di capire quando la consistenza è strana e non ci sembra quella solita.

Toccare il sushi è un buon modo per capire se va bene – grantennistoscana.it

Ma gli esperti consigliano anche di non farsi contagiare dall’effetto moda. Il fatto che questo cibo sia diventato così diffuso  non deve spingerci a consumarlo per forza. Se non siamo convinti è meglio lasciar perdere.

Salvatore Di Maggio

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