Non sempre cogliamo i cambiamenti inerenti le nostre capacità cognitive e sapere se stanno funzionando come dovrebbero.
La mente e il cervello hanno funzioni molto complesse e ancora oggi si cerca di comprendere le dinamiche dell’invecchiamento e le cause che possono comprometterlo anche prima del dovuto.
Siamo soliti pensare che solamente in tarda età manifesteremo un calo delle performance di concentrazione, memoria e lucidità. In realtà esistono molte forme di demenza precoce e anzi negli ultimi anni l’età a rischio si è abbassata moltissimo.
Ad ogni modo, il cervello invecchia esattamente come tutto il resto dell’organismo. Il processo che porta al fisiologico degenero non è propriamente omogeneo e si manifesta in diverse modalità.
Come e perché invecchia il cervello?
Parlando sia dell’organo che delle funzioni cognitive, c’è da dire che sono molti i fattori che li influenzano.
Alcuni di essi, come la predisposizione genetica, non sono controllabili, ma su altri fattori ambientali (ad esempio esposizione a inquinamento) o stili di vita possiamo intervenire per mantenere il cervello in salute. Parliamo dunque di riuscire a non danneggiare quelle aree cerebrali che ci servono per la memoria (soprattutto a lungo termine), la concentrazione, la capacità di calcolo, l’ampiezza del vocabolario, la creatività e anche il ragionamento in generale.
Il cervello, col passare degli anni, riduce la sua massa e diminuisce sia in peso che in volume; il fenomeno avviene soprattutto nel lobo frontale e nell’ippocampo, che sono le aree dedicate proprio alla memoria a breve/lungo termine ma anche al senso dell’orientamento, nonché delle attività psichiche cosiddette superiori.
Un altro fattore che determina il declino cerebrale è la riduzione della mielina, una componente protettiva delle fibre nervose. La sua compromissione rende più difficili i collegamenti tra le aree del cervello.
Non dimentichiamoci che un altro problema che rallenta le funzioni del cervello è una minore ossigenazione, dovuta all’età e ad alcune patologie come l’ipertensione. Problematiche che però possono insorgere anche in et precoce, soprattutto se è in essere uno stile di vita non salutare.
Dobbiamo ricordare però che il cervello riesce anche ad adottare strategie per “difendersi“ dall’invecchiamento e dagli attacchi. Nonostante con l’età diminuisca la riserva cognitiva, dall’altra il cervello riesce a compensare e a sfruttare al massimo ciò che rimane. Il cervello è anche capace di produrre nuovi neuroni – anche se di solito si pensa il contrario – anche in età adulta; il fenomeno si chiama neurogenesi, ma per stimolarlo è opportuno prendersi cura del cervello in modo specifico.
Come preservare le funzioni cognitive
Abbiamo diversi modi di prenderci cura del nostro cervello e migliorare le performance, anche se l’ideale sarebbe intervenire già da giovani.
Sicuramente uno dei modi per mantenere la mente attiva è quella di allenarla con attività che appassionano, ma anche leggendo molto, facendo quiz o test e anche i classici cruciverba, puzzle o sudoku. In questo modo si mantengono quelle capacità cognitive deputate all’organizzazione, alla pianificazione di strategie e al problem solving.
Il cervello va alimentato in modo sano, esattamente come tutto il resto dell’organismo: seguire una dieta ricca di omega-3, pesce, verdure a foglia verde e frutti rossi dona al cervello preziosi antiossidanti che preservano dall’invecchiamento cellulare.
Tra i “trucchi” consigliati dagli esperti troviamo il consumo di Curcuma, una spezia che notoriamente è antinfiammatoria e antiossidante. Al contrario, cibi industriali, carne rosa, insaccati e in generale i grassi infiammano, e dunque aumentano il rischio di incorrere in numerose malattie, Alzheimer compreso.
Non dimentichiamoci che per mantenere una mente brillante e reattiva dobbiamo evitare lo stress. Questo causa numerosi danni all’organismo e anche al cervello, nonché squilibri ormonali e indebolimento del sistema immunitario. Se vogliamo avere migliori performance a livello fisico e mentale dovremo ideare un piano per riposare correttamente e per il numero sufficiente di ore.
Infine, tornando al discorso dell’ossigenazione del cervello, ricordiamo che essenziale è praticare dell’attività fisica regolare. A seconda dell’età e della situazione possiamo scegliere sia quella intensa che quella moderata, come le semplici passeggiate.
Ecco il test per capire se la tua memoria e concentrazione stanno funzionando come dovrebbero
Oltre a tutte le indicazioni sopra citate, esistono numerosi metodi per capire quale sia “l’età del nostro cervello“. Uno di questi è un test semplice da fare, e anche divertente.
Possiamo farlo in qualsiasi momento anche in autonomia, e a seconda dei risultati potremo prendere spunto per fare altri test o quiz e magari fissare degli obiettivi e cercare di andare sempre oltre i nostri limiti.
- Il test è facilissimo: dobbiamo leggere ad alta voce 15 parole, in modo consecutivo e dedicando ad ogni parola 1 secondo.
Finito di leggere le parole, dobbiamo scrivere su un foglio tutte quelle che ricordiamo. Il test non specifica un limite di tempo, ma potremmo anche organizzare proprio delle gare a chi ne scrive di più nel minor tempo possibile.
Secondo gli esperti che hanno ideato il test, se riusciamo a scriverne da 10 a 15 abbiamo un cervello sano e in forma, con un’età biologica di 20 anni. Se invece ne abbiamo ricordate 3 o ancora meno significa che il cervello ha performance come quelle di un anziano di 80 anni.
Non rimane che mettersi alla prova!