Negli ultimi anni i casi di ansia sono aumentati notevolmente, in particolare tra i più giovani. Con queste 7 regole sarà possibile dire addio al disturbo.
Quando si parla di ansia si fa riferimento ad uno stato emotivo che proviamo tutti nella nostra vita quotidiana. Si tratta di un miscuglio di sensazioni tra cui preoccupazione e agitazione (fino ad arrivare alla paura vera e propria) con cui dobbiamo avere a che fare in determinati momenti. Tuttavia, nelle situazioni in cui l’ansia si fa patologia, diventa necessario trovare delle soluzioni per far fronte al disturbo.
Provare un po’ di ansia davanti alle sfide che affrontiamo quotidianamente – che si tratti di un impegno di lavoro o di un esame universitario, per esempio – è più che normale. L’agitazione e il senso di tensione che fanno la loro comparsa prima di un avvenimento che per noi è importante non dovrebbero metterci in allarme. Eppure, quando tali emozioni si fanno particolarmente invasive, si sfocia nell’ansia patologica.
Questa è un vero e proprio disturbo in grado di intaccare i diversi ambiti della vita di chi ne soffre determinando la comparsa di sensazioni indesiderate. L’ansia patologica può legarsi alle cause più disparate, molto spesso difficili da identificare, oppure essere a sua volta il sintomo di una patologia psicologica ben precisa, come la depressione.
Ansia, quali sono le cause che la determinano
Nella maggior parte dei casi, l’ansia è dovuta a motivazioni che risiedono nell’inconscio e che si associano a conflitti irrisolti, traumi o disagi che finiscono con l’influire sul benessere mentale. Non riuscire a smettere di pensare al dolore vissuto in passato e guardare con preoccupazione il futuro, in tal senso, sono due elementi tipici.
Il disturbo, però, potrebbe derivare anche da fattori ereditari. In base a quanto emerso da diverse indagini psicologiche, infatti, gli individui affetti da ansia molto spesso hanno un famigliare che soffre dello stesso disagio (in almeno il 50% dei casi). Infine, possono esserci anche motivazioni biologiche, strettamente correlate alle alterazioni che potrebbero interessare i neurotrasmettitori del cervello.
L’ansia patologica si manifesta con diversi sintomi, a livello sia psicologico che fisico. Nella prima categoria rientrano segnali come un’eccessiva tendenza a preoccuparsi per faccende che tuttavia non hanno un’importanza centrale. Essere particolarmente impazienti e facilmente irritabili, avere problemi a prendere sonno e fare fatica a concentrarsi sono altri campanelli d’allarme.
Il disturbo potrebbe portare a vivere in uno stato di depersonalizzazione (ossia sentirsi distaccati dal proprio corpo e dalle proprie emozioni) e avere criticità alla memoria. L’ansia invasiva, inoltre, suscita molto spesso in chi ne soffre un senso costante di paura e inquietudine senza riuscire a rilassarsi. Le persone affette da tale disturbo avranno anche il timore di perdere il controllo, “impazzire” o addirittura morire.
Ci sono poi segnali come dolore toracico, palpitazioni, tremori, sudorazione sproporzionata, problemi di respirazione e vertigini. Ma anche difficoltà a deglutire, bisogno frequente di urinare, alternazioni di vampate di caldo e di freddo, senso di nodo alla gola o di soffocamento e sensazione di spossatezza.
Come contrastare l’ansia?
Gli esperti identificano una serie di disturbi che possono rientrare nello spettro dell’ansia, come l’agorafobia, ossia la paura di trovarsi in luoghi aperti e molto affollati, o la fobia sociale, caratterizzata da sensazioni di timore e disagio che interessano una persona nei momenti di interazione sociale, per l’appunto, e che si legano alla paura di essere giudicati negativamente.
Tra questi ci sono anche la comparsa di attacchi di panico che potrebbero farsi sempre più frequenti, e il disturbo ossessivo-compulsivo, il quale si contraddistingue per i pensieri invadenti che suscitano ansia e malessere in chi ne è affetto costringendolo a compiere determinate azioni in modo ripetitivo per sentirsi meno agitato.
Sarà chiaro, a questo punto, che l’ansia patologica va di pari passo con diversi disagi, in grado di influire molto sulla vita quotidiana degli individui. Per chi ne soffre diventa più difficile godersi anche quelli che dovrebbero essere i momenti più “leggeri” della sua esistenza: uscire con i propri amici e andare in un locale potrebbe diventare un vero e proprio dramma, al solo pensiero di ritrovarsi circondato dalle altre persone.
In questi casi, la soluzione migliore è chiedere aiuto ad uno psicologo e seguire la terapia adatta alle proprie esigenze. Se necessario, ci si dovrà affidare anche a farmaci specifici: ciò che conta è non procedere alla loro assunzione in autonomia, ma rivolgersi sempre ad un esperto prendendo in considerazione i possibili effetti collaterali. Esistono anche rimedi alternativi, come la meditazione mindfulness, che potrebbe rivelarsi molto utile.
Le 7 regole per far fronte al disagio
Davanti alla comparsa dei sintomi dell’ansia, è possibile anche agire da sé seguendo alcuni accorgimenti in grado di tenere le preoccupazioni lontane e aiutarci a vivere in modo più sereno. In questo articolo ci concentreremo su 7 regole in particolare, che contribuiranno sicuramente ad affrontare il problema. Iniziamo con un consiglio fondamentale per combattere l’ansia: non cercare continuamente le cause dietro quest’ultima.
Il malessere, ovviamente, trova le sue origini in un disagio specifico. Tuttavia, rimuginare sulle colpe proprie, degli altri o degli avvenimenti più disparati, non farà che peggiorare la sensazione. Non a caso, la seconda dritta è vivere nel presente. Concentrarsi su ciò che si sta facendo, anziché pensare ad eventi passati o agitarsi immaginando un futuro disastroso, è molto importante.
La regola numero tre è mettere da parte la paura del giudizio altrui. Nessuno di noi dovrebbe preoccuparsi di dimostrare quanto vale. Ognuno ha le proprie qualità e le proprie doti e la paura di non essere apprezzati non fa altro che frenare. Lasciarsi trasportare dalle emozioni piuttosto che passare l’esistenza “intrappolati” nei propri pensieri negativi, dando sempre la priorità al lato più razionale, è il quarto consiglio.
Proseguendo, abbandonare l’idea di dover avere tutto sotto controllo aiuterà molto ad affrontare gli imprevisti e i cambiamenti – che si presentano nella vita di chiunque – con maggiore filosofia. Dedicarsi ad attività non particolarmente impegnative ma, in ogni caso, piacevoli giorno dopo giorno è la sesta regola da seguire. Infine, superare la paura del vuoto prendendosi del tempo per rilassarsi e liberare la mente è l’ultimo accorgimento.