Al giorno d’oggi la pratica dei tatuaggi è molto diffusa, ma a volte si ha voglia di cancellarli: attenzione ad evitare questi gravi errori
Un po’ per riconoscenza e amore, un po’ anche per moda e per valorizzare l’aspetto estetico. Sono differenti le motivazioni per cui si sceglie di incidere la propria pelle, realizzando un tatuaggio più o meno grande. Al giorno d’oggi, al contrario di quanto accadeva anni e anni fa, è assai semplice vedere persone in giro con dei tatuaggi addosso.
E tra i vip, in particolare, la pratica è estremamente diffusa. Basti pensare, ad esempio, ai calciatori, che spesso e volentieri presentano intere parti del corpo tatuate. Uno dei casi più eclatanti, in tal senso, è rappresentato dalla figura di Radja Nainggolan, ex centrocampista di Roma e Inter.
Ma il belga è soltanto uno dei nomi di una lunga lista. E gran parte dei personaggi pubblici, ovviamente, non perdono occasione per sfoggiare i loro disegni sui propri profili social, specialmente durante l’estate. Parecchi followers, dal canto loro, rimangono non poco attratti dalle visioni a cui vengono sottoposti quotidianamente, il che li spinge a prenotare un appuntamento presso un tatuatore professionista per incidere la propria pelle.
Ad ogni modo, è bene riflettere in maniera approfondita e concedersi un po’ di tempo prima di recarsi in uno studio di tatuaggi. Innanzitutto, bisogna prepararsi da un punto di vista psicologico, perché quelli permanenti causano molta sofferenza. Si tratta di un processo abbastanza complicato da affrontare, che richiede una certa resistenza fisica e mentale.
A meno che non decidiate di fare un tatuaggio di dimensioni piccole, magari senza neanche passare l’inchiostro dentro al contorno. Per quelli grandi, invece, può essere necessaria più di una seduta, durante la quale è obbligatorio cercare di rimanere fermi il più possibile in modo da non creare eventuali disagi al tatuatore. Inoltre, i giorni seguenti alla messa in atto del tatuaggio è fondamentale dedicare spazio e tempo alla cura della nostra opera d’arte.
Altrimenti, potrebbero formarsi delle crosticine che comporterebbero successivamente una perdita di colore, sbiadendo il tatuaggio. Solitamente le prime ore, quando il tattoo è ancora fresco, si applica un cellofan intorno alla parte della pelle che è stata incisa.
Il cellofan va cambiato periodicamente, in modo da permettere alla pelle di respirare in quel punto. Tra un cambio e l’altro, risulta assai utile effettuare dei lavaggi con acqua e sapone, ma nel contempo si può anche spalmare una crema ad hoc che aiuta a ridurre più in fretta il bruciore.
L’importante è che non sottovalutiate per nessuna ragione questa fase, che è abbastanza delicata. E sappiate che i tatuaggi, in linea di massima, comportano sempre delle spese tutt’altro che indifferenti. A maggior ragione se si sceglie di farlo realistico: in questo caso ci sarà bisogno di un processo più lungo rispetto a quello legato ai cosiddetti tatuaggi ‘old school’.
E il prezzo, inevitabilmente, si alza in maniera considerevole. Tant’è che si arriva a spendere pure migliaia di euro per un tatuaggio e come minimo, anche per quelli più piccoli, i tatuatori ne chiedono un centinaio. Ma se avete un amico che vi fa uno sconto, tanto meglio.
Allo stesso tempo, però, in Italia e negli Stati Uniti sono in crescita le fila di coloro che si sono pentiti e adesso vorrebbero rimuovere in qualche modo un determinato tatuaggio o anche più di uno. Ma pure per la cancellazione servono tempo, parecchio denaro e sopportazione del dolore, peraltro senza la certezza che il tutto vada a buon fine.
In tutto ciò, quali sono le tecniche per avviare la rimozione? Nella maggior parte dei casi, come sottolinea in un’intervista Dario d’Angelo (rappresentante della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-rigenerativa ed Estetica), ci si avvale del laser, il quale colpisce il pigmento con un’elevata quantità di energia. Lo frantuma e così rende possibile l’eliminazione da parte dell’organismo.
Esistono pure dei rari casi, riguardanti tattoo molto piccoli, in cui si ricorre all’asportazione chirurgica, che lascia una cicatrice più o meno visibile sul corpo. Sappiate, inoltre, che la luce è più efficace sui colori scuri che su quelli chiari, di conseguenza i tatuaggi neri o comunque scuri sono più semplici da rimuovere.
Se decidete di cancellare un tatuaggio, dovete rivolgervi a dermatologi e chirurghi plastici, verificando che abbiano esperienza e competenza in questo ambito. Attenzione: sebbene il trattamento sia mini-invasivo, potrebbe comunque provocare irritazioni, vesciche o gonfiore, perciò è necessario seguire un iter di cure adeguato.
Ketty Peris, direttrice della Clinica Dermatologica-Irccs Policlinico Gemelli di Roma, spiega come la pelle vada tenuta idratata attraverso l’uso di unguenti e creme grasse, per allontanare il rischio d’infezioni. In più va protetta dal sole e quando si formano delle croste, l’ideale è spalmare delle pomate emollienti e lenitive, aspettando che scompaiano da sole. Solitamente servono più sedute per la rimozione completa del tattoo (da 5 a 8 in genere), con un intervallo di tempo che corrisponde all’incirca ad un paio di mesi.
E i costi? Si va da 150 a 450 euro, con la cifra che varia in base alle caratteristiche del tatuaggio. Ma non è possibile cancellare qualunque tipo di disegno a inchiostro sulla pelle: quelli di colore giallo e bianco, ad esempio, sono praticamente immuni al laser. E se il disegno è molto grande, è pressoché impossibile tornare indietro. Insomma, pensateci bene.
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