C’è un modo – anzi più di uno – per controllare qualcuno su Tik Tok senza farsi cogliere in castagna. I rischi però non sono pochi.
I social si rivelano una volta di più luoghi che, per quanto virtuali, abbondano di pericoli molto reali dei quali è bene essere consapevoli.
Qualcuno ha acutamente fatto osservare che nessuna applicazione meglio di Tik Tok ha saputo organizzare quella «organizzazione dell’egoismo al ribasso» in cui Robert Musil aveva intravisto il segreto per avere successo nel mondo capitalistico. Per dominare gli spiriti animali del capitalismo bisogna “sintonizzarsi” con la bassezza.
E in effetti il modello premiato dall’algoritmo di Tik Tok è quello che prevede l’ostentazione di uno stile di vita cool, smaccatamente glamour, fatto di lusso sfrenato e a tratti di promiscuità. Un modello egocentrico che alimenta anche, di fatto, i sentimenti che da sempre si intrecciano, come una pianta tossica, attorno all’opulenza esibita in pubblico, primi fra tutti l’invidia e la competizione agguerrita. Bassezze sulle quali prosperano alimentano altre bassezze: il classico circolo vizioso, insomma.
Al di là degli aspetti ludico-spettacolari collegati alla TikTok mania, gli esperti di geopolitica da tempo segnalano che il social network di proprietà cinese è una cosa piuttosto seria: una sorta di arma geopolitica nella competizione per l’egemonia globale tra Stati Uniti e Cina.
Una sfida lanciata su almeno tre livelli: quello della competizione commerciale coi social Usa, il livello della raccolta dei dati personali (in particolare delle generazioni più giovani) e quello dell’influenza culturale.
Avendo presente questo scenario non sempre trasparente sullo sfondo, non stupisce allora che ci siano criticità sulla sicurezza dei dati degli utenti. Un problema che naturalmente non è esclusivo di Tik Tok ma che riguarda il mondo dei social in generale. Ciclicamente infatti si hanno notizie relative a appropriazioni illegali dei dati degli utenti da parte degli stessi social o a causa di attacchi hacker ben organizzati.
Nel caso di Tik Tok va senz’altro ricordato il procedimento della Commissione federale del commercio degli Stati Uniti che nel 2021 condannò la piattaforma cinese al pagamento di due multe molto elevate. La contestazione mossa a Tik Tok, neanche a dirlo, verteva proprio sull’accusa di aver messo le mani sui dati di milioni di utenti under 18 aggirando le normative sul trattamento delle informazioni personali.
Del resto proprio il pubblico di giovanissimi è il target di Tik Tok, che in poco tempo, grazie a un ben congegnato meccanismo basato in prevalenza sulla condivisione di video musicali e di altri contenuti, negli ultimi anni ha battuto di netto, sul piano numerico, la concorrenza di altri storici social come Facebook e Instagram.
In realtà la versione cinese dell’applicazione si chiama “Douyin”, traducibile come «scuotere la musica». Un riferimento all’asse portante di questo social network: la condivisione di brevi video musicale che in media durano un minuto.
Per tornare all’aspetto della sicurezza, su Tik Tok c’è anche un’altra minaccia da tenere bene sott’occhio. E non si tratta degli hacker e delle loro oscure manovre da un capo all’altro della rete. Si tratta invece dei pericoli provenienti da qualcuno che può essere più vicino a noi e che ha deciso di spiare il nostro account.
Ci si chiederà: ma è possibile che si possa accedere ai dati di un amico, di un familiare o di un perfetto sconosciuto in maniera tanto semplice? La risposta purtroppo è sì, si può fare sfruttando le vulnerabilità di Tik Tok.
Ormai è diventata un’abitudine in internet: i posti veramente sicuri somigliano a una specie di versione digitale dell’isola che non c’è o a un’araba fenice, l’animale favoloso a proposito del quale fu coniato il famoso detto «che vi sia, ciascun lo dice; dove sia, nessun lo sa».
Insomma, nessuno è al sicuro e anche su Tik Tok ci sono alcune semplici modalità per spiare qualcuno senza farsi smascherare. Non ci dovrebbe neanche essere bisogno di dire che spiare qualcuno è una pratica illegale, un autentico reato.
Però gli spioni, a quanto pare, non se ne curano proprio (almeno finché non si fanno beccare). In particolare ci sono tre semplici metodi alla portata di tutti, che non richiedono particolari competenze informatiche.
Il primo trucco degli spioni è installare sullo smartphone della persona da spiare un’app. Una tra le molte scaricabili dai vari store che consentono di ricevere sul proprio cellulare un resoconto sui dati di navigazione della vittima.
Si tratta perlopiù di applicazioni che in realtà sarebbero state pensate e immesse sul mercato a uso dei genitori che desiderano tenere sotto occhio i movimenti dei figli minorenni nel pericoloso mare magnum della rete, prima di tutto a tutela dei ragazzi.
I genitori in questa maniera hanno modo di controllare il profilo dei figli. Per assicurarsi che non vengano contattati o presi di mira da soggetti poco raccomandabili o addirittura pericolosi (una fauna che in rete non manca di certo, anzi).
Purtroppo, come spesso capita c’è anche il rovescio della buone intenzioni. Queste stesse app possono infatti essere usate per ben altre finalità, certo non amorevoli come la sollecitudine paterna e materna. Come per esempio controllare e spiare le mosse online di un partner. Basta semplicemente installare una di queste applicazioni sul cellulare della persona da pedinare digitalmente. Così sarà possibile ricevere sul proprio dispositivo mobile tutta una serie di dati e informazioni sulla sua attività sul web.
Infatti queste applicazioni di tracking, come dice il nome, tracciano e registrano praticamente ogni passo virtuale fatto dalla vittima col suo cellulare. Compresi i comandi premuti e le conversazioni avvenute nelle chat private. Tutte queste attività di spionaggio artigianale, sottolineiamo ancora, totalmente illegali anche se sono numerose le persone solite ricorrere a queste bassezze (ricordate cosa dicevamo all’inizio?) per spiare la vita altrui.
Ma c’è una modalità ancora più semplice con cui qualcuno, se vuole, può spiarci su Tik Tok. Gli sarà sufficiente creare un falso account da usare per seguire un profilo che magari in precedenza gli aveva bloccato l’account originale. Un ban scattato in genere proprio perché l’utente spiato non desiderava essere seguito/a da questa persona e non gradiva le sue attenzioni.
In sostanza, si tratta di un follower bloccato che si ripresenta “mascherato” con un altro account, rigorosamente fake. Con questa modalità il tiktoker spione non può avere accesso a dati privati. Ma può comunque continuare a seguire e a interagire “sotto copertura” con un profilo che lo aveva bannato. Anche questo tipo di attività, peraltro, sotto certi aspetti può far passare guai con la legge.
Infine c’è un terzo e ultimo trucchetto facile facile per spiarci su Tik Tok. Come accade anche con WhatsApp, pure il social cinese ha una funzione che permette di accedere al proprio profilo dal computer, mettendo in comunicazione PC e cellulare tramite la scansione di un codice QR.
Se qualcuno riuscisse a mettere un attimo le mani sul nostro smartphone con Tik Tok aperto, potrebbe senza problemi fare lo stesso col nostro account, sincronizzandolo clandestinamente col suo computer. In questo modo potrebbe tranquillamente accedere ai nostri dati.
Ci sono dunque tre trucchi semplici per controllare un profilo Tik Tok. E nessuno di questi richiede qualche genere di sofisticata competenza informatica. Se questi metodi da un lato possono servire a tutelare un figlio minore, d’altra parte costituiscono una violazione della privacy e un vero e proprio reato punibile dalla legge.
Gli aspiranti 007 della rete farebbero bene dunque a considerare una cosa. Cioè che non solo rischiano di finire davanti a un giudice a rendere conto del loro operato, ma anche di perdere totalmente la fiducia della vittima della loro attività di spionaggio amatoriale. Se non bastassero i rischi non da poco sul piano legale, anche questa è una conseguenza da tenere bene in conto.
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