Con la dimora temporanea sfrutti i giorni di congedo ma attenzione ad essere in regola. Ti spieghiamo come fare.
La Legge 104 è un vero e proprio baluardo di civiltà perché aiuta in molti modi la persona disabile e anche chi si prende cura di essa. In questo articolo cercheremo di approfondire un tema importante e cioè se sia possibile richiedere il congedo per la Legge 104, avendo la sola dimora temporanea oppure sia sempre necessario risultare residenti con il disabile. Le domande su questo tema sono veramente tante e infatti molti si chiedono che cosa prevede la normativa sulla dimora temporanea e anche per quanto tempo si può utilizzare il congedo.
Chiariamo che in linea di principio per il congedo straordinario è necessaria la convivenza e dunque la stessa residenza del disabile. Tuttavia il congedo con la dimora temporanea è comunque ammesso dalla normativa ma ha dei limiti di tempo. Il congedo per la Legge 104 consiste proprio in giornate di lavoro che possono essere saltate nell’interesse del disabile che si sta assistendo.
Come chiedere il congedo con dimora temporanea
Per avere il congedo con la dimora temporanea bisogna richiedere innanzitutto proprio la certificazione di dimora temporanea. Con questa dicitura la legge intende una permanenza in un luogo che non è quello abituale della propria vita e che non è la propria usuale residenza e che in questo caso ovviamente deve essere l’abitazione del disabile a cui prestare assistenza.
Per ottenere la dimora temporanea bisogna richiedere l’iscrizione nei registri della popolazione temporanea all’anagrafe del Comune. Si tratta di una semplice domanda che deve contenere la data e il luogo di nascita, il luogo di residenza stabile, la professione, lo stato civile. Per fare questa domanda è anche importante indicare il motivo per il quale si richiede la dimora temporanea.
Non sono mancati casi nei quali la dimora temporanea veniva richiesta per ragioni truffaldine, ma nel caso dell’assistenza al disabile non ci sono problemi. Alla richiesta va sempre allegata copia del documento di riconoscimento e Codice Fiscale. Solo dopo aver ricevuto la certificazione che attesta la dimora temporanea puoi fare domanda di congedo in virtù della Legge 104.
Quanto tempo dura?
Per presentare questa domanda è necessario indicare i dati anagrafici di chi presta assistenza e del disabile da assistere e i dati del rapporto di lavoro in corso. In questa domanda va anche specificato che il familiare con disabilità non è ricoverato a tempo pieno. La domanda può essere presentata online andando sul sito dell’INPS oppure tramite contact center oppure attraverso il CAF o il Patronato.
L’INPS avrà il compito di verificare la dimora temporanea e se tutto risulta in ordine potrà accettare la domanda. Molti si chiedono quanto tempo si possa assistere il disabile con la semplice dimora temporanea. Questa agevolazione di norma permette di assistere il familiare diversamente abile per ben due anni. Invece nel caso della dimora temporanea l’assistenza si potrà prestare soltanto per 12 mesi.
Finché si rimane all’interno dei dodici mesi spettano sempre i normali giorni di permesso dal lavoro e il datore di lavoro non può opporsi per nessuna ragione. Scaduto questo termine il caregiver è posto di fronte ad un bivio. O dovrà smettere di assistere il familiare disabile oppure dovrà spostare stabilmente la residenza.
Eccezioni vantaggiose
La legge viene parzialmente incontro a queste situazioni stabilendo che se si risiede nello stesso Comune e nello stesso stabile e numero civico, anche se si abita in due appartamenti diversi non c’è bisogno di richiedere la dimora temporanea. Un’altra eccezione utile da questo punto di vista è quella dei figli. Infatti se il familiare da assistere con Legge 104 è il figlio, non è necessario dimostrare la convivenza e di conseguenza non è necessaria neppure la dimora temporanea.
Si tratta di un’eccezione molto importante che va a riguardare soltanto il genitore del figlio disabile grave. Un’altra agevolazione è prevista nel caso in cui tu debba assistere tua madre disabile grave che non ha nessun altro oltre te. Questa agevolazione nasce proprio dalla sentenza di Corte di Cassazione del 7 dicembre del 2018. Infatti la Corte ha stabilito che il figlio se non convive col genitore disabile grave ha l’obbligo di instaurare la convivenza per poter beneficiare del congedo, però può chiederlo anche nell’attesa di cambiare la residenza.
L’INPS con la circolare numero 49 del 5 aprile 2019 ha dato corso a questa importante sentenza e dunque può richiedere il congedo straordinario per la madre o il padre disabile anche chi sia semplicemente in attesa di cambiare la residenza. Un figlio potrebbe chiedere la dimora temporanea per 12 mesi e poi eventualmente presentare una nuova richiesta per il congedo straordinario in attesa del cambio di residenza. Ma è anche importante sottolineare che questa sentenza stabilisce che hai diritto al congedo per assistere il genitore disabile grave in attesa del cambio solo e unicamente quando nessun altro familiare convivente può farlo.