Conto corrente, attenzione a questi movimenti: il Fisco li controlla e se ti becca son guai

Alcuni movimenti sul conto corrente rischiano di fare insospettire il Fisco e di far passare guai seri al contribuente beccato dai controlli.

Il Fisco ha diversi strumenti per verificare i conti correnti dei contribuenti. Cambiano i governi ma la lotta a una storica “tara” italiana come l’evasione fiscale resta uno degli obiettivi primari dei pubblici poteri. Che non cessano di migliorare e affinare, esecutivo dopo esecutivo, le “armi” a disposizione del Fisco per monitorare i comportamenti dei cittadini.

movimenti conto corrente sospetto Fisco
Certi movimenti sul conto rischiano di far passare un brutto quarto d’ora al contribuente – grantennistoscana.it

Ultimo in ordine di arrivo tra questi strumenti è il controllo dei conti correnti dei contribuenti attraverso il modello Isee. A partire dal 1° gennaio 2020, con la partenza in via sperimentale della Dsu precompilata, si sono avviati anche i controlli sui conti correnti dichiarati dai contribuenti.

Nel mirino del Fisco, in particolare, ci sono saldo e giacenza media di conti correnti, libretti postali, depositi. Di recente sono partiti controlli più mirati per andare a individuare possibili omissioni e difformità riguardanti il patrimonio mobiliare complessivo del nucleo familiare. Se fino a poco tempo fa i controlli fiscali si limitavano a verificare la corrispondenza tra i conti correnti dichiarati dal contribuente e quelli presenti negli archivi, da inizio 2023 il Fisco andrà a controllare anche le cifre.

Due formidabili armi antievasione nelle mani del Fisco

Ma non è finita qui. Il Fisco dispone di altri due strumenti come il risparmiometro (detto anche evasometro) e la superanagrafe. Consentono di controllare non soltanto i conti correnti delle persone fisiche, ma anche di verificare quelli delle società.

risparmiometro superanagrafe
Risparmiometro e superanagrafe: due assi nella manica del Fisco nella lotta contro l’evasione – grantennistoscana.it

La prima carta nelle mani del Fisco, il risparmiometro, è un algoritmo che permette di verificare la congruità tra i risparmi depositati sul conto in banca e il reddito dichiarato dal cittadino, andando a considerare anche gli anni precedenti all’anno fiscale corrente. L’Agenzia delle Entrate fa scattare i controlli se dall’analisi dell’algoritmo dovesse risultare uno scostamento del 20% tra le entrate e le uscite sul conto corrente.

Anche chi accumula soldi sul conto senza prelevare nulla è considerato sospetto. In casi come questi infatti il Fisco presume che il contribuente viva con denaro contante frutto di lavoro nero. Ad attirare l’attenzione generalmente sono i movimenti di cifre superiori a 5 mila euro.

Invece la superanagrafe, il secondo asso nella manica del Fisco, è un database: una banca dati che contiene sia le informazioni in possesso dell’Agenzia delle Entrate che i dati della Guardia di Finanza. In questo modo i controlli possono attingere a una enorme mole di dati come quelli relativi a:

  • Saldo del conto corrente all’inizio e alla fine dell’anno;
  • Movimenti in entrata e in uscita;
  • Giacenza media.

In questa maniera confrontare gli scostamenti tra entrate e uscite sui conti è un’operazione rapida e semplice. E dall’agosto del 2022 tramite la superanagrafe vengono controllati anche i conti correnti delle persone fisiche.

Conto corrente, ecco quali sono le categorie più a rischio controlli

Negli ultimi tempi l’Agenzia delle Entrate ha intensificato dunque i controlli sui conti dei cittadini. Sotto la lente del Fisco ci sarebbero dei movimenti sospetti, tra entrate e uscite. Ma quali sono? Cerchiamo di capire quali siano le movimentazioni che insospettiscono di più, facendo scattare i controlli fiscali, e a cosa bisogna stare bene attenti.

lavoratori controlli fiscali
Alcune categorie di lavoratori sono più “attenzionate” di altre dai controlli fiscali – grantennistoscana.it

Per evitare guai (leggi sanzioni) con l’Agenzia delle Entrate ci sono anche alcuni accorgimenti che possiamo adottare, soprattutto per quel che riguarda entrate e uscite dal conto.

Alcune categorie di lavoratori più di altre devono muoversi con circospezione, visto che potrebbero essere soggetti a controlli dopo aver fatto insospettire il Fisco. Un discorso questo che riguarda in particolar modo i liberi professionisti e le partite Iva che devono fare molta attenzione al momento di dichiarare i propri redditi, oltre al pagamento delle imposte, pena pesanti sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Infatti se nel caso dei lavoratori dipendenti la tassazione trova diretta applicazione in busta casa, in quello di partite Iva e lavoratori autonomi la questione delle tasse è separata. Ragione per cui il Fisco controlla con maggiore attenzione alcuni movimenti. Spese eccessive rispetto al reddito disponibile potrebbero far partire i controlli.

Fisco, quali sono i movimenti del conto corrente più controllati?

Quali sono le movimentazioni del conto corrente più controllate dal Fisco? In primo luogo vengono controllati il reddito disponibile e le spese effettuate nell’ultimo periodo.

movimenti conto controlli fisco
Ecco quali sono i movimenti del conto corrente più monitorati dal Fisco – grantennistoscana.it

All’interno di questa casistica rientrano dunque versamenti e prelievi di contante, pagamenti, bonifici, giroconti. Insomma, tutto ciò che è relativo alle spese complessivamente sostenute dal correntista.

Questi sono i movimenti sui quali il Fisco potrebbe appuntare i propri strumenti di controllo:

  • Canone di affitto (incassato o versato);
  • Acquisto di auto o di veicoli di alta fascia;
  • Assicurazione auto o moto;
  • Viaggi o soggiorni particolarmente dispendiosi;
  • Lavori di manutenzione e/o ristrutturazione dell’abitazione;
  • Visite mediche presso specialisti;
  • Apertura mutuo per l’acquisto di una casa;
  • Acquisto di smartphone di ultima generazione;
  • Sottoscrizione di alcuni abbonamenti particolari;
  • Accordi per collaborazione domestica o colf;
  • Trattamenti presso centri benessere e per la cura personale;
  • Consumazioni e spese sostenute presso ristoranti di lusso o stellati.

Gli accorgimenti per non finire nei guai coi controlli sui conti correnti

L’accorgimento di fondamentale importanza è far sì che non ci sia incongruenza tra il reddito dichiarato al Fisco e le spese fatte. In questo modo l’Agenzia delle Entrate non avrà motivo di dubitare della dichiarazione del cittadino. C’è da sapere poi che i controlli dell’Agenzia delle Entrate possono interessare qualunque conto corrente di persona fisica.

accorgimenti evitare guai fiscali
Muovendosi in maniera accorta si possono evitare grane fiscali – grantennistoscana.it

Inoltre mai dimenticare che in questi casi l’onere della prova spetta al contribuente, che potrebbe essere chiamato a giustificare le movimentazioni anomale davanti a un funzionario del Fisco in un contraddittorio preventivo. Nel caso la documentazione presentata non risultasse convincente scatterebbe l’accertamento fiscale vero e proprio, cioè un controllo specifico sulla situazione reddituale del contribuente.

Gestione cookie