Bere il caffè è tra le abitudini preferite degli italiani, senza dubbio alcuno. Esistono però, regole precise in merito a tale consuetudine.
Ogni giorno, qualsiasi cittadino italiano è abituato a consumare almeno una tazza di caffè in casa con la classica moka o con le ormai sempre più diffuse macchinette espresso oppure, più comodamente al bar. Abitudini che sanno quasi di tradizione.
In molti casi, persiste, l’abitudine di prepararsi da soli il caffè, in casa propria con la tradizionale macchinetta. La moka, insomma, per intenderci, cosi come anticipato. In alcuni casi, si preferisce il caffè mediamente dolce, in altri, molto dolce, altre persone ancora amano il caffè assolutamente amaro.
Cosa fare appena prima di bere il caffè: come si dovrebbe gestire la singola tazzina
Altre aggiunte specifiche per quel che riguarda il caffè potrebbero riguardare, per esempio, il latte. In linea di massima, però, è lo zucchero a farla chiaramente da padrona. In alcuni casi, ci sono persone che siccome non utilizzano zucchero per il proprio caffè, non provvedono a girare lo stesso prodotto.
Questa è una operazione, secondo gli esperti, assolutamente sbagliata. Il motivo è molto semplice, la presenza dell’acrillamide. Nello specifico parliamo di una sostanza chimica naturalmente generata dal processo di torrefazione del caffè con altri elementi carichi di amido ad alte temperature. Parliamo di una sostanza potenzialmente cancerogena se consumata in dose eccessive.
L’operazione classica del girare il caffè anche se questi non risulta essere zuccherato riduce non poco i livelli di acrillamide nella stessa tazzina. Mescolando, infatti, il caffè, si favorisce l’evaporazione della stessa sostanza nociva. Ovviamente, a quel punto, la sua stessa concentrazione si riduce al massimo.
Girare il caffè nella relativa tazzina può avere, inoltre, altri specifici benefici. Mescolare la bevanda tanto amata dagli italiani e non solo, infatti distribuisce in modo assolutamente equilibrato i vari aromi, portando a una migliore esperienza complessiva per quel che riguarda la soddisfazione dei sensi.
Infine, si può affermare che la sostanza incriminata, l’acrillamide è presente, praticamente in ogni parte del caffè. Il tutto nasce dalla reazione di Maillard che consente agli zuccheri e agli amminoacidi di assumere quel colore marrone chiaro tipico, per esempio, della crosta del pane. Da qui prendono vita tutti gli aromi che più si amano nel caffè e da qui, di conseguenza, prende vita per l’appunto, la sostanza da evitare, ogni giorno, a tutti i costi.