Portafoglio smarrito per terra: una situazione classica. Cosa dice la legge se rinveniamo un portafoglio per strada.
Facciamo bene attenzione perché in alcune circostanze le conseguenze in cui possiamo incorrere non sono sempre le stesse. Ecco cosa dobbiamo fare se ritroviamo un portafoglio perso dal suo legittimo proprietario.
A volte capita. Ci aggiriamo per le strade delle città e con lo sguardo incrociamo un portafoglio smarrito per strada, magari a lato del marciapiede. Al suo interno troviamo diversi documenti: la carta d’identità, la patente, bancomat, carte di credito, codice fiscale, tessere varie, ecc. E naturalmente anche un certo numero di banconote in vari tagli: da 50, da 20, da 10 euro.
Se non a tutti, a diversi di noi sarà successo di aver ritrovato un portafoglio perduto dal suo legittimo proprietario. E a chi non sarà venuta la tentazione, confessiamolo, di prelevare il denaro contante come se ci fosse caduto prodigiosamente dal cielo? Magari proprio nel momento in cui non avevamo idea di come saldare le bollette in scadenza. E, tac!, ecco lì quel portafoglio incustodito, perso da non si sa chi, che sembra solo aspettare noi, come un segno provvidenziale.
Insomma, fatto sta che il portafoglio e lì, sembra aspettare solo noi. Ha quasi l’aspetto di una manna piovuta dal cielo. La tentazione può essere forte. Ma attenzione che nel racconto biblico la miracolosa manna, se tenuta in serbo per il giorno dopo, era destinata a imputridire e a fare i vermi nelle mani dei suoi raccoglitori. Anche perché la bianca manna era simbolo della purezza di cuore, non della furberia umana – che di puro ha ben poco.
Cosa dice la legge sul ritrovamento degli oggetti smarriti
Memori di questo implicito ammonimento potremmo chiederci allora quali possono essere le conseguenze a cui andiamo incontro. E se ci scoprissero? Cosa rischiamo? Non è una grande alternativa quella tra il carcere e il taglio della corrente a casa propria. Perciò è meglio pensarci bene e intanto informarsi a dovere su quello che dobbiamo fare se troviamo un oggetto smarrito.
Partiamo allora dalla più ovvia delle domande. Non restituire un portafoglio smarrito costituisce reato? E se sì, quanto rischiamo? A dare una risposta ci ha pensato la Corte di Cassazione con una sentenza del 2017 (la numero 51895/17 del 14 novembre 2017 per essere precisi). Cerchiamo di capire quindi cosa hanno stabilito i giudici della Suprema Corte.
Cosa deve fare chi trova un portafoglio smarrito a terra? Le regole da seguire sono sostanzialmente le stesse che valgono per il ritrovamento di un oggetto smarrito come un telefonino. In buona sostanza chi recupera da terra un oggetto smarrito per legge è chiamato a restituirlo subito al legittimo proprietario.
Il concetto di fondo è piuttosto semplice: l’oggetto dimenticato non appartiene al suo ritrovatore. Chiaramente non diventa nostro solo per il fatto che qualcuno accidentalmente lo ha perso e noi, altrettanto casualmente, lo abbiamo rinvenuto. Infatti la legge stabilisce che soltanto gli oggetti abbandonati volontariamente dal titolare possano diventare di proprietà di chi li ritrova. Nel caso in cui invece l’oggetto sia stato semplicemente perso o dimenticato in maniera del tutto involontaria, chi lo rinviene è tenuto a restituirlo al proprietario.
Cosa fare quando troviamo un portafoglio per strada
Questo principio vale, come detto, per un cellulare e continua naturalmente a valere anche per il ritrovamento di un portafoglio. Come prima cosa dunque bisogna cercare di risalire all’identità del proprietario. Nel caso di un cellulare possiamo sfogliare la rubrica e chiamare qualche numero per farci dire chi sia il proprietario dello smartphone e come poterlo rintracciare.
E quando abbiamo a che fare con un portafoglio? Possiamo frugare tranquillamente tra i documenti altrui? Sì, e proprio perché è la legge a stabilire che il ritrovatore di un portafoglio o di qualsiasi altro oggetto smarrito è obbligato a restituirlo al legittimo proprietario se è possibile rintracciarne l’identità. È quanto prevede l’articolo 927 del Codice civile: «Chi trova una cosa mobile deve restituirla al proprietario, e, se non lo conosce, deve consegnarla senza ritardo al sindaco del luogo in cui l’ha trovata, indicando le circostanze del ritrovamento».
Ciò vuol dire che rientra nei poteri del ritrovatore aprire il portafoglio smarrito e scartabellare tra carte e documenti nel tentativo di trovare generalità e estremi anagrafici del possessore. Nessuno dunque potrà obiettare se chi ha ritrovato il portafoglio si è messo a frugare al suo interno alla ricerca di qualche informazione sul titolare. Tanto meno potrà lamentarsi della violazione della privacy. Anzi, come vedremo tra poco, dovrà pure ricompensarlo per il ritrovamento.
Premesso questo, in genere basta recuperare qualche documento identificativo: la patente, la carta d’identità, il codice fiscale, tesserino professionale, carte di credito ecc.
E se non riusciamo a rintracciare il proprietario?
Potrebbe anche essere però che non ci siano documenti che ci permettono di capire chi sia il titolare. Cosa fare allora se l’identità dello “smarritore” del portafoglio non è così facilmente recuperabile?
Se non è possibile rintracciarlo, dovremo portare «senza ritardo» (ovvero il prima possibile) il portafoglio in Comune, più precisamente andare a depositarlo – almeno nei comuni più grandi – presso l’ufficio «oggetti smarriti». Invece in altri casi sarà sufficiente consegnarlo a qualunque dipendente indicato dal sindaco o da un altro dirigente comunale. Da notare che abbiamo diritto di pretendere che ci venga rilasciato un verbale o di qualsiasi altro documento che basti a attestare la consegna del portafoglio e indichi le modalità del ritrovamento del portafoglio.
Sarà poi cura del Comune pubblicare il ritrovamento dell’oggetto nell’albo pretorio del Comune per due domeniche consecutive e per tre giorni ogni volta. Di norma la pubblicazione ha luogo in uno spazio murale accessibile a tutti dove vengono affissi gli avvisi destinati a tutta la collettività.
Passato un anno dall’ultimo giorno della pubblicazione senza che si sia presentato il legittimo proprietario a ritirare l’oggetto, questo diventa di proprietà della persona che lo ha ritrovato. Il nuovo proprietario dovrà però pagare le spese di custodia dell’oggetto sostenute dal Comune.
Quanto ci spetta se troviamo un portafoglio
Nell’eventualità in cui invece il proprietario salti fuori e si presenti per il ritiro del cellulare, chi lo ha recuperato può chiedere un compenso equivalente a un ventesimo del valore del telefono. E nel caso del portafoglio? Quanto spetta al ritrovatore?
Come anticipato, la legge prevede che il legittimo proprietario, una volta rientrato in possesso del portafoglio, debba ricompensare la persona che lo ha ritrovato. Nello specifico il premio che spetta al ritrovatore è pari a un decimo della somma o del valore dell’oggetto ritrovato. Dunque se troviamo un portafoglio abbiamo diritto a ricevere un compenso del 10%. Attenzione, però: nel caso in cui il valore sia superiore a 5,16 euro la percentuale del premio che spetta al ritrovatore scende a un ventesimo.
È quanto prevede l’articolo 930 del Codice civile, che recita testualmente: «Il proprietario deve pagare a titolo di premio al ritrovatore, se questi lo richiede, il decimo della somma o del prezzo della cosa ritrovata. Se tale somma o prezzo eccede euro 5,16, il premio per il sovrappiù è solo del ventesimo. Se la cosa non ha valore commerciale, la misura del premio è fissata dal giudice secondo il suo prudente apprezzamento».
Naturalmente il premio per il ritrovamento è un diritto per il ritrovatore e un obbligo per il legittimo proprietario. Nulla vieta dunque che chi ha ritrovato il portafoglio rinunci al compenso che gli spetterebbe di diritto, purché la sua rinuncia sia espressa chiaramente. Se invece il proprietario del portafoglio – obbligato come detto a ricompensare il ritrovatore – si rifiuta di corrispondere il premio dovuto, la persona che ha ritrovato il suo oggetto smarrito potrà anche convenirlo in giudizio, di fronte al giudice, per chiederne la condanna.
Cosa rischia chi fa il “furbo” e non restituisce il portafoglio
Qualcuno allora, per evitare tutto questo iter, potrebbe decidere di fare il “furbo” e tenersi per sé il portafoglio smarrito. In questo caso deve sapere che per la mancata restituzione del portafoglio si va incontro a rischi e conseguenze ben precisi.
A questo riguardo le ipotesi possibili sono essenzialmente due. Entrambe dipendono da un fatto: se dal portafoglio sia possibile o meno risalire all’identità del suo legittimo proprietario.
Partiamo allora dal primo caso: quello in cui il ritrovatore riesce a risalire all’identità del titolare da qualche documento contenuto del portafoglio. Come abbiamo visto può essere la carta d’identità, la patente di guida, il passaporto, il codice fiscale. Ma anche un bancomat grazie alla quale, tramite la banca, si riesce a identificare il proprietario. Se il proprietario del portafoglio smarrito è identificabile, il ritrovatore che non lo restituisce rischia di andare incontro a guai grossi. Non restituendolo, commette infatti il reato di furto.
C’è poi il secondo caso: quello in cui invece non si riesce in alcun modo a risalire all’identità del proprietario. Può succedere se nel portafoglio, per qualche motivo, ci sono solo soldi ma non documenti. In questo caso il ritrovatore disonesto rischia soltanto una sanzione amministrativa per «appropriazione di cose smarrite».
Un tempo anche nel secondo caso si finiva nel penale. Adesso questo comportamento non costituisce più un illecito penale, essendo stato ormai depenalizzato. Non si rischia più la galera, ma resta comunque il rischio di vedersi comminare una multa molto salata. La sanzione prevista in questo caso infatti va dai 5 mila ai 50mila euro. Insomma, non parliamo di bruscolini.
In genere però quasi sempre, quando ritroviamo un portafoglio a terra, al suo interno ci sono diversi documenti. Se, allettati dal denaro, decidiamo di agire da “furbi” e di tenerci il portafoglio, dobbiamo sapere che rischiamo di essere incriminati per furto. L’avidità, come dicevamo all’inizio, non si concilia con la purezza di cuore simboleggiata dalla manna piovuta come dono dal cielo.
Come soluzione alternativa possiamo risolvere la cosa andando a consegnare il portafoglio smarrito a polizia, carabinieri, questura o all’ufficio del sindaco del comune dove abbiamo trovato l’oggetto.