Nuova tendenza nel mercato del lavoro: le competenze acquisite non bastano più per valorizzare il vostro curriculum. Ecco le ultime novità.
Lavorare al proprio curriculum è da sempre un’impresa per i lavoratori di tutte le età. È importante creare un documento che contenga tutto il necessario e al tempo stesso nulla di eccessivo. Questo deve catturare l’attenzione dei recruiter e ha pochissimi secondi a disposizione per farlo.
Al giorno d’oggi, i curriculum sono costruiti attorno a due categorie di competenze, ovvero le “hard skills” e le “soft skills“. Le prime si riferiscono alle conoscenze e alle competenze che possono essere misurate da diplomi o certificazioni, mentre le seconde si riferiscono alle competenze interpersonali che indicano quanto un dipendente sia in grado di adattarsi a uno specifico ambiente di lavoro (comunicazione, puntualità, cordialità, ecc.).
C’è stato un periodo in cui inserire (opportunamente) le soft skills dava già qualche punto in più. Ma ora l’asticella si è alzata e distinguersi dalla massa è diventato ancora più importante quando ci si candida per un lavoro. Le competenze che possono aiutarvi a farlo sono quelle che il personale delle risorse umane e i reclutatori chiamano “mad skills“.
Le mad skills: un’evoluzione delle soft skills
L’espressione “mad skills” si riferisce alle competenze “fuori dal comune”, “atipiche” di un candidato. Questo significa che anche le mad skills sono legate alla personalità del dipendente, ma sono più originali e rare rispetto alle soft skills.
Per esempio, un selezionatore potrebbe apprezzare particolarmente l’esperienza acquisita da un dipendente durante l’anno in cui si è assentato dal lavoro per intraprendere un progetto particolare. Potrebbe trovare interessante il fatto che il candidato abbia realizzato un podcast o un furgone che stia attrezzando per partire ed esplorare il mondo.
In un primo momento, le competenze acquisite attraverso queste esperienze possono sembrare totalmente estranee alla posizione per cui il candidato si candida. Ma in queste esperienze il selezionatore può vedere, ad esempio, le caratteristiche che permettono al candidato di portare una prospettiva fuori dagli schemi, dirompente, a questioni che si presentano in un contesto professionale.
Ad esempio, un anno trascorso dall’altra parte del mondo può non avervi fornito le “hard skills” necessarie per la posizione a cui vi state candidando, ma dimostra uno spirito avventuroso e un gusto per le sfide. Il selezionatore saprà di avere davanti a sé una persona in grado di confrontarsi con novità, situazioni impreviste e capace di organizzarsi per raggiungere un obiettivo.
La terminologia può variare da un contesto di lavoro all’altro, ma le capacità di motivare, apprezzare, articolare, analizzare, descrivere, coinvolgere, diagnosticare, interrompere, potenziare, sviluppare e progettare scenari di vita sono qualità richieste in molti contesti e non esiste un diploma o un certificato che possano attestarne il possesso da parte di un candidato. Sono (potenzialmente) le esperienze di vita a farlo.
Ecco perché gli specialisti del reclutamento consigliano sempre più spesso ai candidati di prestare particolare attenzione alla sezione “hobby e viaggi” del loro curriculum. Secondo un sondaggio del 2019 di Indeed, uno dei portali più famose in ambito di lavoro e sviluppo della carriera, circa il 75% dei responsabili delle assunzioni dichiara di dare importanza ai “progetti personali“ su larga scala quando legge un curriculum.
Qualche consiglio per preparare un curriculum efficace nel 2023
Nel corso degli anni si sono viste andare e venire molte tendenze in fatto di curriculum. Il portale Resume Worded, uno dei più affidabili quando si cercano consigli su come redigere il proprio curriculum, ha recentemente elencato alcune tendenze per la preparazione del CV nel 2023 che è importante tenere a mente.
La prima, in realtà, non è affatto una tendenza o una novità. È semplicemente la regola più importante da seguire: utilizzare un formato di curriculum cronologico semplice. Chiaramente, in alcuni contesti un curriculum con un formato particolare è adatto è ben accetto, ma nella maggior parte dei casi quello che resta è il classico con le esperienze elencate in ordine cronologico, facile da leggere.
Quando si scrive un curriculum, non c’è bisogno di essere creativi con caratteri, immagini, grafici, tabelle o layout fantasiosi. La maggior parte deve essere di una sola pagina e deve includere:
- Dati di contatto;
- Esperienza lavorativa;
- Formazione;
- Una breve sezione per le competenze rilevanti e altre informazioni.
Per rendere il tutto ancora più scorrevole, queste informazioni possono essere fornite in un elenco puntato, evidenziando le informazioni più importanti.
Tenete sempre pronte più versioni del vostro curriculum
Uno dei modi migliori per ottenere un lavoro è quello di personalizzare il vostro curriculum, il che significa che finirete per avere almeno un paio di varianti diverse dello stesso. A volte, per risultare un candidato più adatto per una posizione, basta aggiungere qualche dettaglio alle voci che spieghino come un’esperienza ha dato modo al candidato di sviluppare competenze utili specificamente alle richieste della posizione di lavoro.
Bypassate i sistemi di tracciamento dei candidati con le parole chiave del curriculum
Probabilmente avrete sentito parlare dei sistemi di tracciamento dei candidati. Si tratta di scanner automatici che le aziende utilizzano per vagliare i curriculum prima che arrivino sulla scrivania di un responsabile delle assunzioni.
Questi sistemi cercano il vostro curriculum in base a un elenco di parole chiave, il che significa che sono piuttosto facili da aggirare. Il trucco è sempre quello di cercare parole chiave pertinenti e disseminarle in modo naturale nel curriculum.
Evidenziate le soft skills in maniera coerente e significativa
Tornando alle cosiddette “skills“, le ormai classiche soft sono pure sempre importanti nel curriculum. È vero però che sono in qualche modo inflazionate e non basteranno certo a far risaltare la vostra candidatura rispetto alle tante altre.
Un buon modo per tenere le soft skills sul vostro curriculum senza fare uno sterile (e poco significativo) elenco è quello di collegarle alle vostre esperienze lavorative o di vita. Ad esempio: “Lavorando per anni nell’ambito del servizio clienti ho migliorato le mie capacità di comunicazione con gli altri, empatia e risoluzione dei problemi perché…“. Oppure “Viaggiando frequentemente per lavoro ho imparato a gestire lo stress di un cambiamento ed essere sempre pronto per le novità“.
Sì, è vero, a questo punto il confine tra soft skills e mad skills diventa sempre più labile. Ma in fin dei conti, non è neanche necessario che questi due tipi di competenza appaiano in sezioni diverse del documento. L’importante è l’impressione generale di voi che il curriculm riesce a dare al selezionatore e non le singole sezioni di cui è composto.
Secondo una recente ripartizione degli annunci di lavoro, le principali soft skills ricercate dai selezionatori sono:
- Servizio al cliente
- Gestione del tempo e programmazione
- Gestione di progetti
- Pensiero analitico
- Capacità interpersonali e di collaborazione
- Flessibilità
- Attenzione ai dettagli e precisione
- Multitasking
Tendenze del curriculum da evitare
Quando si tratta di creare un curriculum vincente, è fondamentale evitare quello che potrebbe danneggiare la vostra candidatura. Una di queste è cercare di ingannare i recruiter utilizzando formati particolari come il “curriculum funzionale“.
Questo modello non segue l’ordine cronologico ma parla delle competenze acquisite in maniera generale e spesso confusionaria. Non elencare le date o utilizzare formati basati sulle competenze può far sorgere dubbi nei selezionatori, che si chiederanno cosa state cercando di nascondere.
Alcune persone stanno inserendo nel curriculum la voce “obiettivi“. Secondo molti, tuttavia, parlare degli obiettivi del curriculum è una pratica da evitare perché non apporta alcun valore alla vostra candidatura. In molti casi, anzi, è controproducente perché toglie spazio a informazioni che potrebbero essere importanti.
Anche i curriculum che utilizzano espedienti sono da evitare. Potrebbe sembrare divertente stampare il vostro su un’etichetta di birra, una maglietta o un codice QR, ma i responsabili delle assunzioni non cercano divertimento, bensì un documento semplice che elenchi chiaramente le vostre esperienze lavorative, le competenze e la formazione.
Per concludere, è bene sottolineare che nella preparazione dei curriculum esistono mode e tendenze come in tanti altri ambiti. La cosa più importante quando si scrive è che rimarrà per sempre comunicare chiaramente le informazioni. Qualsiasi cosa che ostacoli questo obiettivo sarà un “no” immediato.