Come ridurre il consumo e dunque i costi del carburante per far fronte ai prezzi record del periodo? Ecco una serie di accorgimenti utili, molti sono facili ma poco conosciuti
Dopo un lungo periodo nel corso del quale è stato il prezzo del metano a volare a livelli massimi, da giugno in poi ha cominciato a salire il costo di benzina e diesel. Per la ‘verde’ in alcune stazioni di rifornimento autostradali i prezzi sono arrivati addirittura a superare i 2,5 euro al litro. Una situazione che per molti automobilisti, dai pendolari a chi ha programmato le ferie a fine luglio o nel corso del mese di agosto, davvero pesante.
Come difendersi da costi record arrivati a tali livelli? Non bisogna disperare perché esistono una serie di accorgimenti, alcuni dei quali semplicissimi da attuare ma poco noti, che potrebbero davvero fare la differenza. Sono gli esperti a ricordare che con alcuni trucchetti si può davvero risparmiare sul prezzo del carburante.
Prezzi della benzina elevati, come ridurli? I quattro consigli degli esperti
In tanti chiedono che si intervenga al più presto con una riduzione strutturale delle accise così da calmierare i costi ma, in attesa che si valuti se prendere o meno provvedimenti in tal senso, ogni singolo viaggiatore può fare qualcosa per contrastare i rincari. Partendo dal presupposto che per riuscirci bisogna eliminare gli sprechi. Scopriamo dunque come riuscire a contrastare il caro benzina e fare in modo di riuscire a tenere qualche soldino nel proprio portafoglio.
Spesso quando si è di fretta si tende a non sfruttarlo ma con il prezzo medio della benzina vicino ai 2 euro, è bene ricordarsi che il servizio ‘self’ è, oggi più che mai, più economico rispetto al ‘servito’. I costi delle stazioni di servizio variano chiaramente di zona in zona ma in tutti i casi il fai da te è quello che consente di risparmiare e non poco dal momento che i prezzi in self sono mediamente del 9% inferiori rispetto a quelli del rifornimento fatto da un operatore. Il secondo suggerimento, specialmente per chi deve partire per un lungo viaggio alla volta di una meta di villeggiatura dove trascorrere le proprie vacanze, è ricordarsi di fare il pieno prima di entrare in autostrada, perché superato il casello i costi sono sempre più alti di quelli delle stazioni di servizio ubicate nelle città o sulle strade statali e provinciali.
In autostrada si potrà successivamente fare solo un ‘rabbocco’ qualora il pieno non dovesse bastare ma anche in questo caso è consigliabile uscire dall’autostrada e optare per un rabbocco a prezzo calmierato fuori dalle ‘strade a pagamento’. Importante è sottolineare, a differenza di quanto si possa pensare, che non sempre le pompe ‘bianche’ sono sinonimo di risparmio: occorre sempre valutare i prezzi esposti, trovando quella giusta si potrà però spendere in media il 4% in meno.
I prezzi ‘medi’ da esporre dal 1° agosto
Una novità appena entrata in vigore che potrebbe aiutare a calmierare, seppur parzialmente i prezzi, è quella decisa dal governo Meloni che prevede l’obbligo, sulle strade urbane ed extraurbane a partire da 1° agosto 2023, di esporre il prezzo medio regionale del carburante.
I gestori di ogni area di rifornimento sono tenuti a farlo, mostrando il costo medio accanto a quello praticato presso il loro distributore: questo consentirà agli automobilisti di avere un’idea di quanto i prezzi si discostino o meno da quelli medi. Ricordiamo che sulle autostrade l’obbligo è quello di esporre i prezzi medi nazionali, che tengono conto anche dei prezzi degli impianti ubicati sulle autostrade stesse. La legge infatti è articolata in base al tipo di rete stradale.
La manutenzione dell’auto
Infine un quarto consiglio che spesso si tende a non associare al risparmio in termini di consumo di carburanti: è assolutamente fondamentale provvedere ad una costante manutenzione del veicolo. Un metodo che aiuta a contrastare, e non di poco, le spese. Se ad esempio i filtri aria non funzionano adeguatamente i consumi potrebbero risultare addirittura del 20% più alti, ma anche il mancato cambio periodico dell’olio porterà a spese maggiori. Piccole perdite potrebbero portare ad analoghi risultati in termini economici e così gli pneumatici poco gonfi: ogni 0,2 bar di pressione persa il consumo di carburante, ricordano gli esperti, aumenta di una forbice compresa tra l’1 e il 2%.