Se vi aspettavate fosse proprio Re Carlo III l’uomo più ricco d’Inghilterra, vi sbagliate: ecco in che posizione si trova il monarca.
C’è stato un tempo, non molto lontano in realtà, in cui la monarchia rappresentava il massimo dello sfarzo e dello splendore. Non a torto, infatti, prima della rivoluzione francese nel 1789, la società era divisa in 3 ceti.
L’ultimo gradino, quello più ampio della popolazione, era composto dal cosiddetto “terzo stato“, ovvero da agricoltori, braccianti, operai, ma anche da media e alta borghesia, a volte anche più ricca dei nobili che appartenevano al primo ceto godendo di diritti e privilegi che andavano oltre il denaro.
In altre parole duchi, duchesse, principi, principesse, marchesi e marchese, nonché lo stesso re, erano protetti proprio dal loro “sangue blu” che permetteva di vivere da veri privilegiati, mentre fuori le mura di Versailles il popolo moriva di fame. E questa visione della monarchia, fatta di balli, banchetti e sfarzo, è sopravvissuta fino ai nostri giorni, malgrado il gran ridimensionamento dei nobili, specialmente negli ultimi 30 anni. E questo Carlo lo sa molto bene.
A differenza della madre, la Regina Elisabetta che apparteneva ancora a un’altra epoca più legata a stendardi, cerimonie e tradizioni, Carlo si è sempre affrancato dalla visione monarchica divulgata da Buckingham Palace. Insomma, è sempre stato un principe prima e ora un sovrano moderno e al passo coi tempi, forse anche l’unico che ha compreso prima di tutti come servisse ridimensionare i capricci reali per essere più vicini ai sudditi.
Ecco perché il re ha sempre puntato su una Corona smart, moderna e slegata dalle tradizioni quanto più possibile. E la cerimonia che si è tenuta lo scorso 6 maggio per l’incoronazione all’Abbazia di Westminster di Carlo e Camilla ne è stata la riprova. Ma cosa è cambiato effettivamente rispetto a 70 anni fa e quanto è costata l’incoronazione?
L’incoronazione smart di Re Carlo III: quanto è costata la cerimonia reale al Regno Unito?
Rispetto al 2 giungo 1953, quando Elisabetta divenne ufficialmente regina, Carlo ha puntato per un profilo volutamente basso. E così, giusto per fare qualche esempio, il re non solo ha ristretto la lista degli invitati a “soli” 2000, ma ha anche scelto come portata principale per il banchetto a Buckingham Palace una “semplice” e meno elaborata quiche lorraine, una torta salata cotta al forno imbottita con spinaci, fave e dragoncello.
Stiamo parlando di una ricetta economica, che si realizza con pochi ingredienti e che segue anche la profonda vocazione animalista del sovrano. Carlo, infatti, non avrebbe mai potuto optare per il pollo al curry con insalata di riso, piselli ed erbe miste, proprio come fece sua madre. Ma la cerimonia meno sfarzosa e pomposa all’apparenza, quanto è costata nel concreto al Regno Unito?
Trattandosi di una funzione statale, sono stati proprio i contribuenti inglesi a pagare per l’incoronazione di Carlo e Camilla. E anche se ancora si tratta di stime – per l’importo effettivo, infatti, potrebbero passare anche anni – secondo i tabloid inglesi la cifra si aggira intorno ai 100 milioni di sterline. Stiamo parlando di una cifra importante contestata anche dai sudditi alle prese col rincaro generale dei prezzi in tutto il Regno Unito.
Eppure, più che la cerimonia in sé e per sé, hanno gravato sul costo finale proprio le spese di sicurezza. Rispetto agli anni Cinquanta, infatti, il rischio di potenziali attacchi terroristici è aumentato non poco. E con tutti i capi di Stato a Londra, diciamo pure come la sicurezza fosse proprio al primo posto, motivo per cui rispetto alla cerimonia della regina Elisabetta, più suntuosa, il costo è lievitato. Nello specifico, la cifra è raddoppiata in 70 anni: 56 milioni di euro attuali contro i 100 milioni per Carlo.
Il patrimonio di Carlo non basta per essere l’uomo più ricco d’Inghilterra: ma chi si è guadagnato il primo posto?
Malgrado però la cerimonia sia stata pagata totalmente dai contribuenti, questo non è bastato a far sì che Carlo, mantenendo intatto il suo patrimonio, detenesse anche il titolo di uomo più ricco di tutta l’Inghilterra. Insomma, la monarchia non ha più lo stesso potere economico che aveva un secolo fa per intenderci.
E il “terzo Stato“, che come ricordiamo nel Settecento comprendeva anche l’alta borghesia, ora è decisamente più benestante in alcune circostanze. A rivelarlo è stato il ‘Sunday Times‘ che ogni anno stila la lista dei paperoni britannici. Rispetto a Elisabetta, Carlo può vantare un patrimonio di tutto rispetto, ben 600 milioni di sterline, ovvero poco meno di 700 milioni di euro, eppure questo non basta. Re Carlo III, infatti, è solo al 263esimo posto. Tuttavia, nel corso degli anni è riuscito a far fruttare non poco i suoi affari.
Carlo, infatti, ha saputo sfruttare sia le sue proprietà che quelle della Corona. Nello specifico, non solo ha acquisito terreni e tenute, ma ha messo in atto anche rigide misure in tutte le residenze Royal votate al risparmio sopra ogni cosa. Ma non finisce qui. Il sovrano ha anche avviato numerose imprese commerciali nella residenza di Sandringham, nel castello di Balmoral, a Buckingham Palace e nel castello di Windsor, con l’intento ben preciso di renderle indipendenti dall’appannaggio della Corona.
E nel lungo periodo in cui è stato principe di Galles, Carlo ha saputo far raddoppiare le sue entrate cedendo in affitto alcune delle sue proprietà come ville, palazzi e terreni appartenenti ai Ducati di Cornovaglia e Lancaster.
Chi si trova in testa alla classifica? Ecco chi batte a mani basse Re Carlo
Ma se non è bastata nemmeno la sua lungimiranza finanziaria a renderlo l’uomo più d’Inghilterra, chi si trova in testa alla classifica? Il ‘Sunday Times‘ non ha dubbi in merito. A conquistare il primo posto per il secondo anno consecutivo è l’imprenditore di origine indiane Gopi Hinduja. Il suo patrimonio vanta ben 35 miliardi di sterline.
Co-presidente del gruppo Hinduja, nel 2001 l’uomo più ricco del Regno Unito è stato coinvolto nello scandalo “cash-for-passports” che all’epoca portò anche alle dimissioni del laburista Peter Mandelson. Hinduja, infatti, in cambio della cittadinanza britannica, ha sovvenzionato la costruzione del Millennium Dome.
Al secondo posto della classifica invece, con un patrimonio quasi di 30 miliardi di sterline, troviamo l’imprenditore inglese Sir Jim Ratcliffe. Al momento è impegnato proprio nell’acquisizione di una delle squadre più importante del campionato inglese, stiamo parlando del Manchester United.
