Il caso che andiamo a raccontarvi deve fungere da monito per chi porta la dentiera così che presti attenzione sia alle modalità di utilizzo che alla sua manutenzione. Un anziano ne ha infatti inalato accidentalmente una parte, ecco quale
Un episodio da non sottovalutare che deve fungere da monito per coloro i quali indossano una dentiera ma, nel caso di persone molto anziane, anche per i loro più stretti parenti in modo tale che possano monitorarli ed evitare il peggio. È accaduto ad una 72enne che ha addirittura rischiato la vita per averne inalata una parte e che è stata salvata soltanto grazie ad una manovra di “disostruzione bronchiale”.
Il caso riguarda una donna che vive in un paese del Gargano, giunta a Casa Sollievo della Sofferenza dopo aver lamentato una serie di sintomi giudicati preoccupanti. Oltre alla febbre la paziente mostrava infatti anche affaticamento respiratorio e dispnea ed i medici hanno accertato un progressivo “declino cognitivo” oltre ad un “peggioramento ideomotorio”.
Dentiera, attenzione a questa vicenda. Il dettaglio al quale fare attenzione
È stata pertanto disposta una radiografia toracica dalla quale è emersa la presenza di un corpo estraneo bloccato nelle “aree distali”, ed i medici hanno anche rilevato un “addensamento con una polmonite circostante”. Sono stati dunque effettuati ulteriori accertamenti anche attraverso una serie di domande fatte ai parenti dell’anziana, per capire si cosa potesse trattarsi. Proprio così è emerso un dettaglio utile all’ “indagine medica” ovvero che nei giorni precedenti la 72enne aveva espulso la dentiera accidentalmente.
Sul caso è intervenuto il medico responsabile dell’Unità di Pneumologia Interventistica dell’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, il dottor Cristiano Carbonelli, spiegando che a quel punto è stato ipotizzato che la signora “avesse inalato nelle vie aeree un piccolo pezzo di protesi dentaria”. Del resto la forma del corpo estraneo sembrava corrispondere a questo pezzo mancante, ovvero due cuspidi dentali “unite da un ponte sottostante” ed ubicate nelle vicinanze della polmonite.
Accertato di cosa si trattasse i medici hanno messo in atto una non facile procedura di “Pneumologia Interventistica in anestesia totale”, in coordinamento con le Unità di Geriatria e Anestesia e Rianimazione I dell’Opera di San Pio. Un intervento complesso avviato facendo addormentare la paziente ma mantenendone la respirazione spontanea grazie al lavoro del medico anestesista Stefania D’Avolio.
Come è stata trattata la paziente
I dottori hanno così potuto effettuare una esplorazione con un tubo rigido introdotto dalla bocca chiamato broncoscopio rigido, dilatando le vie aeree esplorabili per far uscire una alta quantità di pus; solo successivamente è stato possibile raggiungere il corpo estraneo e, mediante una manovra di disostruzione bronchiale, espellerlo mediante una pinza che era stata precedentemente inserita nel broncoscopio.
Gli esperti ritengono che nella 72enne potrebbe essere sopraggiunto un “mancato funzionamento di protezione delle vie aeree, primo fra tutti la tosse” e questo ha portato ad un alto rischio di asfissia. L’asfissia acuta è stata evitata ma settimane dopo l’incidente si è sviluppata una polmonite che ha portato in seguito alla scoperta del corpo estraneo. A sei giorni dall’intervento e dopo una terapia antibiotica, dato il miglioramento delle sue condizioni, la donna è stata dimessa.