Chi soffre di determinate patologie o invalidità ha diritto ad un assegno mensile INPS; ciò accade anche in caso di diabete.
Il diabete è una malattia sempre più diffusa, soprattutto nei Paesi industrializzati; recentemente il numero delle nuove diagnosi è aumentato, e cresce la preoccupazione per i costi di questa malattia sociale.Esistono diversi gradi di diabete e pre-diabete, e di conseguenza il soggetto può sviluppare gravi disagi alla salute. La condizione si suddivide principalmente in due tipologie: il diabete di tipi 1 e il diabete di tipo 2.
Nel primo caso, un problema coinvolge il pancreas e mina la sua capacità di produrre l’ormone regolatore degli zuccheri nel sangue, l’insulina. Questa condizione è definita autoimmune e non ci sono cure o interventi chirurgici che la possano guarire.
Nel caso del diabete di tipo 2, che è quello più frequente, l’insulina viene prodotta in maniera errata ma ancora c’è una certa funzionalità del pancreas. Le cause sono in questo caso anche genetiche ma soprattutto inerenti alle abitudini alimentari. Spesso basta una dieta più sana per veder migliorare ampiamente i livelli di glucosio nel sangue.
Entrambe le condizioni, però, sono spesso invalidanti e inoltre portano il soggetto ad essere più a rischio per malattie correlate. In particolar modo col diabete di tipo 1 si verificano danni – anche irreparabili – ad altri organi del corpo. Di conseguenza il diabete è considerata una malattia cronica e dà diritto ad una valutazione per l’indennizzo di invalidità.
Come funziona la Legge in caso di diabete e quando spetta l’assegno mensile INPS
Abbiamo detto che il diabete di per sé è già una condizione invalidante e che tende a cronicizzarsi, esponendo il malato a ulteriori malattie. Quando si parla di invalidità civile spesso associamo l’idea al disabile in carrozzina, ma esistono – purtroppo – moltissime forme di inabilità, sia fisiche che psichiche. La Legge contempla tutte queste casistiche e prevede sostegni di vario tipo a chi è affetto da problemi di salute gravi.
Gli aiuti possono variare dal riconoscimento di una pensione di invalidità a sconti/agevolazioni per l’acquisto di ausili/farmaci salvavita, esenzioni ticket, permessi di lavoro e altro ancora, a seconda della singola situazione.
Dunque il diabetico può rientrare nelle invalidità previste per Legge ma il malato deve rispondere a determinati criteri. Scendendo nello specifico, lo Stato riconosce l’assegno mensile ai diabetici che risultano:
- invalidi almeno al 41%;
- affetti da diabete di tipo 1 o 2 con invalidità che va dal 41 al 50%;
- malato di diabete che deve assumere insulina e invalido dal 51 al 60%;
- diabetico con altre complicanze correlate invalido dal 61 al 100%.
Come si calcola l’invalidità?
Per ottenere i sostegni economici e gli altri benefit erogati ai disabili, non basta certificare di essere diabetici. Il paziente dovrà seguire un iter ben preciso, che inizia dal suo medico curante e termina alla Commissione INPS.
Il soggetto deve presentare al medico di famiglia tutti i certificati in suo possesso: analisi, ricoveri, resoconti di visite specialistiche eccetera. In questo modo si dà alla Commissione gli strumenti adeguati per capire – e poi classificare – la gravità dello stato di salute.
Sarà il medico di famiglia a trasmettere elettronicamente tutti questi dati all’ente preposto. Dopo di che, si deve attendere la risposta dell’INPS. Solitamente entro 1 o 2 mesi si riceve l’invito a presentarsi alla Commissione e dopo le dovute procedure burocratiche si avrà il verbale INPS. In questo verbale viene certificata l’eventuale percentuale di invalidità, infatti non è sempre scontato che questa venga riconosciuta. Se però si rientra nelle fasce stabilite, sarà l’INPS stesso a erogare l’assegno e tutte le altre forme di assistenza previste.
Come detto, a seconda della situazione socio-economica del soggetto, possono essere emessi assegni anche fino a 300 euro al mese, sgravi fiscali per l’acquisto di ausili per la deambulazione, agevolazioni per l’acquisto dell’auto o del pagamento del Bollo, permessi lavorativi, e vantaggi per i caregiver.
Il soggetto non dovrà fare ulteriori domande e l’assegno sarà erogato automaticamente ogni mese. L’INPS provvederà regolarmente a verificare che sussistano le condizioni per l’ottenimento dell’assegno e può chiedere in qualsiasi momento al soggetto di fare visite e/o presentare altra documentazione. Se le condizioni vengono meno, semplicemente l’INPS riclassificherà il paziente e non invierà più l’assegno.