Una importante novità riguardante la dichiarazione dei redditi 2023 è quella relativa ad una rimodulazione: in arrivo tanti soldi!
Sono tempi difficili dal punto di vista economico, e per molte famiglie riuscire ad arrivare serenamente alla fine del mese è diventata una vera e propria impresa. A queste difficoltà legate al caro prezzi e all’inflazione si aggiungono i danni che, da nord a sud, stanno provocando rispettivamente maltempo estremo ed incendi fuori controllo insieme alle alte temperature.
Ma una boccata d’ossigeno è arrivata dal punto di vista fiscale, grazie ad una novità inserita nella dichiarazione dei redditi 2023 che aiuta a ridurre la pressione fiscale di lavoratori e pensionati. Di fatto permettendo di mettere da parte una somma economica grazie ad un risparmio consistente. Stiamo parlando della rimodulazione degli scaglioni Irpef, rivisti allo scopo di permettere a chi riceve stipendi o pensioni medio-basse di risentire un po’ meno della pressione fiscale.
L’importante novità fiscale che fa risparmiare molto: tutto sui nuovi scaglioni Irpef
Non vi sono ancora novità in merito alla riforma fiscale che potrebbe portare nuovi benefici a milioni di italiani ma nel frattempo l’introduzione dei quattro scaglioni Irpef è stata ufficializzata a partire dal 730 di quest’anno e riguarda, come dicevamo, sia i lavoratori dipendenti che i pensionati. Nello specifico sono state rimodulate le percentuali relative alle imposte sul reddito in base agli introiti annuali, agevolando che riceve somme più esigue.
Stiamo parlando delle aliquote di imposta sul reddito delle persone fisiche, come previsto dalla Legge di bilancio 2022, con conseguente risparmio fiscale di diverse centinaia di euro. I contribuenti possono cioè risentire meno della pressione fiscale grazie ad una riduzione, da cinque a quattro, del numero di scaglioni accompagnata ad una riduzione della loro ampiezza. Questo restringimento della forbice dell’Irpef ha conseguenze immediate dal punto di vista del risparmio che può raggiungere i 945 euro per i dipendenti ed i 758 euro per i pensionati.
Vediamo dunque quali sono i nuovi scaglioni Irpef: il primo relativo ai redditi da 0 a 15mila euro non è stato oggetto di modifiche. Anche l’aliquota in questo caso è rimasta invariata ed è pari al 23%. Il secondo scaglione non è cambiato e comprende i redditi tra 15.001 e 28.000 euro ma è variata l’aliquota passata al 25%. Con un’aliquota del 35%, si passa invece al terzo scaglione, per il quale sono state introdotte variazioni importanti e che include i redditi da 28.001 a 50.000 euro. Infine si passa al quarto scaglione applicato ai redditi da 50.001 euro in su e con un’aliquota del 43%. A beneficiarne di più sono dunque coloro che rientrano negli scaglioni centrali relativi alle fasce di reddito, i quali avranno un risparmio consistente.
Detrazioni per pensionati
Un’altra importante novità sono le maggiori detrazioni previste per i lavoratori e i pensionati: se il reddito complessivo dei pensionati è, ad esempio, inferiore agli 8.500 euro, potranno portare detrazioni fino ad un importo di 1.955 euro. Ad un reddito di 12mila euro l’anno corrispondono detrazioni per 1.729 euro, in base ad una specifica formula per calcolarne l’importo. Un reddito di 36mila euro l’anno potrà detrarre fino a 445 euro (con 50 euro in più per chi ha un reddito compreso tra i 25.000 e i 29.000 euro). Non spettano invece detrazioni ai redditi superiori a 50mila euro.
Detrazioni per lavoratori dipendenti
Analoga situazione si ha per i lavoratori dipendenti con 1.880 euro di detrazioni per i redditi inferiori ai 15mila euro annui. Se invece il reddito è compreso tra 15.001 e 28.000 euro si applica la formula 1.910 + 1.190 * (28.000 – reddito) / 13.000. Questo significa che ad esempio che ha un reddito annuale di 20mila euro avrà detrazioni per 2.642 euro.
Passando all’altro scaglione, se il reddito ammonta a 36mila euro annui le detrazioni ammonteranno a 1.215 euro. Con un ‘bonus’, ovvero una detrazione supplementare di 65 euro, per i redditi compresi tra i 25.001 e i 35.000 euro. Ricordiamo infine che i calcoli precisi devono essere effettuati tenendo conto del numero di giorni di pensione o di lavoro che nel corso dell’anno sono stati maturati. Sommando i due benefici, dunque, si può facilmente constatare che il risparmio, a conti fatti, sarà per molti contribuenti piuttosto interessante.