L’ex tennista professionista Diego Nargiso ha voluto condividere tutta la sua emozione per essere entrato a far parte di un grande progetto.
Nei giorni in cui gli italiani Sinner e Berrettini sognano di poter scrivere la storia del nostro tennis a Wimbledon, un grande ex del movimento azzurro è tornato centrale per il futuro della Federazione Italiana Tennis e Padel. In queste ore è infatti giunta notizia che Diego Nargiso è stato scelto per rappresentare l’Italia nella squadra Legend.
Si tratta del team in cui i campioni più illustri della storia del circuito professionistico tornano in campo per rappresentare la nostra nazione nella categoria “Legends”. Si tratta di un campionato parallelo a quello tradizionale, per tutti quegli sportivi che hanno scritto la storia del tennis professionistico ed hanno ancora voglia di competere a livello agonistico.
La gioia di Diego Nargiso
La notizia è stata accolta con grande entusiasmo dall’ex numero 1 del tennis italiano, il quale ha commentato la grande possibilità che gli è stata data sul proprio profilo Facebook. Nel post pubblicato da Nargiso si legge: “Questa nomina è un sogno che si avvera!
Dopo la chiamata in nazionale e alle olimpiadi da giocatore, ora con grande orgoglio a fianco dei miei idoli: Sara, Marco, Yuri, Manuela, Patrizio e tutti le altre incredibili Leggende del nostro Paese”.
Il tennista si dice lusingato e promette di sfruttare l’occasione per dare risalto ai valori che sono tipici dello sport, affinché questi possano essere d’esempio per tutta la società e possano contribuire ad un miglioramento. Dopo aver ringraziato uno per uno i selezionatori che gli hanno offerto questa chance, Diego conclude il post anticipando di avere in serbo grandi progetti: “Ho dei progetti da sviluppare che spero contribuiscano a migliorare il nostro Paese attraverso la cultura sportiva. Italia 🇮🇹 mia ti amo da sempre e per sempre!”.
L’exploit a Wimbledon e i record di precocità
Chi segue il tennis da tempo non può aver dimenticato Diego Nargiso ed il suo immenso talento. L’ex tennista professionista è stato una vera e propria rivelazione alla fine degli anni ’80, in un periodo in cui il tennis nostrano stava vivendo forse la sua fase più nera. Nel 1987, infatti, Diego s’impose nella finale di Wimbledon juniores, palesandosi come il talento più fulgido della nostra scuola tennistica.
Passato l’anno successivo nel circuito professionistico, a soli 18 anni Diego raggiunse dei risultati che fecero sperare il movimento tutto di aver trovato un fuoriclasse in grado di competere con le teste di serie. Ancora oggi Nargiso è il tennista italiano più giovane ad aver partecipato ad un incontro del Grande Slam (17 anni e 9 mesi) ed il più giovane ad averne conquistato uno (18 anni e 3 mesi a Wimbledon).
Il campione campano detiene ancora oggi il record di precocità come più giovane tennista italiano ad aver vinto un incontro agli US Open (18 anni e 5 mesi). Non solo, è stato il più giovane tennista italiano a diventare il numero 1 del tennis nostrano a 18 anni e 7 mesi. Un’impresa che, bisogna sottolinearlo, gli riuscì anche a causa del periodo nero del nostro movimento, visto che per diventare il numero uno gli bastò raggiungere la posizione 81 del ranking mondiale.
Una carriera al di sotto delle enormi aspettative
L’ingresso esplosivo nel circuito professionistico aveva illuso tutti che Nargiso potesse rimanere a lungo tra i top 10 della classifica mondiale. Ma negli anni successivi a quello del debutto la sua crescita è stata più lenta di quanto ci si potesse attendere. Gli sono serviti infatti 5 anni di professionismo prima di raggiungere una finale di un torneo Atp (a Bordeaux nel 1993) e in tutta la sua carriera ne raggiunse solamente un’altra, sempre lo stesso anno, senza però riuscire mai a vincere il torneo.
Il 1993, anno in cui è arrivato a giocarsi la vittoria di un titolo, ha raggiunto il suo best ranking, ovvero la posizione 67. Un risultato decisamente meno lusinghiero di quello che il suo talento precoce aveva fatto sperare, considerando che a soli 18 anni era già entrato nella top 100 ed i suoi margini di miglioramento erano potenzialmente infiniti.
Quella di Nargiso è stata comunque una carriera di grande spessore. Il tennista campano è stato infatti un grande interprete del doppio, specialità in cui ha vinto ben 5 tornei Atp, in cui ha brillato in svariate occasioni durante la Coppa Davis ed in cui ha rappresentato per anni l’Italia in tutte le competizioni, comprese tre edizioni delle Olimpiadi.
In questa specialità è arrivato sino alla 25a posizione del ranking Atp e si è tolto grandi soddisfazioni in Coppa Davis. Grazie alle sue giocate, infatti, l’Italia è giunta per due anni consecutivi in semifinale (1996-1997) e nel 1998 è stato il protagonista principale della squadra che ha raggiunto la finale contro la Svezia, l’unico in grado di portare a casa un punto per gli azzurri.
Dotato di abilità al di sopra del comune nel gioco a rete e di un servizio micidiale per qualsiasi avversario, Diego Nargiso ha continuato a dare la sensazione per tutta la sua carriera di poter fare lo step necessario a raggiungere risultati più importanti. Quello step non è mai giunto e nel 2001, dopo aver saltato le Olimpiadi di Sidney che si sono tenute nell’estate del 2000 (sarebbe stata la quarta partecipazione consecutiva), ha deciso di ritirarsi a soli 31 anni.