Quando si inizia una dieta di solito limitano o si evita del tutto di assumere carboidrati. Ma è una condotta sostenibile per il nostro corpo?
Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha pensato – in maniera del tutto autonoma si intende – di eliminare i carboidrati dalla propria alimentazione in modo da perdere efficacemente peso. Il problema, però è quello che noi percepiamo come carboidrati e non tanto il micronutriente in sé e per sé.
In altre parole, se si mangia a pranzo una bella carbonara o anche una “semplice” pasta col pesto pronto e la sera poi un panino o ancora una pizza con tanto di patate, diciamo pure ci sia alla base una cattiva consapevolezza alimentare. È indubbiamente vero che i carboidrati si trovano nella patatine fritte, nelle merendine, nelle farine raffinate e nei prodotti da forno. Si tratta però di una mezza verità che poco ha a che fare con una dieta salutare ed equilibrata.
Cosa serve per un rapporto sano, forte e duraturo col cibo? Non sottovalutare questi aspetti!
Alla base di un rapporto sano col cibo, infatti, ci sono due aspetti da considerare. Il primo riguarda le quantità e quindi le calorie introdotte. Giusto per rendere l’idea, mangiare 150 grammi di pasta, non va bene. Serve quindi, in base alle proprie necessità fisiche, ridurre la grammatura così da oscillare in un range che va dai 70 ai 100 grammi.
In questo modo, non solo si potranno mangiare gli spaghetti senza tanti problemi, ma si seguirà un regime alimentare leggermente ipocalorico in grado di attivare quel tanto che basta il metabolismo proprio perché si assumono meno calorie rispetto a quelle richieste dal nostro corpo. Solo così si potranno bruciare efficacemente e senza privazioni i grassi.
Ma non finisce qui. Oltre alle quantità, è importante valutare le combinazioni e i condimenti. Se si mangia una bistecca o ancora una fettina di petto di pollo, se si opta per il pane, il contorno di patate non va bene, proprio perché ci sarebbe un surplus di carboidrati non da poco. Per quanto riguarda i condimenti, invece, meglio quelli poco elaborati.
Proprio perché compriamo nella maggior parte dei casi sughi già pronti, trattandosi comunque di prodotti industriali e ricchi di additivi, sarebbe meglio limitarne il consumo. In alternativa, meglio un sugo fresco con polpa di pomodoro che contiene all’incirca 305 kcal. E giusto per rendere l’idea, solo 35 grammi di pesto con 80 grammi di pasta contengono ben 456 kcal.
Dieta senza carboidrati: è davvero un toccasana per il nostro organismo?
E poi, per un senso di sazietà “soddisfatto” come si deve, non c’è niente di meglio dei carboidrati che riempiono quel tanto che basta per non avere improvvisi attacchi di fame che possono rallentare il processo di dimagrimento. Ma oltre a una questione prettamente dietetica, non è detto che eliminare in toto i carboidrati sia la scelta migliore.
Gli alimenti che contengono carboidrati, infatti, sono importanti in qualsiasi regime alimentare. È proprio grazie alla regolare assunzione di questo macronutriente se introduciamo abbastanza glucosio. Stiamo parlando di uno zucchero che si può equiparare a una sorta di carburante per il nostro organismo. Senza glucosio, non ci sarebbe energia per alimentare le nostre cellule, fondamentale per svolgere tutte le attività del quotidiano, anche quelle più banali.
Ma cosa accadrebbe al nostro corpo se smettessimo di mangiare carboidrati? Il nostro organismo non avrebbe più glucosio, fruttosio e galattosio da convertire in energia. Come abbiamo spiegato prima, quando mangiamo e consumiamo alimenti che contengono carboidrati – tra questi non solo cereali, ma anche frutta e ortaggi – scomponendoli in zuccheri più semplici, garantiamo al nostro organismo il giusto livello di energia.
Cos’è la chetosi e perché è pericolosa per il nostro organismo
Ecco perché i carboidrati non andrebbero mai e poi eliminati dalla dieta se non si vuole vivere in costante deficit energetico; vanno assunti però con moderazione, specialmente quelli raffinati. Tutti gli esperti in nutrizione però concordano sulla pericolosità di un regime alimentare totalmente no carbs. Una scelta simile, infatti, è dannosa sia per le nostre cellule muscolari che per quelle cerebrali proprio perché si alimentano di glucosio.
E ci sono anche degli effetti tangibili sul nostro corpo dell’assenza di carboidrati. Se non si mangiano, infatti, il corpo va in chetosi. Stiamo parlando di una reazione fisiologica dell’organismo che si innesca in assenza di glucosio. Attraverso questo stato metabolico poi, si producono livelli elevati di corpi chetonici nel sangue – di solito moderati – o nelle urine che costituiscono una fonte di energia alternativa.
Se si tratta però di una condizione favorevole per soggetti affetti da epilessia o diabete di tipo 2, chi non ha le seguenti patologie, può solo aggravare il proprio benessere psicofisico. Tra i sintomi più comuni di un corpo in chetosi, infatti, troviamo:
- Insonnia;
- Stanchezza cronica;
- Nausea;
- Vertigini;
- Alito cattivo;
- Difficoltà di concentrazione;
- Annebbiamento;
Per una dieta sana e bilanciata allora, meglio ridurre o eliminare del tutto i carboidrati raffinati prestando particolare attenzione anche a quelli ad alto indice glicemico. Si devono consumare ogni giorno invece i carboidrati semplici che si trasformano in zuccheri. Ecco perché si devono prediligere:
- Frutta;
- Verdura;
- Cereali integrali;
- Legumi;
Solo così il nostro organismo funzionerà al meglio e aumenterà inoltre la salute dell’intestino. Ma non solo. Se si scelgono carboidrati ricchi di fibre, questi favoriranno livelli migliori di zuccheri nel sangue così da stabilizzare la glicemia. Insomma, a meno che non sia strettamente necessario, eliminare i carboidrati non è mai una buona idea.