Aria condizionata in auto: non sempre la legge permette di accenderla. Attenzione, perché le multe in questo caso sono salate.
Ecco come evitare che la ricerca di comfort in auto possa tradursi in sanzioni pesanti per il nostro portafoglio. Anche usare il condizionatore in maniera corretta quando ci spostiamo con l’auto può aiutarci a risparmiare. E non solo: l’uso corretto dell’aria condizionata è meglio pure per la nostra salute e per l’ambiente.
Quando si avvicina l’estate – soprattutto con le stagioni sempre più torride degli ultimi anni – le mani degli automobilisti spontaneamente si muovono alla ricerca del pulsante di accensione dell’aria condizionata, vera oasi di sollievo dall’afa.
È dunque arrivato il momento di accendere l’aria in auto. Ma anche questo gesto all’apparenza semplicissimo richiede delle attenzioni e degli accorgimenti da parte nostra. Dobbiamo farlo insomma cum grano salis.
Usare correttamente l’impianto di climatizzazione dell’auto ha diversi benefici. Così potremo evitare di danneggiare la nostra salute, l’ambiente e anche il nostro portafoglio. Evitando consumi eccessivi, certo, ma anche le sanzioni. Non tutti sanno che in un caso con l’aria condizionata accesa si rischia una multa. E anche salata.
Per usare nella maniera corretta l’aria condizionata nella nostra automobile possiamo seguire diversi consigli molto pratici.
Un capitolo a parte lo merita la sosta in macchina. Forse è poco noto che questo comportamento sia proibito e sanzionato dal codice della strada, dato che per tenere il climatizzatore acceso occorre che l’auto rimanga in funzione consumando carburante sul posto della sosta.
Il divieto è sancito in maniera esplicita dal comma 7-bis dell’articolo 157 del codice della strada, dove possiamo leggere che «è fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo stesso».
Vietata dunque dalla legge la sosta con l’aria condizionata accesa. In caso di violazione la multa è piuttosto salata: nel 2022 è stata alzata da un minimo di 223 euro a un massimo di 444 euro. La normativa fu introdotta già diversi anni fa, nel 2007, prima di subire delle modifiche nel 2010. Infine il costo della sanzione è stato aggiornato nel 2014 e ulteriormente ritoccato ad aprile dell’anno scorso.
La ragione del divieto sta, com’è facile intuire, nella tutela dell’ambiente: lo scopo è quello di limitare l’inquinamento causato dai veicoli.
Naturalmente bisogna intendersi bene su cosa si intenda per «sosta». Ce lo spiega sempre l’articolo 157 del codice della strada. «Per sosta si intende la sospensione della marcia del veicolo protratta nel tempo, con possibilità di allontanamento da parte del conducente».
Dunque non si rischia la multa in caso di arresto dell’auto (ovvero l’interruzione della marcia del veicolo per esigenze della circolazione, come una cosa o il tempo di attesa al semaforo) o di fermata (che sempre il codice stradale definisce come la «temporanea sospensione della marcia anche se in area ove non sia ammessa la sosta, per consentire la salita o la discesa delle persone, ovvero per altre esigenze di brevissima durata»).
Quindi in caso di sosta meglio evitare di accendere il condizionatore e puntare piuttosto a guadagnare un posto all’ombra in un parcheggio per abbassare in maniera naturale la temperatura interna dell’abitacolo. O se proprio non c’è un parcheggio al riparo dal sole, per cercare un po’ di frescura spegniamo il veicolo, usciamo e andiamo alla ricerca di un luogo ombreggiato.
Come si sa l’impianto di climatizzazione ogni tanto va ricaricato. Senza contare, ribadiamo, che almeno ogni due anni bisognerebbe far controllare l’impianto e sostituire il filtro polline.
Ma quando capire se l’aria condizionata a bordo della nostra automobile ha bisogno di fare la ricarica? Ce le indicano un paio di segnali:
Questi due segnali indicano che, a meno che non ci siano perdite nell’impianto di climatizzazione, manca il gas.
Per venire al capitolo costi, per una ricarica possiamo spendere una cifra compresa all’incirca tra 80 e 100 euro. In aggiunta bisogna tenere in conto che ci potrebbero anche essere delle spese relative alla manutenzione dell’impianto di climatizzazione, e cioè:
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