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Divieto aria condizionata auto: arrivano le multe salate | Come evitare

Aria condizionata in auto: non sempre la legge permette di accenderla. Attenzione, perché le multe in questo caso sono salate.

Ecco come evitare che la ricerca di comfort in auto possa tradursi in sanzioni pesanti per il nostro portafoglio. Anche usare il condizionatore in maniera corretta quando ci spostiamo con l’auto può aiutarci a risparmiare. E non solo: l’uso corretto dell’aria condizionata è meglio pure per la nostra salute e per l’ambiente.

Attenzione a quando accendiamo l’aria condizionata in auto: potremmo rischiare sanzioni pesanti – grantennistoscana.it

Quando si avvicina l’estate – soprattutto con le stagioni sempre più torride degli ultimi anni – le mani degli automobilisti spontaneamente si muovono alla ricerca del pulsante di accensione dell’aria condizionata, vera oasi di sollievo dall’afa.

È dunque arrivato il momento di accendere l’aria in auto. Ma anche questo gesto all’apparenza semplicissimo richiede delle attenzioni e degli accorgimenti da parte nostra. Dobbiamo farlo insomma cum grano salis.

Aria condizionata in auto: qualche consiglio pratico per usarla al meglio

Usare correttamente l’impianto di climatizzazione dell’auto ha diversi benefici. Così potremo evitare di danneggiare la nostra salute, l’ambiente e anche il nostro portafoglio. Evitando consumi eccessivi, certo, ma anche le sanzioni. Non tutti sanno che in un caso con l’aria condizionata accesa si rischia una multa. E anche salata.

Usare in modo corretto l’aria condizionata dell’auto ha tanti vantaggi – grantennistoscana.it

Per usare nella maniera corretta l’aria condizionata nella nostra automobile possiamo seguire diversi consigli molto pratici.

  • Cattivo odore alla prima accensione. Come prima cosa, quando dopo i mesi invernali – di inutilizzo dunque – accendiamo per la prima volta l’aria condizionata sarà meglio fare caso alla presenza di cattivo odore. In questo caso la cosa migliore è far controllare l’impianto di climatizzazione per evitare di andare incontro a malfunzionamenti o per risolverli tempestivamente. Teniamo conto anche almeno ogni due anni l’impianto dovrebbe essere sottoposto a un controllo e il filtro polline andrebbe sostituito;
  • Flusso dell’aria troppo basso rispetto alla potenza che abbiamo selezionato? Ci accorgiamo che l’aria non si raffredda nel giro di pochi secondi? Anche in questo caso dovremmo far controllare l’impianto da un tecnico specializzato;
  • Utilizzando un climatizzatore auto difettoso o malfunzionante stiamo di fatto sprecando carburante. Dunque il danno è duplice: il primo colpisce le nostre tasche, visto che stiamo spendendo soldi in più, il secondo colpisce l’ambiente visto che stiamo inquinando l’aria più del solito;
  • Attenzione a non esagerare col raffreddamento: la temperatura ideale non deve andare sotto ai 6 gradi in meno rispetto alla temperatura esterna. Se all’esterno ci sono 38 gradi tenere la temperatura interna sui 20 gradi non è sano per niente e per nessuno. Non fa bene alla nostra salute, all’ambiente e nemmeno al nostro portafoglio;
  • Facciamo caso anche alla direzione delle bocchette: l’aria gelata “sparata” direttamente sul volto o sull’addome potrebbe provocarci, per esempio, contratture nervose o muscolari;
  • Spesso, dopo che l’auto ha sostato a lungo sotto il sole, accendiamo il climatizzatore subito, col veicolo ben chiuso e la temperatura interna al minimo. È un’operazione da non fare: stressa molto l’impianto e rischia di danneggiarlo. Sempre meglio, prima di accendere l’auto e il climatizzatore, aprire almeno un minuto porte e finestrini;
  • Occhio alla funzione ricircolo: non dobbiamo usarla per tutto il tempo che passiamo in macchina. Si deve ricorrere a questa funzione soltanto nei momenti in cui c’è realmente il pericolo che all’esterno ci siano tratti con forte inquinamento. Come ad esempio in un ingorgo all’interno di una galleria o quando stiamo attraversando una zona piena di polvere nell’aria. In questi casi il pulsante di ricircolo dell’aria torna molto utile, la sua funzione principale però è quella di impedire che entri aria sporca nell’abitacolo, non quella di evitare che entri aria calda.

Aria condizionata in auto: quando la legge la vieta

Un capitolo a parte lo merita la sosta in macchina. Forse è poco noto che questo comportamento sia proibito e sanzionato dal codice della strada, dato che per tenere il climatizzatore acceso occorre che l’auto rimanga in funzione consumando carburante sul posto della sosta.

Non si può accendere l’aria condizionata quando l’auto è in sosta – grantennistoscana.it

Il divieto è sancito in maniera esplicita dal comma 7-bis dell’articolo 157 del codice della strada, dove possiamo leggere che «è fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo stesso».

Vietata dunque dalla legge la sosta con l’aria condizionata accesa. In caso di violazione la multa è piuttosto salata: nel 2022 è stata alzata da un minimo di 223 euro a un massimo di 444 euro. La normativa fu introdotta già diversi anni fa, nel 2007, prima di subire delle modifiche nel 2010. Infine il costo della sanzione è stato aggiornato nel 2014 e ulteriormente ritoccato ad aprile dell’anno scorso.

La ragione del divieto sta, com’è facile intuire, nella tutela dell’ambiente: lo scopo è quello di limitare l’inquinamento causato dai veicoli.

Cosa significa «sosta» per il codice della strada

Naturalmente bisogna intendersi bene su cosa si intenda per «sosta». Ce lo spiega sempre l’articolo 157 del codice della strada. «Per sosta si intende la sospensione della marcia del veicolo protratta nel tempo, con possibilità di allontanamento da parte del conducente».

Con «sosta» la legge indica un comportamento ben preciso – grantennistoscana.it

Dunque non si rischia la multa in caso di arresto dell’auto (ovvero l’interruzione della marcia del veicolo per esigenze della circolazione, come una cosa o il tempo di attesa al semaforo) o di fermata (che sempre il codice stradale definisce come la «temporanea sospensione della marcia anche se in area ove non sia ammessa la sosta, per consentire la salita o la discesa delle persone, ovvero per altre esigenze di brevissima durata»).

Quindi in caso di sosta meglio evitare di accendere il condizionatore e puntare piuttosto a guadagnare un posto all’ombra in un parcheggio per abbassare in maniera naturale la temperatura interna dell’abitacolo. O se proprio non c’è un parcheggio al riparo dal sole, per cercare un po’ di frescura spegniamo il veicolo, usciamo e andiamo alla ricerca di un luogo ombreggiato.

Quando bisogna fare una ricarica all’aria condizionata dell’auto?

Come si sa l’impianto di climatizzazione ogni tanto va ricaricato. Senza contare, ribadiamo, che almeno ogni due anni bisognerebbe far controllare l’impianto e sostituire il filtro polline.

Ricarica aria condizionata auto: quando va fatta e quanto costa – grantennistoscana.it

Ma quando capire se l’aria condizionata a bordo della nostra automobile ha bisogno di fare la ricarica? Ce le indicano un paio di segnali:

  • Quando impostiamo la temperatura interna notiamo che l’aria dell’abitacolo fa fatica a raggiungere la temperatura desiderata;
  • I tempi di raffreddamento dell’abitacolo si allungano sempre di più.

Questi due segnali indicano che, a meno che non ci siano perdite nell’impianto di climatizzazione, manca il gas.

Quanto costa ricaricare l’aria condizionata della macchina?

Per venire al capitolo costi, per una ricarica possiamo spendere una cifra compresa all’incirca tra 80 e 100 euro. In aggiunta bisogna tenere in conto che ci potrebbero anche essere delle spese relative alla manutenzione dell’impianto di climatizzazione, e cioè:

  • Pulizia per il filtro abitacolo intasato: la spesa dovrebbe aggirarsi intorno ai 30 euro;
  • Sostituzione compressore guasto: in questo caso la spesa è nettamente maggiore, potremmo dover sborsare dai 350 ai circa 600 euro per procurarcene uno nuovo;
  • Perdite nel circuito: il costo dipende dalla gravità del danno.
Emiliano Fumaneri

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