Che cos’è il divorzio del sonno e perché farebbe così bene alla coppia? Ecco tutto quello che dovreste sapere per una vita sentimentale più serena.
Una delle cose più difficili nella vita è far funzionare una relazione a lungo termine. In un mondo in perpetuo cambiamento, che spesso non aspetta altro che scombinare i piani che ci siamo fatti, conservare una relazione nel lungo periodo mantenendola allo stesso tempo vivace e passionale è quantomai difficile.
Per questo le persone che riescono in questa impresa finiscono per diventare dei veri punti di riferimento a cui guardare con ammirazione. Pensiamo ad esempio a David e Victoria Beckham, che dopo tanti anni di matrimonio sono ancora unitissimi; o, in Italia, a Paolo Bonolis e Sonia Bruganelli, che nonostante le voci su un loro probabile allontanamento continuano a essere affiatatissimi, in barba alle malelingue. Ma qual è, nello specifico, il loro segreto?
Parlare di “segreto”, in questo, caso, non è proprio corretto. In una relazione sono diversi i fattori che devono funzionare affinché questa possa continuare anche per molti anni. Il forte trasporto iniziale può affievolirsi con il tempo, ma ad esso subentrano naturalmente altre emozioni più forti e più profonde. Sono però diverse le cose che si possono fare per conservare questo amore profondo. Una di esse – a detta degli esperti – è il divorzio del sonno. Ma di cosa si tratta esattamente?
Divorzio del sonno: che cos’è
Con “divorzio del sonno” si fa riferimento a una coppia che, seppur unita da un solido legame, dorme in letti separati. Non solo. Talvolta può capitare che due partner scelgano di fare un passo oltre e vivere in case separate. Il caso più noto è quello di Sonia Bruganelli e Paolo Bonolis; la Bruganelli ha dichiarato che è proprio questo l’ingrediente segreto del loro matrimonio duraturo: condividere tutto tranne la casa (e, ovviamente, il letto).
Vivere in case separate non è però un’esclusiva dei nostri tempi. Anche diverse coppie famose del passato hanno scelto questa strada per mantenere viva la passione. Tra di esse si può menzionare la pittrice messicana Frida Kahlo e il suo grande amore, il suo mentore e pittore Diego Rivera. E se si guarda a loro viene naturale pensare che il loro “rimedio” per un amore duraturo sia effettivamente valido (si tratta, dopotutto, di una delle coppie più iconiche di sempre).
Se vivere in case separate è una decisione troppo rigida per voi, il divorzio del sonno comunque rappresenta un’alternativa più che valida. Secondo alcuni, questa tecnica aiuterebbe la relazione a mantenersi viva e passionale, perché spingerebbe i partner a sperimentare l’allontanamento momentaneo. Il che porta naturalmente a un senso di “mancanza” che spinge a ricercare la compagnia dell’altra persona.
Divorzio del sonno: così dormirai meglio
Non solo. il divorzio del sonno aiuterebbe anche i due partner a dormire meglio. Spesso, infatti, capita di dover dividere il letto con un partner che si alza spesso per andare in bagno o che russa impedendoci un sonno ininterrotto e ristoratore. Dormendo in due posti distinti anche della medesima casa, queste problematiche si risolverebbero in modo naturale e senza troppe difficoltà.
La dottoressa Erin Flynn-Evans, consulente presso l’American Academy of Sleep Medicine, ha dichiarato che molti studi “dimostrano che quando un compagno di letto ha un disturbo del sonno, questo può influire negativamente sull’altro dormiente”. Ad esempio, quando uno dei due partner soffre d’insonnia o si alza sempre presto al mattino, queste sue abitudini possono essere “trasferite” anche all’altro.
Anche le differenze nel cronotipo tra i due partner possono essere problematiche. Per esempio se uno dei due rimane alzato fino a tarda notte e l’altro va invece a dormire presto per poi svegliarsi presto, queste abitudini opposte di sonno possono avere un impatto negativo su entrambi i partner.
Divorzio del sonno: perché potrebbe non andare sempre bene
Tuttavia va specificato che non in tutti i casi il divorzio del sonno è l’opzione migliore per mantenere “giovane” una relazione o per assicurarsi un sonno ristoratore. La situazione chiaramente cambia a seconda della coppia e delle abitudini instaurate con il proprio partner. Ci sono inoltre diversi motivi per cui molte persone scelgono di non seguire questa pratica sempre più conosciuta (su TikTok, l’hashtag #sleepdivorce è velocemente diventato virale).
Ma perché il divorzio del sonno potrebbe non essere la soluzione ideale per rasserenare le nostre notti? In prima istanza, va detto che dormire insieme al partner può aiutarci a capire se qualcosa non va nella sua salute. Secondo Flynn-Evans, condividere il letto con il partner può aiutare nella rilevazione di alcune condizioni potenzialmente preoccupanti legate a disturbi del sonno. Si parla, ad esempio, di apnea notturna e di difficoltà respiratoria di altro genere.
Il dottor Daniel Shade, uno specialista del sonno con Allegheny Health Network, ha dichiarato che se uno dei due partner ha notato nell’altro comportamenti sospetti legati a disturbi del sonno (come alzarsi di continuo di notte per andare in bagno o puntare la sveglia alle 4 del mattino per timore di fare tardi al lavoro) sarà più facile intervenire per tempo, consigliando qualche terapia al partner in difficoltà. In questo caso, dormire insieme potrebbe essere indispensabile per la valutazione iniziale del problema.
Perché è importante dormire insieme (se si può)
Oltre a quanto detto sopra, dormire insieme al partner può fare molto bene alla nostra psiche e renderci più sereni (in assenza di disturbi del sonno). La dottoressa Flynn-Evans ha dichiarato che durante il sonno “rilasciamo ossitocina e altre sostanze chimiche che sono chiamate ‘gli ormoni delle coccole’. Queste ci regalano sensazioni positive e ci avvicinano a quella persona con cui stiamo dividendo il letto”.
Secondo la dottoressa, inoltre, se si notano nel partner dei problemi di sonno che impediscono di dormire insieme serenamente occorrerebbe rivolgersi quanto prima a un medico, per cercare di porre fine al circolo vizioso instaurato. “Le coppie dovrebbero sempre cercare un trattamento da un professionista per identificare i disturbi del sonno”, ha dichiarato Flynn-Evans. “Questo è l’unico modo per assicurarsi che entrambi i partner ottengano il miglior sonno possibile, indipendentemente da dove scelgono di dormire”.