I volti più amati dal pubblico Rai potrebbero non ritornare nella prossima stagione televisiva. Ecco chi se ne va e chi potrebbe arrivare.
Il terremoto in Rai non sembra volersi fermare e sembra coinvolgere sempre più volti noti al pubblico. A poche settimana dalla notizia dell’addio di Fabio Fazio, sembra che i telespettatori dovranno salutare, dalla prossima stagione, anche Serena Bortone, conduttrice del programma quotidiano “Oggi è un altro giorno“.
Circolano da tempo voci sull’incertezza della posizione di Serena Bortone. Secondo Dagospia, “in Rai si dice che Serena Bortone stia trattando un passaggio a Discovery”.
L’impressione è che Serena Bortone abbia subito un trattamento simile a quello riservato a Fazio da parte della Rai. Alla fine della stagione, il suo contratto in scadenza potrebbe essere semplicemente ignorato, in coincidenza con il cambio di vertici all’interno della Rai. Non sarebbe quindi sorprendente se anche la conduttrice preferisse immaginare un futuro al di fuori della Rai, considerando che Discovery sembra essere particolarmente interessata a reclutare talenti provenienti dal servizio pubblico negli ultimi anni.
In effetti, pochi giorni fa la conduttrice dell’amato programma pomeridiano di Rai 1 ha pubblicato su Instagram una foto proprio con la responsabile della programmazione di Discovery, Laura Carofoli. Una scatto del genere, pubblicato con questo tempismo, non sembra affatto casuale. Se queste voci fossero confermate, la domanda che i telespettatori si porranno sarà sempre la stessa: chi prenderà il suo posto?
Poche certezze e molti volti conosciuti pronti a tornare
Le prime indiscrezioni parlavano della candidatura di Milo Infante, che passerebbe da Rai2 a Rai1. Tuttavia, negli ultimi giorni, questa ipotesi sembra svanire, poiché sembra che il conduttore abbia intenzione di rimanere su Rai 2 con il suo programma “Ore 14”.
Altre fonti stanno facendo insistentemente i nomi di Roberta Capua e Tiberio Timperi. Quando la loro nomina sembrava ormai scontata, è spuntato un nome che in pochi si aspettavano. Alcuni commentatori, infatti, sostengono che ci siano trattative in corso con Rossella Brescia per ricoprire questo ruolo.
Oltre a questi nomi, nei giorni scorsi è circolato con insistenza anche il nome di Enrico Ruggeri per prendere il posto di Fazio. Tuttavia, il cantante ha smentito di essere interessato a quella fascia oraria televisiva, affermando che «Non sono stato contattato. Ci andrei se avessi quella macchina da guerra di Fazio che consente di avere quegli ospiti».
Questi rimpiazzi non sono affatto nuovi nella Rai
La questione dell’addio alla Rai da parte di Fazio e di tanti altri conduttori amati ha occupato molto spazio nel dibattito pubblico italiano. Chi non conosce la televisione è rimasto stupito da questi cambi e si è spesso sentito parlare di censura e occupazione della Rai. Questi cambi, infatti, sono strettamente connessi al recente cambio di Governo. Eppure, non sono affatto qualcosa di nuovo.
Nell’ambiente televisivo, questo fenomeno è conosciuto come “l’eterno valzer delle nomine Rai“. Da quasi settant’anni, ad ogni cambio di Governo cambiano anche dirigenti, direttori e conduttori dell’emittente pubblica.
La Rai è nata nel 1954 e fino agli anni ’70 è rimasta saldamente nelle mani della Democrazia Cristiana. All’epoca, c’era un detto molto famoso che riassumeva il ruolo della politica nella televisione di stato: “In Rai si assume un democristiano, un comunista e uno bravo”. Dagli anni ’70 ad oggi, quasi ogni nuovo Governo dice “liberiamo la Rai dai partiti”. Le cose però non cambiano e, anzi, la spartizione tra i partiti delle responsabilità in Rai è sempre più nota.
La storia della televisione italiana è costellata da episodi in cui la carriera di artisti e personaggi televisivi di vario tipo è stata sconvolta dall’influenza della politica in Rai. In molti ricordano, ad esempio, la polemica generata da Massimo Troisi a Sanremo 1987, quando avrebbe dovuto partecipare con uno dei suoi intermezzi comici. In quell’occasione, l’attore napoletano rifiutò di esibirsi poiché dall’alto gli era stato intimato di “non parlare di religione, di politica, di terrorismo e di terremoto”.
Anche Beppe Grillo, che prima di scendere in politica era un personaggio televisivo, fu epurato dalla Rai per una battuta sui socialisti. L’episodio più famoso, tuttavia, fu quello che riguardò i conduttori Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi. I tre conduttori furono letteralmente cacciati dalla Rai dopo la salita al governo di Silvio Berlusconi, un episodio che passo alla storia della televisione con il nome di “editto bulgaro”.
La rivoluzione che i telespettatori vogliono davvero: l’abolizione del canone Rai
Ad oggi, la Rai è guidata da un amministratore delegato, che nomina il direttore generale, che, a sua volta, nomina i direttori di rete e di TG. Poi c’è un consiglio di amministrazione formato da 7 persone. Al momento, secondo le ultime indiscrezioni, le nomine dei dirigenti proseguono con la spartizione tra i vari partiti.
In tutto questo parlare di ruoli nella Rai, i telespettatori non dimenticano che buona parte del compenso dei dirigenti e degli artisti che lavorano per la Rai è pagato proprio da loro. Il canone Rai non gode di una buona reputazione tra i consumatori e la sua abolizione è un tema che va avanti da anni. Con questo Governo, i nostri politici sembrano davvero intenzionati a mettere mano alla questione.
Il partito di Matteo Salvini ha recentemente presentato in Senato una bozza di Ddl che riguarda l’abolizione del canone. Secondo la Lega, è necessario prevedere un percorso che porterà all’abolizione del canone entro 5 anni. Inoltre, riguardo al canone, si prevede che già oggi “se esiste ancora l’impossibilità di accedere alla rete o di usufruire del servizio da parte degli utenti per motivi al di fuori del loro controllo, non è richiesto il pagamento della tassa di abbonamento”.
Queste nomine influiranno sui programmi e sui temi che la Rai vorrà proporre nei prossimi anni. Ai telespettatori non resta che attendere e sperare che i propri conduttori preferiti resteranno (o torneranno) sullo schermo.