E se il segreto della felicità di coppia non fosse quello di evitare i conflitt,i ma di usarli come trampolini di lancio per sentirsi più uniti?
C’è una maniera sana per affrontare e gestire gli inevitabili conflitti che sorgono all’interno della coppia. Per evitare che dilaghi la distruzione nel rapporto a due e, anzi, rilanciare l’amore. Come fanno le coppie davvero felici.
In un mondo dove le coppie scoppiano che è un piacere, è il caso di chiedersi se forse dalla relazione di coppia non abbiamo preteso troppo. Le abbiamo chiesto di realizzare il sogno di una felicità senza confini, interminabile, senza incrinature.
In sostanza, abbiamo trasformato l’amore di coppia in un’utopia. Ovvero in qualcosa, come dice la parola stessa, che non ha luogo. L’utopia è il sogno di una felicità a buon mercato, raggiungibile senza sforzo e sacrificio. Come l’ideale di chi sogna un mondo “naturalmente” pacificato, senza guerre e conflitti. Dimenticando che gli uomini sono anche animali competitivi, sempre pronti a misurarsi coi loro simili.
È precisamente questo suo carattere astratto a rendere irreale l’utopia, a proiettarla fuori dalla storia. E quando l’utopia delude, tutto va in frantumi e restano i cocci. Forse allora è il caso di ripartire da un terreno più solido, anche nelle relazioni di coppia. Cercando di capire che di relazioni perfette, da Mulino bianco, non ne esistono.
Non ci sono coppie dove manchino dissapori, disaccordi e conflitti. L’amore è un impasto di identità e differenza, dove bello e litigarello si danno il cambio e al cui interno sarebbe folle ricercare una totale compatibilità di caratteri.
Il segreto delle coppie felici e stabili non sta dunque nell’aver raggiunto una completa immunità ai conflitti: consiste piuttosto nel saper gestire i momenti di crisi. Si trova nella capacità di levare ai conflitti quel pungiglione che avvelena e guasta la relazione.
Può essere utile allora cercare di capire un poco dei segreti che permettono a queste coppie di durare nel tempo.
Mai dimenticare che le crisi rivelano il nostro essere profondo, la “pasta” di cui siamo fatti. Perciò una coppia sana vive di un dialogo aperto e sincero. I problemi, quando si presentano, vengono affrontati. Non bypassati o, peggio ancora, subiti passivamente.
In alcune coppie uno dei partner subisce supinamente i modi di fare dell’altro (cosa ben diversa dall’accogliere l’altro anche nei suoi difetti). È proprio da questi partner che in genere c’è da aspettarsi qualche colpo basso: un modo per sfogare il proprio risentimento.
Ma una coppia sana non agisce in questa maniera: parla di quanto stia succedendo, dialoga apertamente e si confronta per trovare una soluzione al problema. Nascondere la polvere sotto il tappeto non risolve nulla: anzi equivale a mettere da parte legna da ardere per alimentare un conflitto che, presto o tardi, rischia di esplodere in maniera rovinosa.
La relazione di coppia è un rapporto paritario, tra due persone sul medesimo piano di dignità. Perciò il pensiero del partner conta quanto il proprio. Dunque le parole d’ordine sono rispetto, dialogo, attenzioni discrete e delicate ma costanti. Screditare quanto dice il partner – magari bollando come «stupide» le sue idee – non è certo compatibile con un ascolto sincero.
A un litigio si può reagire in due modi: facendo il muso o cercando di chiarire. Nelle coppie sane i conflitti sono punti di partenza per capirsi meglio, uno strumento per crescere insieme. Scontrarsi allora non diventa un braccio di ferro, una prova di forza o di potere per stabilire chi “conti” di più.
Gli scontri hanno una funzione positiva se entrambi i partner cercano di risolverli insieme, senza sferrarsi colpi bassi (serbando rancori, insultandosi, rinfacciandosi di tutto e di più, ecc.). L’unico modo per creare una comunità di destino tra i due partner è quello di affrontare insieme gli eventi avversi riservati loro dalla vita.
Nelle coppie dove regna quella felicità concreta e non irreale di cui parlavamo, dove ci sono stima e rispetto reciproci, il bisogno di scusarsi diventa una necessità naturale quando ci si rende conto di aver ferito il proprio partner. Si sente il bisogno di farlo perché le due metà della coppia non si sentono superuomini o superdonne
I partner felici sanno accogliere la propria e l’altrui vulnerabilità e sono consapevoli che le scuse sincere porteranno un beneficio a tutti. Ammettere un errore e scusarsi dà respiro all’amore: consolida l’armonia della coppia e accresce la propria autostima (solo chi ha un’autostima sotto i tacchi è costretto a recitare la parte del superman infallibile, che ha sempre ragione).
Una coppia sana, come detto, si gioca all’interno di un rapporto paritario. Ma avere pari dignità non cancella le differenze, senza le quali non ci sarebbe quella tensione che alimenta l’attrazione reciproca. Per questo in una coppia felice c’è stima e apprezzamento tra i due partner. La prima alimenta la vicinanza e il secondo nella coppia.
Per questo non bisogna mai temere di essere troppo prodighi di complimenti. Un complimento mette in luce le parti migliori di una persona, le valorizza, facendola sentire per quello che è: un pezzo unico e irripetibile. Facendo complimenti al partner lo esortiamo implicitamente a dare sempre e ancora il meglio di sé. Innescando così una sorta di circolo virtuoso che non può che fare bene alla coppia.
Come ha detto Max Scheler, il risentimento è un autoavvelenamento dell’anima che nasce da una vendetta non consumata per impotenza o motivi di opportunità. È una forma di debolezza che porta a covare sentimenti maligni che, frenati e inibiti, sono pronti però a sfogarsi in una situazione più adatta.
Insomma, il risentimento è un colpo in canna, una bomba a orologeria pronta a esplodere: un veleno prodotto da problemi irrisolti, da vecchie ruggini mai chiarite e lasciate decantare. Ma i problemi non si lasciano mettere in freezer o sottovuoto, prima o poi tornano a ripresentarsi.
Da qui il carattere di urgenza e tempestività con cui le coppie sane affrontano e risolvono i conflitti: per non lasciare terreno fertile alla proliferazione dei risentimenti, per impedire loro di moltiplicarsi come le teste dell’Idra.
In una coppia sana i partner sono sempre chiari nell’esprimere i loro desideri e lo fanno con la cura di non ferire mai l’altro. I conflitti sono fisiologici in una coppia, ma non devono essere una costante che dà il “tono” al rapporto.
Sono la prova che il “tessuto connettivo” della relazione è fatto di una stoffa resistente su cui costruire e fare passi in avanti. Per questo è vitale identificare con chiarezza i problemi e affrontarli.
Aver “battagliato” schiettamente, in un rapporto di coppia solido e felice, non porta ad allontanarsi per leccarsi le ferite e preparare la vendetta (da servire fredda, come da regola). Al contrario, il conflitto risolto avvicina, fa sentire compresi, più uniti verso l’obiettivo comune.
Così il conflitto diventa un nuovo punto di partenza, non la rampa di lancio dell’abbandono. Anticamera della ripartenza, non della rovina della coppia, porta a un rinnovato slancio, non a gettare la spugna.
In conclusione, anche nei rapporti di coppia sani, solidi e felici non mancano conflitti, contrasti e divergenze. Anche lì ci sono problemi da affrontare e a volte ci si ferisce. La differenza la fa il modo con cui queste coppie sanno ripartire.
In fondo il segreto è quello di affrontare tutto con amore, fiducia reciproca, attenzione, rispetto, compassione e comprensione. È in questo modo che la casa si consolida e diventa sempre più salda ogni giorno che passa. Se la base è sicura, il legame non si spezza.
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