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È allarme Sindrome Alfa-gal: tutto sulla patologia che rende allergici alla carne rossa

La Sindrome Alfa-gal sta causando importanti problemi alla salute pubblica soprattutto negli Stati Uniti, ma il fenomeno è in espansione.

La sindrome causa l’insorgenza di un’allergia alla carne rossa, ma anche ai prodotti caseari e ad altri cibi. Incredibilmente la sindrome non fa parte delle allergie comuni, come potremmo pensare, ma deriva dai danni di un morso di zecca.

Nel mondo è allarme per la Sindrome Alfa-gal, l’allergia alla carne rossa – Grantennistoscana.it

Negli ultimi anni gli insetti che succhiano il sangue sono aumentati di numero, a causa dei cambiamenti climatici e di altri fattori concomitanti. Il morso di zecca è già potenzialmente pericoloso di per sé, perché può causare malattie gravissime e anche la morte.

Adesso sembra che sempre più persone stiano manifestando reazioni allergiche alla carne, e ciò sta divenendo una vera emergenza sanitaria. Oggi si stima che le persone colpite dalla sindrome in America siano almeno 450 mila. Nell’ultimo decennio, i casi sospetti sono stati oltre 110mila, mentre solo negli ultimi 5 anni, il numero di nuovi casi è aumentato di circa 15 mila all’anno.

Scopriamo allora tutto quello che c’è da sapere sulla sindrome Alfa-gal, come riconoscere i sintomi e quali sono le cure.

Come viene la sindrome Alfa-gal?

Siamo soliti pensare che le allergie dei soggetti derivino da fattori di predisposizione, e in parte è vero. Purtroppo questa forma di allergia alla carne che sta dilagando deriva dal morso di zecca.

La Sindrome Alfa-gal è causata dal morso di zecca – Grantennistoscana.it

In particolare, sembra che almeno due delle numerose specie di zecche trasmettano l’allergia: la Ixodes, conosciuta anche come zecca del cervo, e la zecca Ambliomma Americanum. Si presume però che anche altre specie di zecca possano essere responsabili dell’allergia.

Potremmo chiederci come fa una zecca a farci venire un’allergia al cibo, e gli scienziati hanno scoperto la causa. Quando una zecca ci morde, sappiamo che comincia a succhiare il sangue; durante il suo “pasto” è possibile che inietti nel soggetto una particolare sostanza. Parliamo di un carboidrato che ha nella saliva, che si chiama appunto alfa-gal.

L’alfa-gal è uno zucchero che si trova in molti mammiferi, anche quelli consumati dall’uomo, e nella saliva delle zecche. L’uomo però non ce l’ha e quando vi entra in contatto può sviluppare l’allergia.

La difficoltà nella diagnosi di sindrome alfa-gal risiede anche nel fatto che non si manifesta subito dopo il morso. Può comparire anche dopo giorni o settimane, dunque è complicato stabilirne la causa/effetto.

Quali sono i sintomi dell’allergia alla carne

Anche se questa particolare allergia è causata dal morso di un insetto, agisce proprio come le altre tipologie di allergie.

Il soggetto, appena mangia carne – o altri alimenti che illustreremo più avanti – manifesta orticaria, nausea, vomito/diarrea, dolori e crampi allo stomaco. In alcuni casi si sono registrati starnuti e naso che cola, ma anche attacchi d’asma e difficoltà a respirare o deglutire. Se il soggetto è particolarmente sensibile può andare incontro a shock anafilattico, i cui primi sintomi sono il gonfiore di labbra/lingua e dei linfonodi.

I sintomi della Sindrome Alfa-gal sono i medesimi delle altre allergie – Grantennistoscana.it

Il problema, come accennato poco sopra, è che per accertare l’allergia data dal morso di zecca ci vogliono degli esami specifici. A volte le persone manifestano sintomi lievi, come quelli gastrointestinali, e pensano di aver avuto un episodio di cattiva digestione.

Inoltre le reazioni allergiche si possono manifestare non solo verso la carne rossa ma anche con alcuni latticini, persino caramelle e addirittura verso alcuni farmaci. Il che rende più esposti ad incorrere in episodi gravi o di shock anafilattico.

A rischio sono anche alcuni cibi confezionati, come sughi pronti e dadi da brodo, gelatina, aromi, e persino il tonno in scatola o le carni bianche che sono state cotte/conservate accanto alle carni rosse. Persino il budello che riveste le salsicce può essere rischioso per chi soffre della sindrome.

Come sicura l’allergia alla carne rossa?

Ad oggi purtroppo non esistono cure definitive o vaccini che possano trattare specificatamente la sindrome allergica.

In linea generale si curano i sintomi e si va a cercare di lenire gli effetti insorti dopo il consumo dell’alimento scatenante. Proprio come si fa con le altre allergie. Una volta però che è stata diagnosticata la sindrome, il soggetto dovrà prestare la massima attenzione all’alimentazione.

L’unico modo per proteggerci dalla sindrome allergica è evitare il morso di zecca – Grantennistoscana.it

Oltre ad evitare la carne rossa, dovrà leggere tutte le etichette dei cibi per scongiurare la presenza delle sostanze che potrebbero innescare un’altra crisi allergica. Come per altri tipi di allergie, a volte la prima reazione è lieve ma se si innescano altri episodi possono via via nel tempo diventare sempre più gravi e repentini.

L’unico modo per evitare di incorrere in questa nuova e terribile malattia è quello di preservarsi il più possibile dal morso di zecca. La sindrome è attualmente diffusissima negli Stati Uniti, ma ultimamente si sta espandendo in tutto il mondo, Italia compresa. Ciò deriva dal fatto che, come accennato all’inizio dell’articolo, le zecche stanno proliferando di più rispetto al passato.

Se ci rechiamo all’aperto, soprattutto in zone dove c’è erba alta, dobbiamo tutelarci dal morso di zecca. L’abbigliamento è fondamentale e dobbiamo tenere le gambe coperte, indossando scarpe chiuse. Al rientro a casa, è fondamentale fare un’ispezione accurata di tutto il corpo per verificare che una zecca non si sia infilata sotto la pelle. Questi insetti sono molto piccoli e solo dopo che si riempiono di sangue diventano visibili facilmente.

Se abbiamo una zecca conficcata nella pelle dobbiamo toglierla aiutandoci con delle pinzette per sopracciglia. Il movimento deve essere veloce e deciso, per evitare che la testa dell’insetto rimanga dentro alla pelle. Non bisogna infine strizzare la zecca, che in questo modo ci trasmetterebbe batteri e virus.

Stefania Stefania Guerra

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