I mammoni, un fenomeno in bilico tra il culturale e lo psicologico, esistono ancora, e secondo gli Astrologi appartengono a determinati Segni.
Sappiamo che ad ogni natalità astrale vengono associate alcune tendenze caratteriali, peculiarità che distinguono e intrigano. Ciò vale anche – e forse soprattutto – nelle relazioni amorose. Ecco come riconoscere i mammoni grazie all’Astrologia ma soprattutto come uscirne indenni.
Quando scatta la scintilla dell’amore è sempre qualcosa di meraviglioso. Passato l’entusiasmo iniziale, però, le personalità “escono allo scoperto” e talvolta possiamo incorrere in brutte soprese.
In questo articolo ci soffermiamo sull’atteggiamento da mammone, che oltre a essere fastidioso può portare definitivamente alla rottura della relazione. Scopriamo chi sono i Segni Zodiacali da cui stare possibilmente alla larga e cosa fare se amiamo un mammone.
Alcuni segni zodiacali sono dei veri mammoni: di uno di questi non lo diresti mai, e invece…
Prima di iniziare una storia, forse è meglio chiedere a che Segno appartiene il diretto interessato. Perché secondo gli esperti sono almeno 4 quelli mammoni.
La mamma è ovviamente una figura importantissima per lo sviluppo emotivo dei bambini, ma a volte il rapporto può diventare oppressivo e compromettere non solo la serenità emotiva del figlio maschio ma anche le sue relazioni interpersonali. Ecco i Segni Zodiacali che molto probabilmente presentano questa tendenza.
- Il primo Segno tra i più mamma-dipendenti dello Zodiaco è il Cancro. Le personalità dei nati tra giugno e luglio presentano sfaccettature così inedite che possono spiazzare – nel bene o nel male – chi li conosce. Il fatto è che i Cancro sono creature sensibilissime e affettuose, e la famiglia riveste una grande importanza per la loro vita. La mamma è per un cancerino la consolazione, lo sprono, la coccola indispensabile, ma quando c’è di mezzo una fidanzata i Cancro entrano in conflitto. Non c’è niente da fare, per questo Segno tagliare il cordone ombelicale è praticamente impossibile.
- Al secondo posto troviamo gli Ariete, uno dei Segni più passionali per antonomasia. In amore, sono molto esigenti ma al tempo stesso molto egoisti. Il rapporto con la madre è dettato da una stima altissima. Di conseguenza gli Ariete prendono qualsiasi consiglio materno come un vero e proprio diktat. E ciò può indubbiamente interferire con le aspettative del partner, che vengono spesso e volentieri deluse.
- In terza posizione si piazzano i Leone, che come sappiamo desiderano sempre esser al centro dell’attenzione, e imporre la loro autorità. In effetti è proprio così, ma ciò vale per tutti tranne che per la mamma. I Leone sono spesso arroganti e saccenti ma considerano la figura materna come l’unica fonte di verità. Ecco perché anche in amore saranno sempre dipendenti dal giudizio della mamma, rischiando di compromettere una relazione anche se aveva ottime potenzialità.
- Arriviamo però al Segno mammone più insospettabile di tutti, ovvero il Sagittario. Solitamente quando si parla di questo Segno pensiamo subito al suo senso di libertà che si riflette tra l’altro anche in una particolare allergia ai legami sentimentali seri. Ebbene, i Sagittario sono esseri liberi e rispettosi delle scelte altrui ma ciò che decide la mamma è considerato al di sopra di qualunque altra cosa e persona.
Cosa fare se scopro che il mio partner è un mammone? I consigli degli psicologi
Come abbiamo accennato all’inizio dell’articolo, l’atteggiamento di sudditanza di un figlio verso la madre ha risvolti sia culturali che psicologici.
Avere a che fare con un mammone significa dover affrontare molte difficoltà in più, soprattutto se vogliamo costruire una relazione serie a duratura. Per prima cosa è necessario capire come mai il rapporto madre-figlio sia diventato anomalo. Sicuramente nella nostra cultura c’è ancora il culto dell’erede maschio da coccolare di più rispetto alla figlia femmina, che invece deve imparare a sbrigarsela da sola, e anche molto in fretta.
Ciò causa meccanismi nella mente di un uomo, che non riesce a diventare indipendente, soprattutto a livello emotivo. La “colpa“, però, non sempre è della madre ma di un insieme di fattori che possono aver compromesso il benessere psicologico del bambino. Pensiamo ad una figura paterna assente o a una predisposizione ad essere un soggetto manipolatore.
Se ci troviamo nel primo caso, ingaggiare una lotta con la suocera sarà praticamente inutile e controproducente. Il lavoro vero va fatto da parte del soggetto maschio: deve comprendere che ad un certo punto il ricatto emotivo non farà che creare solamente danni, in tutti i rapporti con una donna. La compagna, dal canto suo, deve far capire al partner che se non si mette in competizione è solo per rispetto. Ma come dà rispetto deve al tempo steso riceverlo.
Sicuramente vivere fisicamente lontani alla famiglia di lui non può che fare bene, ed è normale che in famiglia vi siano piccole discussioni anche senza che il marito sia un mammone.
Nel secondo caso, però, in cui il comportamento dell’uomo sia dettato da squilibri emozionali, è opportuno indagare a fondo. Solamente tramite il consulto con uno psicoterapeuta si potrà capire le vere ragioni che hanno portato la persona a sviluppare dipendenza dalla madre e a sfruttare i sensi di colpa e i ricatti emotivi per ottenere ciò che desidera.
In alternativa, se proprio non si vede la luce in fondo al tunnel non rimane che fare una cosa: darsela a gambe e fuggire il più lontano possibile. I meccanismi mentali di persone non equilibrate alla lunga, purtroppo, ledono anche chi ha una psiche serena. Non dimentichiamocelo mai, è una questione di sopravvivenza pura e semplice.