Quando arriva il momento di sostituire il nostro materasso? Ci sono dei segnali che ci indicano chiaramente quando è bene cambiarlo.
Una della parti più belle della giornata è quando possiamo finalmente distenderci sul nostro materasso e godere del meritato riposo. Affinché questo risposo sia soddisfacente, però, è necessario che il materasso sul quale riposiamo sia comodo per le nostre esigenze (c’è chi predilige ad esempio un materasso più duro e chi uno più soffice), ma soprattutto che sia ancora efficiente.
Sebbene si tratti di oggetti che hanno una durata media molto lunga, i materassi vanno sostituiti con una frequenza maggiore di quanto si possa pensare. Certo le tempistiche variano in base alla tipologia di materasso e anche al tipo di utilizzo che se ne fa, dunque la durata può essere superiore a quella media per tipo di materasso utilizzato, ma non sono comunque eterni e ci sono dei segnali che ci permettono di capire quando è giunto il momento di intonare il de profundis per il nostro compagno notturno.
Si tratta di un momento delicato, poiché il materasso è fondamentale al nostro riposo e alla nostra salute fisica, nonché alla nostra resa nelle attività quotidiane. Cambiare il materasso può essere dunque traumatico ed è necessario trovare quello giusto per le nostre esigenze per non finire con il maledire il momento in cui abbiamo effettuato la sostituzione.
Perché il materasso va sostituito
Il motivo per cui un materasso va sostituito è che questo può causare problemi di salute. In primo luogo con il passare del tempo la sensazione di confort donata dal nostro materasso va a scemare. Con il continuo utilizzo, infatti, si possono creare bozzi e avvallamenti che rendono non proprio confortevole il risposo su di essi. Con il passare del tempo dormire su materassi ormai usurati può portare problemi alla schiena e dolori in varie parti del corpo. Inoltre, proprio la presenza di parti scomode causa un riposo inadeguato e dunque stanchezza durante il giorno.
Non va poi sottovalutata la questione acari. Giorno dopo giorno, infatti, sulla superficie del nostro materasso si deposita polvere e con essa cominciano a proliferare. Onde evitare che la concentrazione di questi esseri sia eccessiva è infatti bene pulire il materasso almeno una volta al mese, ciò nonostante è impossibile eliminarli tutti e con il passare del tempo non possono che aumentare.
Uno studio sugli acari ha dimostrato che tra tutte le superfici casalinghe, il materasso è quello che ne possiede la più elevata concentrazione. La loro presenza in costante aumento, unita quella di batteri e allergeni di vario tipo può peggiorare sintomi allergici, asma e problematiche respiratorie.
La durata di un materasso in base alla sua tipologia
Sebbene la tipologia di materasso più utilizzata sia quella tradizionale a molle, ce ne sono di vario tipo e la loro durata nel tempo varia in base alla composizione. Per quanto riguarda quelli a molle, la durata media è di circa 10 anni, anche se potrebbe essere di qualche anno superiore.
Per quanto riguarda i materassi in schiuma, ovvero quelli che consentono il memory foam, la durata è simile: uno di ottima qualità, se ben mantenuto e girato con la giusta costanza, può durare tra i 10 e i 15 anni. Quelli in lattice sono i più duraturi e possono resistere al passare del tempo anche per 20-25 anni.
Sconsigliati per chi è alla ricerca di un materasso che duri nel tempo quelli ibridi e ad acqua. I primi sono composti da una parte in schiuma e una a molle e andrebbero sostituiti ogni 6 anni. Quelli ad acqua, che possono avere una base in vinile soft – quella che permette all’acqua di distribuirsi in base al peso e alla forma del corpo di chi vi riposa sopra – o hard (più simili come consistenza a quelli tradizionali). In entrambi i casi la durata media è di 5 anni.
Come capire quando va sostituito un materasso
Detto della durata media di ciascun tipo di materasso, è bene sapere che questo può avere una durata maggiore rispetto a quella media. Possiamo infatti prendere degli accorgimenti per farlo durare di più come ad esempio selezionare le doghe corrette, pulirlo con metodica costanza, ruotarlo ogni 3-6 mesi, evitare che vi salgano animali (questi potrebbero graffiarlo o morderlo), impedire ai figli che ci saltino sopra e metterlo in posizione verticale quando lo si sposta per evitare le pieghe o la rottura delle molle.
Detto questo, vediamo come capire quando il nostro materasso con le molle è da sostituire:
- La presenza di bozze e avvallamenti indica che le bobine non sono più funzionali e dunque che è giunto il momento di cambiare.
- Se il materasso cigola quando ci muoviamo significa che le bobine si sono usurate.
- La percezione chiara del movimento della persona che dorme accanto a noi quando si gira nel letto. I materassi infatti perdono gradualmente la funzione di ammortizzazione del movimento.
- Rigidità muscolari mattutine: quando cominciamo a svegliarci con dolori alla schiena o in altre parti del corpo e sentiamo i muscoli indolenziti può darsi che la causa sia proprio il materasso.
- L’aumento di sintomi allergici, dell’asma o di problemi respiratori pre-esistenti può indicare un’eccessiva presenza di acari e batteri.