Farmaci, tutti i rischi quando si esagera con i medicinali da banco
Economici, facili da reperire ma da usare sempre con moderazione e sotto controllo medico, ecco perché i medicinali da banco sono farmaci a rischio.
Sono definiti medicinali da banco, disponibili liberamente senza alcuna prescrizione medica, ma possono diventare farmaci pericolosi
Nel corso degli ultimi anni la percezione di quella che è la salute pubblica è completamente cambiata. E nonostante il servizio sanitario italiano sia considerato uno dei migliori in Europa, sono moltissimi quelli che per curarsi si affidano soprattutto a sensazioni personali e acquisti incauti.
Se la prescrizione medica è ancora obbligatoria per la stragrande maggioranza dei farmaci, antibiotici, antidolorifici e antinfiammatori, sono moltissimi i prodotti che si possono acquistare liberamente e senza alcuna difficoltà. Si chiamano medicinali da banco. Possono essere acquistati ovunque e per alcuni di essi è legittima anche la promozione pubblicitaria.
Farmaci e medicinali da banco
Integratori, sistemi vitaminici, creme e pomate per uso esterno. Ma anche antinfiammatori e antipiretici. La tachipirina, non nel suo massimo dosaggio, è disponibile ovunque. In qualsiasi farmacia. Parliamo dei dosaggi ‘normali’. Per la confezione da 1000 mg serve la prescrizione medica che tuttavia può essere ripetibile non oltre le dieci scatole e fino alla scadenza della ricetta. L’Aspirina, in tutte le sue forme, può essere acquistata anche con più confezioni dalla stessa persona. Senza alcun controllo. Stesso discorso per l’ibuprofene, spesso accompagnato da analgesici come la codeina.
Gli studi stanno evidenziando come i medicinali da banco siano diventati una vera e propria valvola di sfogo per numerosi consumatori. Che spesso finiscono per esagerare. E correre gravi rischi.
Il rischio di danni gravi
L’uso eccessivo di farmaci, in particolare proprio di tachipirina e analgesici, è un fenomeno che si sta diffondendo sempre di più in modo preoccupanti. Utili nel momento del bisogno: ma rischiosi quando vengono assunti in quantitativi smodati e compulsivi. L’abuso di questi farmaci può causare danni al fegato, all’apparato digerente e ai reni. Oltre ad aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e di ictus.
Inoltre i farmaci, per definizione, possono portare a una forma di dipendenza acuta. Per quanto i principi attivi siano spesso blandissimi, assumere regolarmente e in termini immotivati questi farmaci può portare a una dipendenza fisica e psicologica che può essere difficile da superare.
Il dolore è un sintomo
Un analgesico allevia il dolore. Ma quando si ha mal di denti il dolore è solo il sintomo. Non la causa. Rifiutarsi di curare il problema limitandosi ad attenuare il sintomo è la cosa più sbagliata che si possa fare.
Un medico non consiglierebbe mai l’uso di un antipiretico quotidianamente. Così come non prescriverebbe un analgesico per ridurre i rischi di una cefalea o di un leggero dolore diffuso. Il rischio è quello di ‘zittire’ il nostro corpo e non approfondire con esami diagnostici quelli che potrebbero essere i segnali di una patologia magar anche importante.
Si possono invece sperimentare trattamenti alternativi per la cura del dolore: come la fisioterapia o l’agopuntura, riducendo così la necessità di farmaci.
Medico, e non medicine
Quando, per necessità estrema, ci si rivolge al medicinale da banco, magari di notte o nel fine settimana in assenza del nostro medico di base, bisogna farlo con attenzione, senza superare i dosaggi consigliati, senza mischiare più farmaci e rivolgendosi quanto prima al medico curante o comunque alla guardia medica.
Attenzione anche ai farmaci scaduti che molto spesso rimangono nel nostro mobiletto per mesi. Nella migliore delle ipotesi sono inefficaci. Ma possono anche provocare una intossicazione seria.
Una raccomandazione importante è quella di non condividere mai i farmaci. Mai suggerire cure personali. Mai accettare suggerimenti da chi dice di sapere come curare qualsiasi cosa.