Elly Schlein, nuova Segretaria del Partito Democratico, ha dichiarato di essere legata sentimentalmente ad una bellissima ragazza.
Le politica ha subìto un’importante evoluzione del corso degli ultimi decenni: i diplomatici si sono trasformati in vere e proprie star propagandistiche, invitate presso i salotti televisivi ed avvezzi all’attenzione dei paparazzi. Questo fattore innegabile non sempre si associa al reale animo e comportamento dei politici attuali, alcuni infatti preferiscono concentrarsi sulla propria carriera, piuttosto che divenire protagonisti di riviste scandalistiche e articoli di cronaca rosa.
La vita politica – così come quella dei volti del mondo dello spettacolo – ha un prezzo, ovverosia la totale perdita della privacy e del rispetto dei paletti personali imposti dal singolo individuo. In questa sede non parleremo tanto di Elly Schlein, Segretaria del Partito Democratico, quanto della sua compagna – Paola Belloni. L’eterna rivale di Giorgia Meloni infatti non aveva rivelato l’identità della sua attuale fidanzata. Ci hanno pensato proprio i paparazzi a portare alla luce la misteriosa donna che avrebbe rubato il cuore della Segretaria del PD.
Paola Belloni ha così risposto all’attenzione dei tabloid con estrema eleganza, sottolineando il tema delicato dell’outing e del poco rispetto nei confronti di un semplice essere umano. Il suo “crimine” rimane quello di frequentare una figura di spicco del nostro Parlamento, dettaglio che ha convinto i giornalisti di avere il diritto di invadere la sua privacy. Il post pubblicato da Paola Belloni rappresenta uno spunto di riflessione notevole, soprattutto in relazione alla società attuale e al rapporto con i media. Approfondiamo insieme quanto affermato dalla giovane.
Elly Schlein, la compagna Paola si sfoga sui social: la linea sottile tra notizia e violazione della privacy
“Comunicare a mezzo stampa l’intimità affettiva di una persona è un atto ingiusto e si chiama outing” – si legge sul post pubblicato da Paola Belloni. In Italia infatti l’omosessualità non è assolutamente normalizzata: produce odio e discriminazione da parte di tutti coloro che non ne concepiscono l’esistenza, ragion per cui una dichiarazione in merito dovrebbe nascere spontaneamente dal singolo individuo. In quanto compagna della Segretaria del PD, Paola Belloni non ha potuto godere di questo diritto: la stampa ha fatto coming-out per lei.
Si tratta di una grave violazione della privacy, soprattutto in relazione ad una persona comune il cui unico errore (se così vogliamo definirlo) risiede nella frequentazione di un personaggio pubblico. Paola ha spiegato di godere di supporto e stima da parte dei suoi famigliari e amici, sottolineando al contempo che non tutti ricevono il medesimo trattamento una volta rivelata l’identità sessuale. Se quest’ultima avesse celato il suo orientamento per paura di ripercussioni, la stampa avrebbe prodotto degli effetti collaterali notevoli rispetto alla sua quotidianità.
“Mi chiedo solo cosa sarebbe successo se io questa rete non l’avessi avuta” – ha sottolineato Paola Belloni – “[…] Il coming-out è una scelta personale, che deriva anche da un’analisi della propria rete sociale. Ma mi rendo conto che essere la compagna di una figura pubblica vi abbia fatto pensare di avere il diritto di esporre me quanto è esposta lei“. Le parole arrivano dritte al punto e rappresentano l’ennesima occasione di riflessione in una società che non sa più quando fermarsi.
