Lo scioglimento dei ghiacciai potrebbe avere conseguenze molto più imprevedibili di quanto previsto sugli ecosistemi del pianeta.
Le temperature sempre più alte sono una delle più grandi minacce per il nostro ecosistema. Uno degli aspetti più visibili di questo fenomeno è il ritiro dei ghiacciai di tutto il mondo, che si stanno sciogliendo e stanno diventando sempre più piccoli. Questi colossi di ghiaccio, che un tempo ricoprivano ampie aree delle nostre montagne, stanno ora scomparendo, rivelando vasti nuovi ecosistemi.
Secondo recenti ricerche, entro la fine del secolo oltre un quinto dell’area coperta dai ghiacciai alpini oggi potrebbe essere scomparsa. Questo significa che ampie aree di terra saranno esposte all’atmosfera per la prima volta in migliaia di anni. Gli habitat che si formeranno a seguito di questo ritiro porteranno con sé sfide e opportunità senza precedenti per la conservazione.
Neve, pressione e tempo: come nascono i ghiacciai
I ghiacciai sono enormi fiumi di ghiaccio che si muovono lentamente sulla terra, spinti dal loro stesso ingente peso. Simili alle rocce metamorfiche, sono creati dal tempo e dalla pressione. Con l’accumulo di nuovi strati di neve ogni anno, gli strati più vecchi si comprimono fino a cristallizzarsi in ghiaccio ad alta densità. Questo processo richiede solitamente almeno un secolo. Con l’accumulo e la trasformazione di sempre più neve, i ghiacciai possono continuare a crescere per migliaia di anni.
Nel complesso universo dei ghiacciai, si possono distinguere principalmente due tipi: i ghiacciai continentali e i ghiacciai alpini.
Secondo il Centro Nazionale per la Neve e il Ghiaccio americano, la calotta antartica contiene circa l’80% del ghiaccio d’acqua dolce della Terra, mentre la calotta glaciale della Groenlandia ne conserva circa il 19%, occupando i 4/5 della Groenlandia. Il restante 1% si trova in quasi 200.000 ghiacciai alpini sparsi in tutto il mondo.
L’entità del fenomeno dello scioglimento è impressionante. Il glaciologo Neil Entwistle ha spiegato che i glaciologi erano soliti usare la definizione di “evento estremo” per descrivere una perdita annuale di ghiaccio pari a circa il 2% del volume totale di un ghiacciaio. Nel 20022 i ghiacciai svizzeri hanno perso in media il 6,2% del loro ghiaccio, ridefinendo la concezione di “estremo“.
Lo scioglimento dei ghiacciai darà vita a nuovi ecosistemi
Una nuova, preoccupante, proiezione sul pericolo dello scioglimento dei ghiacciai è stata fornita da Jean-Baptiste Bosson, esperto di ghiacciai, che insieme ad altri colleghi ha pubblicato sulla rivista “Nature” un articolo dal titolo “Futura comparsa di nuovi ecosistemi causata dal ritiro dei ghiacciai“.
Il ritiro dei ghiacciai, infatti, non solo modificherà il paesaggio che ci circonda, ma avrà anche risvolti inaspettati sull’ecosistema. Nuove zone di terra verranno esposte al sole per la prima volta dopo millenni. Sopra a questa terra si creerà vita o emergeranno organismi potenzialmente sconosciuti fino a oggi.
Le nuove aree di terra potrebbero avere aspetti inaspettatamente positivi per la salute del pianeta. Se su queste zone crescessero colonie di piante, ad esempio, queste potrebbero aumentare la capacità di immagazzinamento del carbonio e offrire nuovi habitat per gli animali minacciati dai cambiamenti climatici.
Jean-Baptiste Bosson, in ogni caso, non nasconde che la situazione è preoccupante e sottolinea la necessità di agire ora. Sebbene sia possibile salvare una porzione significativa dei ghiacciai, il tempo sta scadendo. La situazione richiede un’azione immediata, non solo per salvaguardare i ghiacciai, ma per proteggere e conservare gli ecosistemi emergenti che stanno venendo alla luce.
Contrastare il disgelo: possiamo salvare i ghiacciai?
“Abbiamo già superato una soglia importante. Alcuni ghiacciai saranno completamente scomparsi nei prossimi decenni,” afferma Allison Chartrand, un’altra glaciologa. “Ma per ogni piccolo aumento di temperatura che possiamo evitare, saremo in grado di salvare più ghiacciai“.
Gli scienziati più ottimisti credono che esista ancora una piccola possibilità di limitare il riscaldamento a 1,5°C. Per farlo, però, sono necessarie riduzioni immediate e su larga scala delle emissioni di gas serra e un impegno più deciso delle varie nazioni a contrastare emissioni. Fare ciò proteggerebbe una porzione più ampia di ghiacciai e ridurrebbe altre conseguenze legate al clima, come eventi meteorologici estremi e l’innalzamento del livello del mare.
Raggiungere questo obiettivo non sarà però affatto facile. Molti paesi continuano a investire in combustibili fossili e a fare promesse sulle emissioni che rifiutano di mantenere.
“Una delle cose più efficaci che possiamo fare, qualcosa che mi dà speranza, è scrivere al congresso e ai nostri legislatori,” dice Chartrand. “Scrivere loro, o chiamarli, e chiedere ‘Ehi, potete sostenere questo disegno di legge che limita le emissioni?‘”
Lei sostiene anche l’uso del nostro potere d’acquisto per inviare un messaggio. “Possiamo rifiutare di sostenere aziende che non stanno lavorando per limitare le loro emissioni, e scegliere di supportare quelle che lo fanno“.
Nonostante le proiezioni poco incoraggianti, non dobbiamo accettare passivamente un mondo senza ghiacciai. Sono una caratteristica del nostro pianeta che merita di essere protetta.