Se vuoi scoprire qualcosa di più sull’endometriosi, ecco quali sono i sintomi silenziosi che tutti ignorano ma che in realtà sono importantissimi
Definita infiammazione cronica benigna del peritoneo pelvico e degli organi genitali femminili, l’endometriosi seppure ancora poco conosciuta è una patologia molto frequente e si stima che coinvolga il 10-20% delle donne in età fertile, colpendo principalmente nella fascia tra i 25 e i 35 anni. In Italia ne sono affette circa 3 milioni di donne e, nonostante i numeri siano tutt’altro che piccoli, di fatto la maggior parte delle diagnosi avviene ancora per via accidentale o durante i controlli per altre patologie. La causa di questa diagnosi difficoltosa o casuale è che l’endometriosi è molto spesso asintomatica: ecco però i suoi sintomi silenziosi.
L’endometriosi viene definita come un’anomalia delle cellule endometriali, quelle presenti nella cavità uterina: di fatto, si concretizza nella presenza di endometrio all’esterno dell’utero, quando invece dovrebbe rivestire solo ed esclusivamente la cavità uterina. Al momento è difficile stabilire con precisione quali siano le cause di questa patologia, sebbene una delle più accreditate è il passaggio di frammenti di endometrio dall’utero alle tube e quindi all’addome, a causa delle contrazioni uterine tipiche della mestruazione. Anche sui sintomi c’è ancora parecchia confusione, soprattutto perché spesso è asintomatica: ecco però i campanelli d’allarme.
Endometriosi: una patologia invalidante
In Italia, il 10-15% delle donne in età riproduttiva sono affette da endometriosi: si tratta di numeri tutt’altro che insignificanti, che però identificano storie di diagnosi casuali, tardive e dispendiose, dove ancora oggi i sintomi sono presi sottogamba con gravi ripercussioni sia fisiche che mentali per la donna. A lungo andare, infatti, questa patologia crea uno stato infiammatorio cronico che in molti casi determina anche l’infertilità, che si presenta nel 30-40% dei casi.
Ad oggi, in media ci vogliono sette anni per ricevere una diagnosi di endometriosi e questo comporta enormi conseguenze. Da un lato, a livello economico, impossibile non pensare a quante visite specialistiche la donna deve eseguire e pagare, prima di riuscire ad arrivare al punto. Dall’altro, a livello psicologico il ritardo diagnostico ha un impatto incredibile anche perché la malattia progredisce e rischia di peggiorare la qualità di vita e causare l’infertilità. Fondamentale è quindi la prevenzione anche e soprattutto attraverso la conoscenza dei sintomi principali di questa patologia, che devono risuonare come campanello d’allarme già dalla più tenera età.
I sintomi silenziosi dell’endometriosi
L’endometriosi non presenta dei sintomi tipici, specifici e riconducibili solo a quella precisa e determinata patologia; al contrario, presenta un ampio ventaglio di situazioni che varia da donna a donna e, in alcuni casi, è anche totalmente asintomatica. La maggior parte delle donne che ne soffrono, però, riferiscono un forte ed invalidante dolore pelvico, che si manifesta soprattutto prima e dopo le mestruazioni con un’altrettanto frequente vulvodinia, cioè dolore cronico a carico della vulva e dei tessuti che circondano la vagina.
Le mestruazioni sono spesso estremamente dolorose fin dall’adolescenza e questo è uno dei sintomi principali: sebbene fino a qualche anno fa si considerasse il dolore legato alle mestruazioni come normale, oggi si sa che non è affatto così e che tale dolore va indagato.
Durante le mestruazioni, poi, molte donne sperimentano la menorragia che consiste in un’ingente perdita di sangue e può verificarsi anche la metrorragia, quindi perdite ematiche lontano dalle mestruazioni. Anche i rapporti sessuali possono essere faticosi e dolorosi, aspetto che quindi può andare a ledere anche l’intimità di coppia e il feeling con il partner.
Più raro ma presente è anche il sintomo del sanguinamento rettale durante le mestruazioni, così come la presenza di dolore durante la defecazione o l’emissione di urina. Conosciuta anche la sensazione costante di fatica, la dissenteria e la nausea del periodo delle mestruazioni, spesso accompagnato anche da una riduzione della fertilità che può andare ad intaccare i piani famigliari.
Curare l’endometriosi
Una volta che il medico stabilisce la presenza di endometriosi, la terapia comprende sia una via antidolorifica che una ormonale. In primo luogo, infatti, si cerca di alleviare il dolore cronico pelvico, così come la dismenorrea e la dispareunia attraverso la somministrazione di FANS, paracetamolo e codeina. A livello ormonale, invece, si prescrive un trattamento con un’azione anti-estrogenica così che gli estrogeni smettano di stimolare il tessuto endometriale ectopico. Vengono quindi somministrati progestinici, danazolo e gestrinone o analoghi sintetici dell’LH-RH.