Il sangue blu esiste davvero? E perché dovrebbero averlo solo i nobili? C’è una spiegazione a tutto questo.
Il mondo non è mai stato un posto segnato dall’uguaglianza. La società, infatti, fin dalla notte dei tempi, è sempre stata divisa in classi sociali ed economiche. Coloro che possedevano maggiori terreni e proprietà erano senz’altro all’apice della piramide sociale. Ricchezza e potere, infatti, erano un qualcosa riservato a pochi eletti, a cui spettavano numerosi privilegi.
La nobiltà ha origini molto antiche. Difatti già ai tempi dell’Antica Roma c’erano i patrizi, rappresentati dell’elité della comunità. Tuttavia con la nascita del regime monastico, il ruolo dei nobili ha subito delle piccolo variazioni. Con la disgregazione dell’Impero Roma e l’avvento dell’età carolingia, la nobiltà dipende principalmente dal sovrano. Tuttavia per tutto il corso del Medioevo e dell’età moderna, i nobili hanno avuto modo di accumulare ricchezza e conservare privilegi.
C’è una diceria, o forse una leggenda che narra che i nobili abbiano il sangue blu. Ma sarà vero?
I nobili hanno davvero il sangue blu?
Se si pensa al sangue vengono in mente diverse sfumature di rosso. Dal rosso più chiaro, a quello più vivido: il liquido che scorre nelle vene umane può apparire di diverse gradazioni. Al di là della fantasia, però, non esiste sangue di altro colore, o almeno non in anatomia umano. Eppure si è sempre sostenuto che i nobili avessero il sangue blu. Una bizzarra diceria, che ha sempre contraddistinto duchi e marchesi da coloro che erano nati senza alcun titolo nobiliare.
Il blu è un colore molto bello, di gran classe, spesso associato all’idea di serenità. Il colore che rappresenta la ricchezza, il potere e la supremazia è però il rosso. Dunque per quale motivo i nobili avrebbero scelto di associare il colore blu al loro sangue? La spiegazione, infatti, è ben lontana dai valori che rappresentano i colori stessi.
L’affermazione sangue blu deriva dallo spagnolo e sta ad indicare il colore del sangue che appariva di questo colore a causa del colorito molto chiaro. La pelle chiara, infatti, è sintomo di eleganza e classe. Il colorito scuro, diversamente, è tipico delle classi sociali più basse, come ad esempio i contadini che trascorrevano diverse ore esposti al sole. Dunque la pelle pallida ed il colore bluastro delle vene è legato all’idea di nobiltà e dei privilegi che da essa ne derivano. Tuttavia c’è anche un’altra spiegazione. Il colore bluastro delle vene poteva dipendere dall’argiria, causata dalla contaminazione attraverso le posate d’argento.