Fabrizio Corona, la drammatica confessione sul padre: “Ho commesso tanti errori”

A Verissimo, Fabrizio Corona si abbandona all’emozione, nel salotto di Silvia Toffanin: riecheggia il commovente ricordo del padre

Per Fabrizio Corona il papà Vittorio è stata una figura ammirevole, un esempio da seguire. Il rammarico è di non esser cresciuto diventando un uomo alla sua altezza. Lui giornalista a servizio della verità senza tanti compromessi mentre il figlio ammette di aver commesso fin troppi errori, uscendo dal solco tracciato dal padre.

Fabrizio Corona ricorda il papà scomparso
Il papà di Fabrizio Corona, Vittorio, è scomparso nel 2007 – grantennistoscana.it (fonte foto Instagram @fabriziocoronareal)

È scomparso a gennaio del 2007 ma il ricordo è ancora vivo nella mente di Fabrizio, l’addio fu dolorosissimo e travagliato a causa del grave tumore che lo aveva colpito. I conti tra i due rimasero un po’ in sospeso, soprattutto perché il loro rapporto non era ormai più lo stesso da tempo. Le accuse, le indagini e il carcere non erano certo quello che Vittorio avrebbe voluto per il figlio.

Qualche rimpianto c’è per non avergli mai detto chiaramente quanto fosse importante, Fabrizio lo ha ribadito più volte: è sempre stato lui il suo idolo. Il padre è morto a 60 anni ma rivive nello sguardo di Carlos Maria, suo nipote, figlio ventenne dell’ex paparazzo e Nina Morić; giusto una magra consolazione.

Vittorio Corona, il ricordo del figlio Fabrizio

Nel mondo del giornalismo si era fatto un nome, Vittorio Corona, il papà di Fabrizio, e in molti l’hanno definito una delle poche penne in grado di rendere vivide le immagini attraverso le parole. Era originario di Aci Castello ed è morto nel 2007, a sessant’anni, per un tumore che lo ha sconfitto nel giro di poco più di tre anni. È stato da sempre l’eroe del figlio, soprattutto per le sue qualità morali.

Qualità che l’ex paparazzo pare non aver ereditato, come da sua stessa ammissione: “Mio padre era incorruttibile, è stato un esempio di vero giornalismo, di ciò che è giusto. Io invece di errori ne ho commessi fin troppi”, erano state le sue parole. Alle domande di Silvia Toffanin nello studio di Verissimo ha risposto senza tanti giri di parole, come è da sempre abituato a fare.

Fabrizio Corona: "Mio padre Vittorio è stato un idolo"
Corona ricorda il padre Vittorio: “È stato un idolo” – grantennistoscana.it (fonte foto Instagram @fabriziocoronareal)

La malattia del papà ha colto di sorpresa anche lui, che in quel momento era all’apice del successo. Il fisico però non ha permesso a Vittorio di rendersi conto di quanta strada Fabrizio avesse fatto: “Ero al culmine della mia carriera quando si è ammalato. Dopo tre anni e mezzo ci ha lasciati, il tumore se lo è portato via. Per un periodo abbiamo anche lavorato insieme, spero si sia reso conto di ciò che ero riuscito a creare. Poi la malattia ha intaccato il cervello e l’ho visto peggiorare”.

Il rammarico più grande è averlo deluso, non aver seguito le sue orme e il suo esempio. Quando cominciano ad arrivare le prime accuse poi le indagini, Vittorio non ci sta e sbotta contro il figlio. Non hanno avuto il tempo di risanare la frattura, la rappacificazione non è avvenuta, o almeno pare sia stata solo parziale.

Fabrizio Corona ha deluso il papà: “Mi cacciò di casa”

A dicembre del 2006 a Vittorio arriva la notizia che Fabrizio è coinvolto nella prima delle tante inchieste che lo vedranno protagonista, quella della procura di Potenza rinominata Vallettopoli, viene arrestato solamente nel marzo del 2007 quando il padre è già morto. La sua reazione era stata furiosa, tanto che il rapporto tra i due si incrina.

Corona e quel litigio col padre Vittorio: "Mi cacciò di casa"
Lo scandalo Vallettopoli: Corona viene indagato, il padre Vittorio era furioso – grantennistoscana.it (fonte foto Instagram @fabriziocoronareal)

Ripercorrendo quegli attimi Corona trattiene a stento l’emozione: “Ricordo che quando seppe che ero stato indagato urlò come un pazzo, mi cacciò di casa. Non mi volle più vedere. Ci rincontrammo al suo capezzale, riuscii ad arrivare in tempo. Mi guardò e mi sorrise, c’era tutta la famiglia intorno. Fu un momento indimenticabile”. I rimorsi si sono accumulati negli anni e forse anche per questo non ha più trovato il coraggio di andarlo a salutare: “Non me la sono sentita di andarlo a trovare, devi essere pronto. Dopo che avrò fatto cose importanti nella vita credo che ci riuscirò”.

Ciononostante gli attimi passati insieme rimangono tra i più preziosi della sua vita, soprattutto considerando che per Fabrizio è stato molto più che un papà: “È stata la parte più bella della mia esistenza. Non era solo mio padre, è stato il mio idolo. Non sono riuscito a fargli cambiare idea su di me, non c’è stato tempo”. Può consolarsi parzialmente però perché dice di aver ritrovato lo stesso carattere, lo stesso modo di ragionare, nei discorsi del figlio Carlos Maria che avrebbe preso tutto del nonno.

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