Sei un tipo da spiaggia tutto l’anno e aspetti l’arrivo dell’estate solo per prendere il sole come si deve? Attento a questa brutta abitudine!
Ben sapendo come il pallore sia nobiliare e denoti una certa ricercatezza di fondo, è anche vero che un’abbronzatura di tutto rispetto non ha nulla da invidiare. Anzi, per chi vive la maggior parte del tempo con un colorito da mozzarella – che non si perde mai occasione di sottolineare appena si alzano leggermente le temperature – un po’ di rossore sulle guance non fa mai male. Anzi, conferisce quella nota di freschezza all’incarnato che non guasta mai.
E poi, perfino gli esperti consigliano l’esposizione al sole per fare il pieno di vitamina D. Nello specifico, per una produzione sufficiente di vitamina D, è indicato esporre la pelle ai raggi del sole almeno per 30 minuti al giorno. Si sarà raggiunto il massimo dell’intensità quando si vedrà un leggero arrossamento dell’epidermide.
Ma cosa si nasconde in quei 30 minuti al giorno? In realtà uno strepitoso boost di energia per il nostro corpo. Grazie alla corretta assunzione di vitamina D giornaliera, infatti, il nostro organismo assorbe meglio calcio e fosforo, ha delle ossa più sane nonché un sistema immunitario più forte.
Sos abbronzatura: tutto quello che c’è da sapere per non rovinare la nostra pelle
Forse non lo sai, ma quella che per noi è una semplice abbronzatura – che denota anche chi può permettersi di andare più spesso al mare – altro non è che una naturale reazione protettiva della pelle ai raggi UV. Quando ci abbronziamo, infatti, è la melanina a rendere la nostra pelle più scura in modo tale da difenderla dall’azione talvolta aggressiva del sole.
Possiamo intendere quindi la melanina come una sorta di filtro grazie al quale i raggi ultravioletti non provocano danni importanti alla nostra pelle. Ecco perché prevenire le scottature e usare una crema solare dalla protezione 50 le prime volte che si va in spiaggia è di fondamentale importanza. La pelle arrossata più del necessario, insomma, non è per nulla un buon segno.
Questa conseguenza, infatti, spiega non solo che ci si è esposti troppo al sole, ma anche che la nostra pelle dispone di poca protezione naturale contro i raggi ultravioletti proprio perché ha poco pigmento. Ovviamente, la protezione solare va usata anche dopo 3 mesi abbondati di sole, mare e spiaggia.
Cosa succede alla nostra pelle se non la proteggiamo adeguatamente dal sole
In caso contrario, infatti, il rischio di invecchiamento precoce o, peggio di un cancro alla pelle è sempre in agguato. Nello specifico, i raggi UVA (a onda più lunga) sono responsabile dell’invecchiamento della pelle. Quelli UVB invece (a onde più corte) possono causare danni permanenti alla pelle o ancora tumori. Insomma, l’abbronzatura è una questione più che seria, motivo per cui abbattere alcuni fasi miti in circolazione è fondamentale per non intaccare la salute della nostra pelle.
Ecco perché, tra le altre cose, si dovrebbe proteggere la pelle dal sole mettendo la protezione anche quando la giornata è nuvolosa o uggiosa. I raggi del sole, infatti, filtrano ugualmente e possono essere anche più insidiosi proprio perché non ce ne accorgiamo. A spiegare l’importanza della protezione solare in qualsiasi frangente è stata Angela Lamb, dottoressa e professoressa di dermatologia presso il Mount Sinai Hospital di Manhattan, spiega:
“Le nuvole coprono solo una piccola percentuale dei raggi UVA/UVB del sole“, ha sottolineato. “È fondamentale assicurarsi di continuare ad applicare la protezione solare anche quando fa freddo e quando è nuvoloso. Anche di inverno“. Cosa accade quindi a chi trascura la propria pelle in inverno? “Chi non si prendere cura della propria pelle in questo modo finisce poi per avere problemi“.
Lettini abbronzanti e autoabbronzante: l’abitudine insidiosa prima di prendere il sole che dovremmo evitare
Per limitare il più possibile gli effetti collaterali dell’esposizione al sole, negli ultimi anni hanno preso piede tanto i lettini abbronzati quanto l’autoabbronzante. In entrambi i casi, infatti, si parla di macchinari o prodotti cosmetici pensati proprio per abbronzare la pelle evitando però di esporsi ai raggi ultravioletti. Ecco perché, tra le altre cose, si parla di un’abbronzature senza sole.
Tuttavia, da semplice “aiuto” ben presto lettini e autoabbronzanti sono diventati dei sostituti della crema solare, nella convinzione che l’azione protettiva sia la medesima. Come abbiamo detto prima, proprio perché ci si scotta con più facilità le prime volte in cui si prende il sole, non si è prodotta abbastanza melanina, raggirando l’ostacolo melanina sarebbe possibile godersi il mare e la spiaggia senza tanti problemi.
Ma è davvero cosi? In altre parole, autoabbronzanti e lettini preparano la pelle al sole in maniera adeguata? In realtà no. Ecco perché siamo di fronte a una cattivissima abitudine che si dovrebbe evitare in toto. Anche perché la crema solare va messa, come abbiamo visto prima, in qualsiasi circostanza.
Tornando, invece, ai lettini e all’autoabbronzante, stando ad alcune recenti ricerche condotte dall’Associazione portoghese per la difesa dei consumatori, entrambi non proteggerebbero per nulla la pelle dal sole. Nel caso dei lettini poi “è stato dimostrato come provochi un aumento significativo del rischio di cancro della pelle“, si legge nell’articolo pubblicato sulla rivista Deco. “L’abbronzatura ottenuta dopo poche sedute protegge poco come una crema solare con un fattore di protezione bassissimo“.
E se è vero che gli autoabbronzanti permettono di ottenere un colorito arancio-marrone che ricorda proprio l’azione della melanina senza però i rischi dell’esposizione solare, è altrettanto vero che la pelle non è protetta adeguatamente. In tal ottica, in un’intervista rilasciata a ‘La Repubblica‘, Cinzia Volponi, head of training di Clarins, parlando dell’autoabbronzante ha ricordato proprio come la sua azione di difesa e protezione dal sole sia pressoché nulla.
Insomma, serve in ogni caso mettere la crema solare. “Anche se, nei giorni precedenti, abbiamo usato l’autoabbronzante per prepararci alla prova costume dobbiamo sempre usare una crema solare“, ha sottolineato l’esperta. “Conclusa la vacanza, poi, possiamo sempre utilizzare l’autoabbronzante per mantenere vivo e intenso il colorito ottenuto“.
Anche perché l’effetto dell’autoabbronzante è limitato a soli 3 o 4 giorni. Motivo per cui la preparazione non solo sarebbe effimera, ma anche estremamente circoscritta. Tant’è che per mantenere al meglio il colorito, è necessario applicare il trattamento autoabbronzante trascorso questo lasso di tempo. Ricorda quindi, va bene accelerare l’abbronzatura, la crema solare però resta la tua preziosa alleata per tutta l’estate. La tua pelle ti ringrazierà!