Febbre e influenza portano sempre con sé una serie di sintomi davvero poco piacevoli ma ce n’è uno più fastidioso degli altri.
Nella maggior parte dei casi, quando la nostra temperatura corporea sale, sperimentiamo prevalentemente dolori muscolari e articolari che rendono piuttosto faticosi tutti i movimenti. Oltre a questo, sentiamo un generale senso di spossatezza e spesso anche la classica “testa pesante” che ci dà l’impressione di avere i pensieri annebbiati e di essere poco lucidi e poco ricettivi.
Questo genere di sintomi si tratta con medicinali da banco che possono essere a base di ibuprofene e paracetamolo: due sostanze antipiretiche e antidolorifiche in grado di placare velocemente tutti i vari tipi di dolori che ci costringono a letto durante gli stati influenzali.
C’è un sintomo molto più raro, però, che non può essere curato con questo tipo di farmaci e che, quindi, risulta molto più fastidioso e spesso più difficile da debellare.
Irritazione cutanea da febbre: cos’è e come si tratta
In alcuni casi l’infiammazione che il nostro corpo sta combattendo attraverso un’innalzamento della temperatura del nostro organismo si può trasmettere alla pelle, soprattutto se abbiamo una pelle particolarmente delicata.
Spesso però la sensazione che la pelle sia calda e irritata deriva dal generale aumento della temperatura corporea, senza essere necessariamente causata da un’effettiva irritazione cutanea. In questi casi si ha l’impressione che ogni sensazione tattile sia amplificata e risulti molto più fastidiosa di qualsiasi sensazione tattile si sperimenti normalmente.
Fortunatamente in questo specifico caso la sensazione di irritazione cutanea è di durata molto breve e semplicemente scompare allo scomparire della febbre.
In altri casi però l’ipersensibilità cutanea è molto intensa, molto fastidiosa e dura molto a lungo, ben oltre i sintomi febbrili. In questo caso si parla di allodinia. Quella che spesso viene considerata una malattia – ma a torto – in realtà è un semplice sintomo di malattie talvolta anche gravi come diabete e fibriomialgia. In casi meno gravi anche di emicrania e fuoco di Sant’Antonio.
Questo significa che, nel momento in cui l’irritazione cutanea e l’ipersensibilità al tatto dovesse durare a lungo e non dovesse passare con un trattamento a base di antinfiammatori e antidolorifici, sarà necessariamente il caso di consultare un medico e procedere a un esame accurato degli altri sintomi, qualora ce ne fossero, per escludere o eventualmente diagnosticare e curare malattie più gravi.