Alcuni film sono stati particolarmente apprezzati proprio grazie a una conclusione giudicata perfetta, tra colpi di scena e dialoghi epici.
Il potere di un film di rimanere impresso nella memoria degli spettatori è spesso dettato dalla sua capacità di concludersi in modo memorabile. Un finale ben eseguito può anche riscrivere o definire l’intera trama, facendo la differenza nel giudizio finale dello spettatore.
L’arte di concludere una pellicola non è però una cosa da poco: i finali non devono essere necessariamente grandiosi per essere memorabili, ma dovrebbero sicuramente essere accuratamente progettati e offrire una chiusura appropriata. Un finale mal realizzato può facilmente rovinare un’intera opera.
Di seguito faremo un tuffo nella storia del cinema per esaminare le 10 pellicole che hanno lasciato un segno indelebile nella mente del pubblico grazie ai loro finali. La classifica è stata preparata dal portale “Collider“, che ha raccolto una serie di testimonianze degli spettatori dal social network Reddit.
Il buono, il brutto, il cattivo (1966)
Questo film di Sergio Leone è un classico del genere spaghetti western. La trama segue la corsa verso un tesoro nascosto, con Clint Eastwood in uno dei suoi ruoli più memorabili.
Il finale è il culmine di una tensione che viene costruita attraverso tutto il film. La scena del duello a tre nel cimitero è magistralmente costruita con montaggi alternati tra i volti dei personaggi e i loro sguardi, accompagnata dalla memorabile colonna sonora di Ennio Morricone.
Tutti i fili narrativi principali e i conflitti tra i personaggi si risolvono in questa scena finale. Ogni personaggio riceve una sorta di giudizio: il Buono ottiene il tesoro, il Brutto viene punito ma risparmiato, il Cattivo viene ucciso. Il finale è diventato iconico nel tempo e ha influenzato numerosi altri film e opere d’arte. La scena del duello, in particolare, è stata parodiata e omaggiata innumerevoli volte.
Heat (1995)
“Heat” è un film del 1995 diretto da Michael Mann che racconta lo scontro tra il criminale Neil McCauley (interpretato da Robert De Niro) e il detective Vincent Hanna (interpretato da Al Pacino).
Uno dei temi centrali del film è l’ambiguità morale, un concetto che diventa ancora più evidente proprio nel finale. Non c’è una risoluzione chiara su chi sia il “buono” o il “cattivo”: ci sono solo personaggi complessi, la cui vita è modellata da una serie di scelte più o meno etiche.
L’immagine finale dei due protagonisti che si tengono per mano è diventata iconica e per molti rappresenta la perfezione cinematografica. Quel momento sintetizza l’essenza stessa del film: due professionisti che si riconoscono e si rispettano, nonostante siano su lati opposti della legge.
Memento (2000)
I film di Christopher Nolan sono spesso dei puzzle narrativi che si risolvono solo negli ultimi momenti. Questa regola vale anche per “Memento“, il film del 2000 che con un colpo di genio finale ha lasciato il pubblico a bocca aperta.
La storia ruota attorno al personaggio di Leonard Shelby, interpretato da Guy Pearce, un uomo affetto da un’amnesia che gli impedisce di formare nuovi ricordi a lungo termine. Leonard però è ossessionato dall’idea di trovare l’uomo che ha violentato e ucciso sua moglie. Per raggiungere il suo obiettivo utilizza diversi metodi: prende appunti, scatta fotografie Polaroid e addirittura si tatua delle informazioni sul corpo.
Il film è noto per la sua struttura narrativa: è diviso in due sequenze temporali separate che si intrecciano tra loro. Una è in bianco e nero e procede in ordine cronologico. L’altra è a colori e procede all’indietro, a partire dal “finale” e regredendo a ritroso nel tempo.
Le due sequenze si incontrano alla fine del film e rivelano che Leonard, che fino a quel momento era stato presentato come una vittima, è in realtà il manipolatore di se stesso e degli altri personaggi.
Le ali della libertà (1994)
Questo film di Frank Darabont racconta l’amicizia tra due detenuti, interpretati da Morgan Freeman (Red) e Tim Robbins (Andy). È un racconto emotivo e realistico di redenzione che si conclude con la riconciliazione tra i due protagonisti, lasciando lo spettatore con un forte sentimento di speranza.
Gli utenti di Reddit si dichiarano soddisfatti del fatto che il film abbia preso un’altra direzione rispetto al libro (che invece è molto più ambiguo) e abbia deciso di mostrare la rappacificazione finale di Andy e Red sulla spiaggia.
Arrival (2016)
In “Arrival“, diretto da Denis Villeneuve, un asteroide alieno arriva sulla terra e una linguista (interpretata da Amy Adams) viene scelta per comunicare con loro. Il finale del film riscrive la percezione dello spettatore su tutto ciò che è accaduto prima, in un colpo di genio narrativo che ha colpito profondamente il pubblico.
Il film utilizza una struttura narrativa ciclica che è perfettamente chiusa dal finale, creando una sensazione di completezza gratificante da un punto di vista narrativo.
I soliti sospetti (1995)
“I soliti sospetti“, un film diretto da Bryan Singer, è noto per il suo intricato intreccio e per un finale che è stato descritto come uno dei più sorprendenti nella storia del cinema.
La trama ruota attorno alle testimonianze di Roger “Verbal” Kint (interpretato da Kevin Spacey), che viene interrogato dalla polizia e racconta la storia di come cinque criminali, tra cui lui stesso, siano stati manipolati da un misterioso e temuto signore del crimine noto come Keyser Söze.
Il film si svolge su diversi piani temporali, alternando tra l’interrogatorio e i flashback che mostrano gli eventi come raccontati da Verbal. Alla fine del film, un colpo di scena rivela che il protagonista ha ingannato tutti fin dall’inizio, rendendo il film un classico moderno del genere thriller.
Whiplash (2014)
In questa sua opera, Damien Chazelle crea il ritratto di un giovane batterista e della sua corsa verso il successo. La trama segue la difficile evoluzione del rapporto tra il giovane batterista Andrew (interpretato da Miles Teller) e il suo severo insegnante Fletcher (interpretato da J.K. Simmons).
“Whiplash” culmina in una performance di batteria intensa e carica di emozione, che risolve la tensione narrativa in un modo sorprendente e soddisfacente.
L’intero film esplora l’ossessione per la perfezione e il costo che l’essere umano paga per raggiungerla. Il finale rappresenta il climax di questa ricerca, facendo riflettere lo spettatore sulle scelte e sui sacrifici fatti dai personaggi.
Il petroliere (2007)
“Il petroliere” è un film del 2007 diretto da Paul Thomas Anderson che racconta la storia di Daniel Plainview, un imprenditore nel settore del petrolio disposto a fare qualsiasi cosa per accumulare ricchezza e potere. Il film esplora temi come l’avidità, la moralità e la religione nella formazione dell’America moderna.
La controparte di Daniel è Eli Sunday, un predicatore che diventa sia un suo complice che un suo rivale. Nel finale, Plainview è ormai un uomo vecchio e amareggiato, isolato nel suo lusso. Eli Sunday gli fa visita per chiedergli di comprare i diritti di perforazione su un pezzo di terra. Plainview accetta, ma solo dopo aver umiliato Eli, facendogli ammettere che la sua fede è una finzione.
Tutti gli elementi della storia convergono nel confronto finale tra Plainview e Sunday, due personaggi che rappresentano i temi dualistici di capitalismo e religione nel film. Il finale è violento e brutale, riflettendo la corrosione morale che ha consumato Plainview durante tutto il film.
The Truman Show (1998)
“The Truman Show” è un film del 1998 diretto da Peter Weir e interpretato da Jim Carrey nel ruolo di Truman Burbank. Il film è ambientato in una realtà costruita e totalmente controllata, chiamata Seahaven, dove ogni singola persona, tranne Truman, è un attore. La vita di Truman è in realtà un reality show televisivo trasmesso 24 ore su 24. Lui è l’unico a non essere a conoscenza di questa messinscena e il suo percorso verso la consapevolezza rappresenta il fulcro del film.
Il finale del film mostra la conversazione finale tra Truman e il regista del reality show, un dialogo tanto semplice quanto profondo. L’atto finale di Truman di camminare fuori dal set è estremamente potente, pur nella sua semplicità.
Before Sunset – Prima del tramonto (2004)
“Before Sunset” segue la storia d’amore tra i personaggi interpretati da Julie Delpy ed Ethan Hawke. Il film, diretto da Richard Linklater, fa parte di una trilogia: le vicende raccontate erano iniziate in “Prima dell’alba“, del 1995, e si concludono in “Before Midnight“, del 2013.
In questo secondo capitolo i due protagonisti si ritrovano nove anni dopo la loro prima avventura romantica. “Before Sunset” è un lungo dialogo attraverso le strade di Parigi, che si svolge tutto in un unico pomeriggio.
L’intensità delle conversazioni e la bellezza dei paesaggi conducono verso un finale dolce-amaro che ha guadagnato l’approvazione dei fan come uno dei migliori di tutti i tempi. Il finale evita i cliché romantici tipici di molti film d’amore, optando invece per un approccio più realistico e terreno.