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Curiosità

Furto auto, abbiamo diritto al risarcimento se accade in un parcheggio? Cosa dice la legge

Una notizia di certo positiva per milioni di italiani. Il tema in questione è forse tra i più sentiti. Giusto che ora ci sia chiarezza.

Furto d’auto e possibilità di risarcimento per i cittadini colpiti da certi spiacevoli eventi. La dinamica in questione, purtroppo, è ancora oggi tra le più diffuse nel nostro paese. Sacrifici gettati al vento, per quel che riguarda lo stesso acquisto di una automobile, e in moltissimi casi l’impossibilità di recuperare almeno una piccola parte di denaro, in un modo o nell’altro.

Auto rubata in un parcheggio a pagamento, cosa dice la legge sul risarcimento del danno – Gran Tennis Toscana

In linea di massima siamo abituati a pensare al furto di un’automobile come a qualcosa che per forza di cose deve avvenire in luoghi isolati o comunque poco raccomandabili. Non è ammessa, per cosi dire, mentalmente, l’idea che il tutto possa prendere vita anche in luoghi controllati e addirittura a pagamento. L’ultima sentenza della Corte di Cassazione entra nel merito di questa specifica eventualità.

La Corte di Cassazione detta la linea nel caso di furti avvenuti in parcheggi a pagamento

Quello che manca, in certi casi è per l’appunto un indirizzo chiaro. Cosa succede nel caso in cui un’automobile dovesse essere per l’appunto rubata all’interno di un’area parcheggio a pagamento? In che modo il cittadino può provare ad essere risarcito? Quali condizioni devono, di fatto, crearsi per far si che questa eventualità diventi praticabile?

Di recente ci ha pensato la sezione Seconda Civile della Corte di Cassazione a fare chiarezza in questo specifico settore. L’elemento nuovo, quello che viene fuori dalla sentenza in questione consiste nella concezione di nuovi regolamenti per quel che riguarda l’eventuale furto all’interno di un’area di parcheggio a pagamento.

La responsabilità del gestore del parcheggio è implicita – grantennistoscana.it

La Corte stabilisce che il titolare o gestore del parcheggio è tenuto a risarcire, in caso di furto, all’interno della propria area, il cliente. Il tutto è da considerarsi, di fatto obbligatorio, tranne nell’eventualità in cui lo stesso titolare o gestore abbia informato il cliente del proprio esonero da eventuali responsabilità prima della conclusione dell’accordo. Tale avviso o comunicazione, chiaramente deve essere visibile, leggibile, da parte dello stesso proprietario della vettura che si va a parcheggiare.

La sentenza della Corte di Cassazione stabilisce, di fatto, il concetto che la custodia del veicolo da parte del gestore o titolare del parcheggio è da considerarsi implicita nel momento in cui si formalizza il contratto all’ingresso dello stesso parcheggio. In caso contrario ogni cosa deve essere regolarmente chiarita. In molti casi, il cittadino, per esempio in aeroporto o magari in altre situazioni che prevedono la presenza di parcheggi a pagamento con la classica “sbarra”, immaginano di conseguenza la relativa custodia.

Il tutto però, per certi versi non può essere considerato come dato acquisito quasi per scontato. Il titolare o gestore dell’area è tenuto, qualora non fosse responsabile della custodia delle automobili a farlo ben presente al cliente, magari riportando una specifica dicitura sul ticket che di fatto rappresenta l’accordo tra le parti, il contratto. In caso contrario, tale soggetto è obbligato a risarcire il cliente in caso di furto della stessa vettura.

La sentenza della Cassazione chiarisce la questione – grantennistoscana.it

Questa nuova sentenza insomma punta più che mai il dito sulla necessità di trasparenza nel momento in cui il cliente e il gestore di un parcheggio sanciscono uno specifico accordo tra le parti. Non ci può essere da parte del cliente l’idea che solo perché un parcheggio si mostra “chiuso”, deve anche essere considerato “custodito. Allo stesso modo, il gestore di tale area, o titolare, non può dare nulla per scontato. Nemmeno che il cliente ipotizzi la limitazione delle responsabilità in caso di furto.

Tutto, insomma, da oggi potrebbe apparire molto più “leggibile”. L’intento è quello di arrivare alla trasparenza di cui tanto si fa richiesta per alcune questioni che certo rischiano di diventare assolutamente delicate. Un netto passo avanti quindi, decisamente.

Paolo Marsico

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