Gigi D’Alessio in lutto per la gravissima perdita. Il cantante napoletano dovrà fare i conti con la scomparsa della donna.
Anche Gigi D’Alessio sta affrontando un terribile momento per la morte di Rosa Serrapiglia, la moglie di Mario Merola. Per il cantante napoletano la donna era come una mamma. Le ha voluto tanto bene e ora è arrivata la terribile notizia.
La notizia della morta di Rosa Serrapiglia ha sconvolto tutti. La donna, 83 anni, si è spenta proprio nel giorno di Pasqua. Era la vedova di Mario Merola, il celebre cantante e attore napoletano, il re della sceneggiata morto nel 2006. Rosa era malata ed era stata ricoverata in ospedale qualche giorno prima. A parlare delle sue condizioni e poi ad annunciare il decesso, è stato il figlio, Francesco Merola. Ma il suo legame con Gigi D’Alessio è forte e durevole: ecco perché.
Gigi D’Alessio sconvolto per la morte della moglie di Mario Merola: il lutto e le foto insieme
A dare l’annuncio della morte di Rosa Serrapiglia è stato Francesco Merola, anche lui cantante e attore proprio come il padre. Su Facebook ha scritto. Mamma’ mo va abbraccia a papà, siete nel mio cuore per l’eternità”. Riferendosi al fatto che la mamma ora stesse insieme al padre scomparso nel 2006. Il loro un matrimonio lungo durato ben 45 anni e che tutti a Napoli hanno sempre ammirato. Tra gli ammiratori della coppia anche Gigi D’Alessio che, in Mario Merola e sua moglie, aveva trovato una seconda famiglia. Il legame del cantautore partenopeo con la famiglia Merola infatti è indissolubile e dura da anni.
La morte di Rosa non è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Pochi giorni prima del decesso infatti la donna aveva subito un intervento delicato e le sue condizioni si erano aggravate. Al dolore di questa morte si aggiunge sicuramente quello di D’Alessio che nella famiglia Merola aveva trovato una famiglia. “Ti ho voluto tanto bene. Abbracciami Mario”, scrive il cantautore in un post condiviso sui social, a corredo di una foto in cui abbraccia Rosa e poi abbraccia sia lei che Mario.
Gigi D’Alessio deve a Mario Merola l’inizio della sua carriera come musicista e cantante. Fu proprio il re della sceneggiata ad essere il suo mentore, a trovare in lui un talento e a dargli una possibilità. Al Corriere della Sera, in un’intervista non recentissima, Gigi aveva dichiarato: “Un personaggio unico, di grande carisma, eravamo come padre e figlio. Un pezzo di pane, l’uomo più buono al mondo, anche se nei film faceva il cattivo, il guappo, il carcerato, il mammasantissima. Girare a Napoli con lui era come passeggiare a New York con Sinatra. ‘Se scrivo una canzone per voi, gli proposi, la cantereste con me?. “Perché guagliò, tu saje pure cantà?’ mi disse”.
E da lì nacque Cient’anne, il brano e film che consacrano D’Alessio nel mondo neomelodico prima e sulla scena della musica italiana dopo. “Il duetto, che infilai nel mio primo disco, si chiamava Cient’anne. Appena ,uscì, in tre ore a Napoli era diventato come Yesterday dei Beatles. E quando al mio debutto in concerto, nel 1993, al teatro Arcobaleno di Secondigliano, vidi i bagarini davanti all’ingresso, capii che era successo qualcosa di bello”, continua il cantautore partenopeo. Non avrebbe dunque non potuto amare come una madre proprio la moglie del suo mentore.