Gli amputano il pene ma la diagnosi era errata: sotto accusa urologo toscano

Il paziente, di 68 anni, ha perso il pene a seguito di un intervento chirurgico al quale non avrebbe mai dovuto essere sottoposto. 

Alle volte la realtà supera di gran lunga la fantasia. E non c’è bisogno di volare chissà dove, in posti esotici, mondi lontani o in contesti socio-culturali estremi. Può succedere anche in un comunissimo ospedale di provincia nel centro Italia. E a farne le spese sono state le parti basse di un malcapitato paziente.

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Sta facendo molto discutere la singolare vicenda del pene amputato per errore – AnsaFoto (Grantennistoscana.it)

Dopo l’operazione chirurgica l’équipe medica si era mostrata più che soddisfatta: intervento riuscito! Ma il tumore diagnosticato al poveretto in realtà non c’era. E così il pene dell’uomo risulta essere stato tagliato per “sbaglio”. Ora l’urologo coinvolto nella vicenda è sotto accusa, mentre il paziente si ritiene vittima di un gravissimo danno e chiede di essere risarcito a suon di milioni di euro. Come andrà a finire?

L’assurdo caso del pene tagliato per “sbaglio”

Il delicato quanto surreale caso sanitario sta rimbalzando su tutti i giornali nazionali e locali, e soprattutto è oggetto di un fascicolo giudiziario che il prossimo 9 marzo arriverà nell’aula del giudice del Tribunale di Arezzo, Claudio Lara, per l’udienza preliminare.

Secondo quanto riferisce il Corriere di Arezzo, a rischiare di finire sotto processo è un medico trentenne che poco più di quattro anni fa, il 13 novembre 2018, eseguì in una sala dell’ospedale San Donato di Arezzo l’operazione chirurgica demolitiva su un uomo della Valtiberina, classe 1954, che era stato visitato poche settimane prima. Si sarebbe sospettata una patologia tumorale al pene che poi, fatalmente, è stata smentita dagli esami istologici “tardivi” sui tessuti prelevati. Così almeno sostengo i legali dello sfortunato paziente. L’operazione non era da fare: il paziente era affetto solo da una forma di sifilide curabile con farmaci.

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Gli errori commessi dai medici non sono purtroppo una novità. Ma il caso in questione è più unico che raro – AnsaFoto (Grantennistoscana.it)

Come accennato, l’uomo, oggi 68enne, chiede un congruo risarcimento. Il medico è imputato per lesioni gravissime. All’inizio il pm Laura Taddei aveva concluso per l’archiviazione, ma gli avvocati del paziente si sono opposti e dopo un’udienza tenutasi alla fine dello scorso anno il giudice Giulia Soldini ha deciso di procedere con l’imputazione coatta dell’urologo dell’ospedale.

Per quanto drammatica, la vicenda non è un caso isolato. Solo qualche giorno fa, il 28 febbraio, un altro gravissimo errore medico ha cambiato per sempre la vita di Anna Leonori, 46enne di Terni, che avrebbe subito l’amputazione di gambe e braccia per le conseguenze di alcune operazioni eseguite per asportarle un tumore. In un secondo momento, però, la donna avrebbe scoperto che la diagnosi era sbagliata e che il presunto tumore non c’era. E il proverbio “mal comune, mezzo gaudio” stavolta fa eccezione.

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