Uno studio scentifico recente ha evidenziato che la sua scomparsa è quasi inevitabile: l’esperta ha rivelato la causa, è inquietante.
Negli ultimi anni c’è una maggiore attenzione collettiva su quelle che sono le tematiche ambientali. Grazie ad anni di sensibilizzazione sull’argomento, oggi le persone sono più consapevoli dei danni che le nostre azioni possono arrecare all’ambiente e alle altre specie. Per fortuna esistono enti che si occupano della salvaguardia degli habitat e delle specie in via d’estinzione, ma non sempre questo controllo è sufficiente a salvaguardare la sopravvivenza di una specie in via d’estinzione.
Tutti noi oggi sappiamo che la caccia agli orsi è vietata, così come siamo consapevoli che la pesca di balene e squali è da evitare per salvaguardare questi due animali così importanti per gli equilibri della fauna marina. Come detto le campagne di sensibilizzazione hanno lo scopo di rendere noti i rischi dell’azione dell’uomo, ma per quanto governi e enti preposti si possano mettere d’impegno c’è sempre chi per profitto è disposto a sfidare la legge e cacciare o pescare di frodo.
Da anni è noto che il pangolino, animale diffuso principalmente in Asia meridionale e in Africa, è a rischio estinzione. Un tempo questa specie viveva anche in Europa – come dimostrato da alcuni fossili trovati nel nostro continente – ma da tempo si sono perse le tracce dalle nostre parti. Per chi non lo conoscesse si tratta di un carnivoro che si nutre principalmente di termiti e insetti, dotato di una corazza protettiva a scaglie che gli permette di resistere agli attacchi di animali molto più grossi di lui.
L’evoluzione lo ha dotato dunque di strumenti difensivi in grado di consentirgli di sopravvivere in qualsiasi habitat, ma nulla ha potuto contro l’azione dell’uomo. In Cina questi animali sono stati usati per secoli come fonte di nutrimento e come ingrediente di alcuni rimedi medicinali tradizionali. Oggi la caccia è vietata e le autorità lo hanno anche tolto dalla lista dei medicinali consentiti della medicina tradizionale cinese.
Ciò nonostante ci sono persone disposte a cacciarlo di frodo per consegnarlo sotto banco alle farmacie cinesi. Secondo uno studio condotto dalla dottoressa Yifu Wang per l’Università di Hong Kong e pubblicato sulla rivista ‘Nature Conservation’, non solo le leggi non hanno sortito effetti, ma pare che la domanda del rimedio medico (le cui proprietà curative non sono mai state confermate dalla comunità scientifica) creato con le scaglie del pangolino è in continua crescita e accresce il rischio estinzione della specie in Cina.
Sempre secondo lo studio condotto dalla giovane dottoressa cinese, il rischio estinzione però non riguarderebbe solamente la Cina, ma tutto il sud-est asiatico e in Africa. Ci sono Paesi, come ad esempio il Botswana, in cui il pangolino viene cacciato ogni giorno poiché la sua carne è ritenuta prelibata. Salvaguardare questa specie è fondamentale, poiché si tratta di uno dei maggiori consumatori d’insetti del mondo e la sua presenza è fondamentale per la salvaguardia dell’habitat in cui vive.
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