Gli infarti mortali si verificano quasi sempre in questo giorno della settimana: fai attenzione a questi segnali

È il “giorno maledetto” per il cuore, quando si registra il più alto numero di infarti mortali. Questi i campanelli d’allarme a cui stare attenti.

Cosa c’è all’origine di questa frequenza maggiore di infarti letali in un giorno particolare della settimana? Gli esperti avanzano alcune ipotesi, vediamo di cosa si tratta.

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C’è un “giorno nero” della settimana per gli infarti più gravi – grantennistoscana.it

Le malattie cardiovascolari sono una vera e propria emergenza sul piano sanitario. Basti pensare che ogni anno in Italia muoiono oltre 230 mila persone, stroncate da ischemie, infarti, malattie cardiache e cerebrovascolari.

Un dato che fa delle malattie cardiovascolari il nemico numero uno per la salute pubblica, essendo la principale causa di morte nel nostro Paese. Infatti, stando ai dati Istat 2017, sono responsabili del 35,8% di tutte le morti (32,5% nei maschi e 38,8% nelle femmine). Per Eurostat (nel report relativo al 2020), la percentuale di decessi causati da malattie cardiovascolari come infarto e ictus è ancora più alta: il 44%.

Un dato che supera di molto le morti provocate dal Covid che nell’anno della pandemia è risultato essere la terza causa di morte (439 mila morti contro le 1,7 milioni di vite spezzate dalle malattie cardiovascolari).

In pandemia il problema è anche peggiorato. Non solo per i minori controlli, a cominciare dalle diagnosi mancate. Il problema è che durante la crisi sanitaria provocata dal Covid sono andati peggiorando anche gli stili di vita. Intanto sono aumentati i fumatori (+10% rispetto al pre-pandemia), ma è cresciuta anche la sedentarietà (a causa anche della diffusione dello smart working). Senza contare che pure l’uso di stupefacenti è esploso in questo periodo.

Qual è il “giorno maledetto” per gli infarti mortali

Insomma, tutti fattori che incidono pesantemente sullo stile di vita e che, col tempo, portano a problemi per il nostro cuore. Proprio lo stile di vita o, più precisamente, la routine quotidiana potrebbe spiegare perché l’inizio della settimana sia anche il momento in cui si registrano più infarti mortali.

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Inizio settimana è il momento peggiore per il cuore, perché? – grantennistoscana.it

Perché? Sembra che all’origine di questa maggiore incidenza ci siano i cambi di routine caratteristici del fine settimana. È quanto emerge dai risultati di una ricerca presentata durante la British Cardiovascular Society Conference. Secondo lo studio le forme più gravi di infarto colpiscono maggiormente in una giornata ben precisa: di lunedì, all’inizio della settimana lavorativa.

A condurre l’indagine sono stati i dottori del Belfast Health and Social Care Trust e del Royal College of Surgeons. I ricercatori hanno analizzato i dati riguardanti 10.528 pazienti irlandesi giunti in ospedale tra il 2013 e il 2018 con sintomi da STEMI (infarto miocardico acuto associato a sopraslivellamento del tratto ST). Si tratta della forma più grave di attacco cardiaco, che sopraggiunge in caso di blocco completo di un’arteria coronarica principale.

Perché gli infarti più micidiali avvengono di lunedì

Come si spiega che il lunedì sia la “giornata nera” degli infarti? Qualche indizio lo forniscono alcuni studi precedenti. Che suggeriscono che il “Black Monday” (o il “Blue Monday”) del cuore potrebbe avere all’origine una causa indiretta. Cioè il rientro al lavoro e il fatto che, dopo essersi rilassato nel fine settimana, il nostro corpo si vede costretto ad adattarsi repentinamente al ritmo sonno-veglia dei giorni feriali. Insomma, il cambio di ritmo dopo il relax festivo può rivelarsi fatale per il nostro cuore.

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Colpa del ritmo sballato tra fine e inizio settimana la maggiore frequenza di infarti mortali al lunedì? – grantennistoscana.it

Colpa del ritmo sballato tra week end e ritorno al lavoro dunque? Alla base della “maledizione del lunedì” per il cuore potrebbero esserci i cambi di ritmo, col passaggio brusco da momenti di festa a momenti di lavoro?

Gli scienziati sono ancora ben lontani dall’aver fornita una spiegazione esaustiva al fenomeno del “lunedì nero”. Come detto alcune ricerche associano i problemi al cuore di lunedì al ritmo circadiano, quella specie di orologio biologico che tra le altre cose regola il ciclo sonno-veglia del nostro corpo.

Infarti più mortali a inizio settimana: cause ancora da approfondire

«Abbiamo trovato una forte correlazione statistica tra l’inizio della settimana lavorativa e l’incidenza di STEMI». Lo afferma il cardiologo Jack Laffan, alla guida della ricerca presso il Belfast Health and Social Care Trust. Non è la prima volta che emerge questo dato, ma ancora non c’è una spiegazione univoca. «La causa è probabilmente multifattoriale», fa presente il cardiologo di Belfast. «Tuttavia», aggiunge Laffan, «sulla base di quanto sappiamo da studi precedenti, è ragionevole presumere un elemento circadiano».

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Il legame tra il “lunedì nero” e gli attacchi di cuore è ancora tutto da approfondire – grantennistoscana.it

Come fa osservare il professor Sir Nilesh Samani, direttore medico della British Heart Foundation (BHF), riuscire a capire perché gli attacchi di cuore più gravi abbiano maggiore probabilità di verificarsi in determinati giorni della settimana è importante. Intatti «potrebbe aiutare i medici a comprendere meglio questa condizione mortale in modo da poter salvare più vite in futuro».

Durante le vacanze si muore di più per problemi di cuore

Secondo uno studio apparso su Circulation (la rivista medica peer-reviewed organo ufficiale dell’American Heart Association, la più autorevole a livello internazionale nel campo della ricerca cardiovascolare) le vacanze sono momenti critici per il cuore.

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Anche le vacanze sono un momento critico per il cuore – grantennistoscana.it

La ricerca infatti ha mostrato che la mortalità cardiaca è più alta nei mesi di dicembre e gennaio. In particolare il picco della mortalità giornaliera per problemi di cuore coincide coi giorni di Natale e Capodanno, hanno scoperto i cardiologi americani. I risultati della loro indagine mostrano che l’ultima settimana di dicembre è il periodo in cui si verifica il numero più alti di attacchi di cuore rispetto agli altri momenti dell’anno. Di fatto le vacanze di Natale/Capodanno rappresentano un fattore di rischio per la mortalità cardiaca (e non).

Anche i ricercatori americano parlano di una molteplicità di spiegazioni per il fatto che si muoia di più per problemi di cuore in questo periodo. Tra queste la maggiore frequenza in inverno delle malattie respiratorie (legate spesso a quelle cardiache), l’aumento dell’inquinamento da particolato sempre in inverno, i ritardi nella ricerca delle cure mediche per non interrompere le vacanze. Ma potrebbero esserci anche i cambi nella routine, in particolare lo stress emotivo associato alle vacanze (anche se il legame con gli attacchi di cuore emerso dai dati americani sembra non essere così forte).

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