La riforma fiscale del Governo Meloni inizierà dall’abbassamento delle aliquote Irpef. Vediamo cosa accadrà agli stipendi.
La riforma fiscale a cui sta lavorando il Governo di Giorgia Meloni coinvolgerà tutte le principali imposte del nostro sistema fiscale: Irpef, Ires, IRAP e IVA. Il primo passo sarà l’abbassamento delle aliquote Irpef. Ciò avrà un forte impatto sullo stipendio di milioni di lavoratori dipendenti. Vediamo nel dettaglio cosa cambierà.
La riforma fiscale del Governo avrà un impatto forte sulle tasche degli italiani. L’Esecutivo è mosso da due obiettivi: semplificare il rapporto tra contribuenti e Fisco e razionalizzare campi in cui, ad oggi, ha sempre regnato il caos.
La riforma del Fisco toccherà tutte le principali imposte: Irpef, Ires, IRAP e IVA. Inoltre il Governo Meloni ha deciso di rivedere anche il sistema dei controlli e della riscossione dei debiti da parte del Fisco. Questo potrebbe apportare modifiche sostanziali anche per quanto riguarda i pignoramenti dei beni mobili e immobili.
Il primo step della riforma fiscale sarà la modifica delle aliquote Irpef. Non solo verranno ridotte di numero passando da quattro a tre ma verranno riviste anche le percentuali in base agli scaglioni di reddito. Questo andrà ad incidere in misura notevole sugli stipendi dei lavoratori dipendenti.
Come anticipato la riforma fiscale prenderà le mosse proprio da una riforma dell’IRPEF. Ciò che, al momento, si sa con certezza è che le aliquote scenderanno da quattro a tre con l’obiettivo, in futuro, di ridurle ancora fino ad arrivare – entro la fine della legislatura -alla tanto discussa Flat tax voluta dalla Lega.
Per quanto riguarda la modifica delle percentuali in base al reddito, non è ancora stato deciso nulla. Sul tavolo del Governo ci sono due ipotesi.
Lasciare invariata la prima aliquota al 23%, accorpare le due centrali – attualmente al 25% e al 35%- in una unica aliquota al 27% e lasciare invariata l’ultima al 43%.
Un’aliquota al 23% fino a 28.000 euro di reddito, una seconda aliquota al 33% per redditi fino a 50.000 euro e lasciare invariata l’ultima, al 43% per redditi superiori.
Entrambe le opzioni andrebbero a ridurre la pressione fiscale a tutte le fasce reddituali anche se, a trarne maggiore vantaggio, saranno i lavoratori con un reddito più alto. Per compensare questa situazione il Governo sta valutando di accompagnare alla riforma fiscale una riforma delle detrazioni che andranno ad essere calibrate in base al reddito. In pratica chi guadagna meno potrà detrarre di più.
Molte delle detrazioni attualmente vigenti- sono circa 600 – scompariranno. La riforma fiscale del Governo Meloni necessita di ingenti risorse finanziarie le quali, in gran parte, potrebbero provenire proprio dal taglio di detrazioni e bonus.
Un altro cambiamento importante dopo la riforma dell’IRPEF dovrebbe essere l’azzeramento dell’Iva su alcuni prodotti. Non c’è ancora nulla di certo ma si sta valutando di azzerare l’Iva su beni essenziali come pane,pasta e latte e di abbassarla dal 10 al 5% su carne e pesce.
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