L’Italia nasconde tanta storia sul suo territorio, con gli studi e le ricerche man a mano viene fuori qualcosa di nuovo e potrebbe attirare turisti da tutto il mondo.
Si tratta di una scoperta archeologica che potrebbe portare in Italia milioni di turisti da tutto il mondo. Non è un segreto che l’Italia sul suo territorio continui a nascondere pezzi di storia che man a mano vengono alla luce. Questa volta sono state fatte scoperte archeologiche soprattutto grazie ad un attento lavoro di restauro.
Si tratta di legno carbonizzato, sopravvissuto all’eruzione del ’79 d.C. In particolare si tratta di travi in legno e ante della porta di uno dei negozi della città romana. Fa parte di una collezione di 330 elementi lignei architettonici, ma è comunque una novità che porterà turismo. La mostra dedicata è stata intitolata Materia, proprio come riferimento al legno che veniva utilizzato come legno da costruzione e non legno da ardere. Si tratta del legno che non bruciò a Ercolano.
Le nuove scoperte archeologiche su Ercolano: si prospettano fiumi di visitatori da tutto il mondo
Ercolano è già uno dei siti archeologici più visitati in Italia, ma dopo queste ultime scoperte ci sarà un flusso ancora più grande. Il legno che ha resistito all’eruzione ha preso il colorito del legno bruciato ma è rimasto intatto. È di fatto l’unico sito che attesti con diversi esempi tutta la carpenteria dell’antichità romana, compresa tutta la materia, appunto, utile alla vita quotidiana.
Si contano più di trecento legni architettonici, tra cui travi, arredi, tramezzi e porte, un valore inestimabile, soprattutto considerando il fatto che si sa in fisica, il legno è uno dei materiali più deteriorabili in assoluto, motivo per cui acquistano ancora più di pregio. Ercolano a differenza di Pompei, devastata da una nube di ceneri e lapilli, ha visto il fango lavico ha raggiunto altezze di 20 metri precipitando a picco sulla città.
In questo senso, l’assenza di ossigeno ha fatto sì che il legno si sia solamente carbonizzato, prendendo proprio la colorazione del carbone, ma senza arrivare alla combustione. Tutti questi legni sono rimasti nei depositi per lungo tempo, solo adesso grazie ad un progetto di restauro hanno iniziato a diventare parti visibili della città sommersa.
I legni carbonizzati riprendono vita dopo il restauro. La mostra aprirà al pubblico
La storia più antica torna a rivivere quindi in reperti preziosissimi. Si potranno vedere le culle, i letti, suppellettili, tutto ciò che è vissuto millenni fa, come se fosse ancora imbalsamato. Uno spaccato di vita rimasto praticamente congelato con l’eruzione del Vesuvio del 79d.C. I lavori che hanno permesso di riportare alla luce le travi di legno carbonizzate si sono conclusi mettendo in sicurezza tutte quelle esposte (sicurezza per il legno che nel tempo potrebbe deteriorare): tra poco inizieranno le visite con l’apertura al pubblico.