Con l’arrivo dell’estate, tutti gli ambienti al chiuso diventano veri e propri forni. Massima attenzione all’auto: guidare con il caldo è pericoloso
Siamo finalmente nella stagione più bella e più calda, l’estate. Per quanto qualcuno non la sopporti e dica di preferire l’inverno, in realtà è proprio in questi mesi che ci si riesce a concedere una settimana o due di ferie, che siano al mare, in montagna o anche a casa. Distendere i nervi, prendersi del tempo per sé, riposarsi e rilassarsi è molto importante, affinché a settembre si riparta carichi di energia. In questi giorni, però, c’è una situazione a cui dovete prestare molta attenzione: si tratta del guidare con il caldo.
Non tutti hanno a disposizione un parcheggio sotterraneo quando vanno a lavoro e non tutti riescono ad accaparrarsene uno all’ombra, magari di fianco a un palazzo o a un viale alberato. Di conseguenza, proprio in questi giorni, sono tantissime le persone che dopo otto ore lavorative risalgono in macchina trovandosi l’abitacolo con temperature roventi, tanto da non consentire di toccare il volante se prima non si aziona per qualche minuto l’aria condizionata. Massima attenzione, però, a guidare in queste condizioni: ecco perché.
Auto sotto al sole: ecco cosa succede
Quando arriva definitivamente il caldo, inevitabilmente cerchiamo di rifugiarci in ambienti freschi come le taverne, le cantine e le aree della casa climatizzate, come salotti o camere da letto. Anche l’automobile, se parcheggiata in garage, solitamente al mattino non è così calda: dopo otto ore di lavoro in cui rimane sotto al sole, però, può raggiungere temperature roventi. Si stima che nelle situazioni estremamente severe all’interno dell’abitacolo si possono sfiorare anche i 50°C: i raggi solari trapassano i vetri e causano l’aumento di temperatura, nonché un effetto serra favorito dalla massa di metallo di cui è costituita la carrozzeria.
Il metallo, infatti, accumula l’energia termica e la irradia all’interno dell’abitacolo per ore e ore, anche quando la macchina riprende la sua corsa e viene azionato il climatizzatore, o viene spostata all’ombra. Di fatto, quindi, per ridurre i rischi legati alla guida di un’auto calda non basta accendere l’aria condizionata. I ricercatori hanno quindi voluto capire quali siano gli effetti dello shock termico che può subire il corpo quando si mette alla guida di un auto bollente: ecco i risultati.
Shock termico da calore in auto: cosa sapere
Se purtroppo sono noti alla cronaca gli episodi di bambini che, dimenticati in auto, hanno perso la vita a causa del caldo, non si esclude che lo stesso possa accadere anche agli adulti. Per preservare i bambini, nel 2019 il legislatore in Italia ha approvato il Decreto 122, che rende obbligatorio il dotarsi di dispositivi anti-abbandono per tutti i genitori e i tutori di infanti sotto ai 4 anni: quando si parcheggia, se il bambino è ancora in auto suona un allarme. Due lavori scientifici hanno poi misurato la situazione microclimatica all’interno e all’esterno di tre modelli di auto, di colori diversi e di dimensioni diverse, esposte al sole per almeno 3 ore.
Su tutte e tre le automobili, in molti casi le temperature interne dell’auto hanno toccato i 40°C, con picchi fino a 60°C in alcune ore della giornata. Inoltre, per ogni misura i ricercatori hanno calcolato l’indice Predicted Heat Strain, con il quale si può capire il tempo in cui il corpo umano perde una quantità di liquidi superiore al 3% del peso corporeo e vive un innalzamento di temperatura corporea oltre i 38°C.
Per cercare di preservarsi dai rischi di auto troppo calde, è utile aprire tutte le portiere ed anche lo sportello posteriore per qualche minuto, prima di mettersi alla guida. Non farlo, infatti, espone il pilota alle conseguenze del colpo di caldo tra cui giramenti di testa, annebbiamento della vista e in generale perdite di prestazione che, secondo alcuni studi, possono arrivare fino al 50%, esponendo chi guida e i passeggeri a rischi per la propria sicurezza. Un aiuto può provenire anche dall’alimentazione: nei mesi estivi è meglio seguire una dieta leggera, così che il corpo non sia affaticato nel dover digerire e fondamentale è anche bere molta acqua, sempre a temperatura ambiente, così che la sudorazione eccessiva non porti il corpo a disidratarsi.