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Motori

Guidare col finestrino aperto: non puoi più farlo | Dovrai usare per forza il condizionatore

Finestrini abbassati in auto: molti lo fanno per risparmiare sui costi del condizionatore. Ma conviene davvero farlo? 

Cosa è meglio? Spostarsi coi finestrini aperti o col climatizzatore acceso? Uno studio rivela quale delle due soluzioni è la migliore anche per la nostra salute. Ecco come stanno davvero le cose.

Muoversi in auto col finestrino abbassato: un’abitudine da archiviare – grantennistoscana.it

Anche automobilisti esperti, patentati magari da decine di anni, incorrono sistematicamente in diversi errori alla guida dell’auto. Una di queste cattive abitudini dure a morire è quella di viaggiare coi finestrini bene aperti.

Più nel dettaglio, parliamo dell’abitudine di guidare coi finestrini aperti mentre ci si sposta in città, specialmente nelle grandi metropoli caratterizzate dal traffico super congestionato. Quando fa caldo come in questi giorni tenerli aperti diventa quasi inevitabile, soprattutto chi a bordo non ha il climatizzatore (come le vecchie auto degli anni ’90 o quelle ancora precedenti).

Perché guidare col finestrino aperto può essere pericoloso

La pratica del finestrino abbassato alla guida dell’auto però ha degli inconvenienti non da poco. Questa abitudine infatti comporta dei rischi da non sottovalutare assolutamente.

Sono molti gli svantaggi della guida col finestrino giù – grantennistoscana.it

Andare in giro coi finestrini aperti è la soluzione più comune. Si pensa anche che sia la più conveniente. Ma non è propriamente così e per tanti motivi, come vedremo. Viaggiare coi finestrini abbassati di convenienza ne ha proprio poca e a lungo termine questa abitudine può rivelarsi anche pericolosa.

Infatti il climatizzatore non soltanto provvede a regolare la temperatura: regola anche l’umidità dell’aria, in più funge da filtro per le sostanze presenti nell’aria. In primo luogo filtra quelle che danno semplicemente fastidio, come il polline ad esempio, ma anche sostanze decisamente più pericolose per la nostra salute.

Finestrini abbassati uguale più inquinamento in auto

Una ricerca del Global Centre for Clean Air Research (GCARE) dell’università britannica di Surrey ha mostrato infatti che la concentrazione di sostanze inquinanti all’interno degli abitacoli muta al variare di determinate condizioni. Tra queste pesano i finestrini abbassati o alzati e le diverse fasce orarie durante la giornata. Nello specifico, lo studio ha considerato le emissioni di PM10 e PM2.5 in varie città del mondo.

I finestrini aperti incidono anche sull’esposizione a sostanze inquinanti – grantennistoscana.it

I ricercatori hanno preso in esame e analizzato i dati di diverse città come San Paolo (Brasile), Medellín (Colombia), Il Cairo (Egitto), Guangzhou (Cina), Sulaymaniyah (Iraq), Dhaka (Bangladesh), Addis Abeba (Etiopia), Chennai (India), Dar-es-Salaam (Tanzania) e Blantyre (Malawi).

I risultati della ricerca evidenziano che durante le ore di punta l’esposizione allo smog cittadino con i finestrini dell’auto abbassati aumenta ben del 91%. Al contrario, con l’attivazione del ricircolo l’assorbimento delle particelle inquinanti si riduce fino all’80%.

Perché tenere i finestrini giù abbassa l’inquinamento nell’abitacolo

Una riduzione così corposa è da attribuire al filtro antipolline, che oltre a assolvere la funzione per cui è stato progettato riesce anche a filtrare le micro particelle inquinanti, meglio conosciute col nome di polveri sottili, quelle che fanno scattare i blocchi al traffico nelle grandi città quando la loro concentrazione nell’aria supera determinate soglie considerate pericolose.

Tra le altre cose lo studio ha scoperto che i conducenti in alcune delle città più povere del mondo (che hanno meno accesso alle auto con aria condizionata) devono fare i conti con livelli più elevati di inquinamento nell’abitacolo dell’auto.

Le conclusioni della ricerca sono chiare: quando ci spostiamo in città con la macchina è sempre meglio farlo coi finestrini bene abbassati e il climatizzatore acceso (possibilmente non a temperature polari, dunque senza il rischio di “congelarsi” e prendersi magari qualche malanno). È fondamentale però sostituire il filtro antipolline due volte all’anno o almeno una ogni dodici mesi in occasione del tagliando.

Finestrini giù: rischi anche per il portafoglio

Oltre ai rischi per la salute, circolare coi finestrini aperti in città espone pure al rischio di essere derubati. I furti di oggetti grazie al finestrino abbassato sono un grande classico dei predoni urbani. Per un motociclista è un gioco da ragazzi insinuarsi tra le auto in coda e allungare la mano per trafugare un marsupio o una borsa lasciati incustoditi su uno dei sedili.

Tenere i finestrini aperti aumenti il rischio di furti in auto – grantennistoscana.it

Senza parlare dei furti di orologio. Le cronache ciclicamente riferiscono di scippi avvenuti proprio in questa maniera: la scena tipica è quella dell’automobilista bloccato nel traffico col braccio fuori dal finestrino e un orologio (solitamente di marca) al polso. Che inevitabilmente attira le attenzioni di rapinatori in scooter, pronti a avvicinarsi e a sfilare in un baleno l’orologio dal polso.

Quando il finestrino abbassato fa prendere anche le multe

Poi ci sono anche le notizie più curiose legate ai finestrini delle auto lasciati aperti. Come quella, decisamente surreale, che riguarda un turista multato nel 2019 ad Alghero per “istigazione al furto”.

La sua colpa? Quella di essersi dimenticato di alzare il finestrino della macchina, una Mercedes regolarmente parcheggiata a pochi passi dal centro storico. Per l’agente che gli ha comminato la multa l’automobilista non aveva preso tutte le precauzioni necessarie per non “indurre in tentazione” i malintenzionati interessati a rubargli qualcosa dall’auto (se non addirittura l’auto stessa).

Quella che può apparire una pignoleria alla Otello Celletti, lo zelantissimo vigile col blocchetto delle multe sempre pronto impersonato da un indimenticabile Alberto Sordi, è resa possibile dall’articolo 158 del Codice della strada che al comma 4 stabilisce che «durante la sosta e la fermata il conducente deve adottare le opportune cautele atte a evitare incidenti ed impedire l’uso del veicolo senza il suo consenso».

Dunque oltre a rappresentare un invito a nozze per i ladri dimenticarsi il finestrino aperto rischia anche, paradossalmente, di farci prendere una bella multa (della serie cornuti e mazziati).

Guidare coi finestrini aperti in autostrada fa impennare anche i consumi

Ma non finisce qui: viaggiare coi finestrini abbassati ha anche un altro svantaggio, ignorato dai più. Un inconveniente non di poco conto in tempi in cui il caro benzina è tornato a minacciare le tasche degli italiani. Infatti il finestrino aperto incide anche sui consumi di carburante.

Più la macchina si muove velocemente, più i finestrini aperti fanno da “freno” sul piano dell’aerodinamica. In sostanza, l’aria “bucata” dal muso dell’auto invece di scorrere ai lati della carrozzeria si insinua all’interno dell’abitacolo, dove trova il muro del lunotto posteriore. Di conseguenza l’aria frena la marcia del veicolo.

Dunque anche a livello aerodinamico – che si riflette inevitabilmente sui consumi – il finestrino chiuso appare la soluzione migliore. In quanto si può quantificare la perdita in aerodinamica e nei consumi? Tanto lo fanno la forma e le dimensioni dell’automobile. Più grande e pesante sarà l’auto, più i finestrini abbassati condizioneranno i consumi quando ci si sposta con rapidità.

Anche i consumi di carburante si alzano tenendo il finestrino abbassato – grantennistoscana.it

Per cui, ad esempio, coi finestrini abbassati un SUV o un minivan consumeranno decisamente di più rispetto a una berlina. Ma conta anche il fattore velocità: a 70 km orari il freno aerodinamico dell’aria ha una portata molto più limitata rispetto a una velocità di 140 km/h.

Consumi di carburante: quanto cosa spostarsi coi finestrini abbassati

C’è poco da fare dunque: meglio alzare i finestrini e attivare il climatizzatore in auto. Per dare qualche altro numero, coi finestrini giù si stima che il consumo di benzina aumenti circa del doppio rispetto a quello col climatizzatore in modalità on (il confronto fa circa 20% di consumi in più coi finestrini aperti contro il 10% dell’accoppiata finestrini chiusi e clima acceso).

Un confronto impari malgrado il fatto che il condizionatore assorba molta energia visto che è attaccato alla cinghia di distribuzione. Questo però ha un impatto maggiore nelle partenze da fermo e in fase di accelerazione piuttosto che nelle fasi in cui si viaggia a velocità costante.

Alcuni calcoli hanno dimostrato che accendere il climatizzatore in macchina ha un’incidenza media pari a 2-3 kW. Dunque quando viaggiamo in autostrada con un’auto che per potenza si aggira sui 50-55 kW e a una velocità di circa 100 km all’ora dovremo sfruttare almeno 30 kW.

A quanto pare quindi muoversi in auto coi finestrini abbassati ha praticamente solo svantaggi. Eccetto forse che per un caso, e non di poco conto. È ben noto che il climatizzatore pesa sulle emissioni di anidride carbonica e dunque sui gas serra.

Perciò sul piano della sostenibilità ambientale la bilancia pesa decisamente a sfavore del climatizzatore, se ragioniamo in termini di salvaguardia dell’ambiente e di lotta contro il riscaldamento globale. Il che significa che allo stato attuale delle cose bisogna usare il buon senso e trovare un giusto bilanciamento tra diverse esigenze.

Emiliano Fumaneri

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