Secondo gli esperti, alcune tracce non lasciano alcun dubbio e, se le notiamo in casa, significa una cosa soltanto: sono tra di noi!
Gli scarafaggi sono abilissimi a passare inosservati ed a nascondersi anche negli anfratti più minuscoli: per questo è più difficile rendersi conto della loro presenza in casa rispetto ad altri insetti ed aracnidi, come ad esempio i ragni. Eppure, secondo gli esperti, questi piccoli animaletti lasciano sistematicamente tracce inequivocabili della loro presenza. In certi casi, può trattarsi anche di vere e proprie colonie, per cui urge un’azione tempestiva di contenimento e disinfestazione.
Quali sono quindi queste tracce? E come riconoscerle con certezza? Ebbene, ci vengono in aiuto alcuni esperti di disinfestazione statunitensi, specializzati nello studio dei blattoidei, ovvero proprio degli scarafaggi. Secondo James Agardy, infatti, responsabile tecnico e della formazione della società Viking Pest Control del New Jersey, il modo più comune è di accorgersene è quello di vedere “gli insetti stessi, ma ci sono altre indicazioni che gli scarafaggi si sono stabiliti in una struttura”.
Ad esempio, quando avvertiamo un odore simile alla muffa, particolarmente acre e sgradevole, soprattutto negli ambienti di casa poco frequentati come cantine, soffitte e stanze da tempo in disuso. Questo potrebbe infatti essere la conseguenza degli avanzi di cibo, dei resti in decomposizione di insetti morti e di altra materia organica che gli scarafaggi sono soliti produrre come scarto dei loro pasti, tramite minzione, defecazione, sudorazione e ptialismo (termine medico scientifico che indica lo sbavamento).
Gli altri segnali che indicano la presenza di scarafaggi in casa
Inoltre, come confermato dall’entomologo e specialista di disinfestazione Nicholas Martin, gli scarafaggi “che vivono in aree con elevata umidità di solito producono materia oscura e la imbrattano mentre strisciano”: si tratta di un feromone che rilascia un residuo amidaceo e che quindi sporca le pareti e le superfici che percorrono di scie o macchie di colore brunastro.
Ancora, se notiamo materia simile a pepe macinato o di forma cilindrica, non dubitiamo: si tratta delle loro feci. E non facciamoci ingannare dall’eventuale poca quantità che potremmo trovare: perché, ciò nonostante, non possiamo essere certi che gli ospiti indesiderati non siano già diventati una colonia piuttosto grande.
E poi uova, solitamente riposte tra le fessure della cucina o del bagno, segni di masticazione – perché gli scarafaggi sgranocchiano praticamente tutto – nonché carcasse di esoscheletri simili alle vecchie pelli di cui si disfano i serpenti. Ma un altro “guardiano” può darci la certezza praticamente matematica che cercavamo: si tratta del nostro cane o gatto di casa. Il loro olfatto, infatti, consente loro di accorgersi della presenza degli scarafaggi assai prima di noi. E se notiamo un cambio di atteggiamento del nostro animale, magari anche manifestato attraverso un’attenzione particolare agli angoli ed anfratti di casa, premuriamoci di verificare quanto prima quale sia il messaggio che ci sta lanciando, ispezionando con cura le aree che ci ha indicato.