Essere genitori è una delle cose più difficili al mondo. Secondo alcuni studi, è anche uno dei fattori che contribuisce all’invecchiamento.
Non è necessario leggere troppe ricerche per immaginare quanto sia impegnativo il compito di crescere un bambino: le spese legate all’educazione e alla cura del figlio si moltiplicano, gli impegni quotidiani aumentano in modo esponenziale e, purtroppo, anche le pressioni sociali e finanziarie si intensificano.
Sfortunatamente sembra che la scienza abbia confermato tutto questo. Le ricerche nel campo della psicologia e della sociologia hanno evidenziato le sfide che i genitori affrontano quotidianamente. I ricercatori sono anche riusciti ad individuare alcuni fattori che rendono l’invecchiamento ancora più precoce.
Fare un figlio è come invecchiare di 11 anni
In sostanza, nel 2020 un’università americana ha cercato di capire quali fossero gli effetti della crescita di un figlio sulla vita delle madri. Lo studio ha coinvolto 2000 donne americane tra i 20 e i 44 anni e ha rilevato che, a livello cellulare, quelle che avevano partorito avevano l’equivalente di 11 anni in più rispetto a quelle che non avevano figli.
Quello che è stato scoperto si basa sulla lunghezza dei telomeri, che possono essere descritti sostanzialmente come porzioni di DNA che coprono le estremità dei cromosomi. Senza addentrarci troppo nella scienza, i telomeri tendono a accorciarsi nel tempo. Telomeri più corti sono correlati a tassi di mortalità più alti e segni fisici dell’invecchiamento, come i capelli grigi.
Quello che gli scienziati hanno scoperto è che le donne che avevano partorito avevano telomeri in media più corti del 4,2% rispetto a quelle che non avevano figli. “È equivalente a circa 11 anni di invecchiamento cellulare“, ha detto Anna Pollack, autrice principale del documento, a New Scientist.
Chiaramente, queste conclusioni non devono essere prese per verità assolute. O meglio, è importante specificare che non è il parto in sé la causa dei telomeri più corti e quindi dell’invecchiamento. Semmai, è tutto quello che viene dopo il parto il problema. Anzi, uno studio diverso, condotto nel 2017, ha in realtà suggerito che avere più figli si traducesse in telomeri più lunghi.
Queste conclusioni hanno spinto i ricercatori a concludere che a influenzare l’invecchiamento dei genitori non è l’atto stesso del parto, ma lo stress connesso all’allevamento dei figli. Questo è ancor più vero nei paesi senza congedo di maternità obbligatorio, come gli Stati Uniti.
Una ricerca del 2022 si è spinta ancora più avanti e ha cercato di capire quali fattori indicano un maggiore invecchiamento dei genitori nella crescita di un figlio. La risposta può essere sorprendente per alcuni e, al tempo stesso, molto scontata per altri: i figli maschi fanno invecchiare più delle femmine.
I figli maschi sembrano essere molto più impegnativi
Un’indagine condotta negli Stati Uniti su un campione di oltre 13.000 persone di età superiore ai 50 anni ha rivelato che i genitori con almeno un figlio maschio tendono a invecchiare più rapidamente rispetto a coloro che non hanno figli di sesso maschile.
Il team, proveniente dall’Università Charles di Praga e dall’Università di Columbia a New York, ha raccolto dati dallo studio in corso che monitorava oltre 30.000 persone di età superiore ai 50 anni e i loro coniugi. I genitori hanno completato test cognitivi regolari che valutavano le loro abilità mentali, come la memoria, la concentrazione, il pensiero e la comprensione.
I risultati, pubblicati nel Journal of Psychiatric Research, mostrano che i genitori con almeno un figlio maschio avevano un tasso più rapido di declino cognitivo rispetto a quelli con figlie femmine.
I ricercatori affermano che la questione necessita di ricerche più approfondite, ma hanno comunque suggerito alcune possibili spiegazioni. Ad esempio, si ipotizza che le figlie siano più propense a prendersi cura dei loro genitori in età avanzata, offrendo supporto emotivo e contribuendo così a mantenere la loro salute mentale durante il processo di invecchiamento.
Si ritiene che i genitori di figli maschi possano essere meno inclini a condurre uno stile di vita sano. Studi hanno dimostrato, ad esempio, che i genitori di figlie femmine sono meno propensi a consumare alcol, droghe e tabacco. Al contrario, sembra che le madri di figli maschi tendano ad avere un indice di massa corporea più elevato.
Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno i fattori che contribuiscono a questa disparità nel declino cognitivo. Questo studio rappresenta un importante punto di partenza per futuri approfondimenti e per l’identificazione di eventuali interventi che possano aiutare a preservare le funzioni cognitive nelle persone più anziane.
Essere genitori oggi è più difficile rispetto a quanto lo fosse per i nostri genitori?
Nel 2022, la psicologa Penelope Leach ha rilasciato una nuova versione del suo classico libro, “Il bambino: dalla nascita ai 6 anni“, pubblicato per la prima volta nel 1977. La Leach ha affermato di voler ripubblicare il libro per riflettere meglio la genitorialità moderna.
Le ragioni che ha dato sono molteplici. Ad esempio, ci sono nuove prove sull’importanza di dormire insieme. Inoltre, va presa in considerazione l’evoluzione della struttura familiare moderna. Un altro grande tema è quello delle madri, che sono molto più propense a lavorare a tempo pieno rispetto al passato.
La psicologa riporta uno studio del 2012, condotto dall’Università della California, che ha scoperto che i genitori moderni passano il doppio del tempo ogni giorno a giocare con i loro figli rispetto agli anni ’60. Nel frattempo, però, il numero di madri che lavorano è arrivato al 75,6% tra giugno 2021 e aprile 2021, il livello più alto mai registrato. In breve, i genitori sono più presenti nella vita dei figli di quanto abbiano mai fatto prima, ma con meno tempo a disposizione per farlo.
Un altro grande tema della genitorialità moderna è strettamente connesso a Internet e ai social network. “Abbiamo così tante informazioni a portata di mano. In pochi secondi possiamo cercare tutti i consigli per essere bravi genitori. Sebbene ciò possa avere effetti positivi per alcuni versi, spesso siamo sopraffatti dalla conoscenza“, afferma le Leach.
In breve, ci sono molte ragioni per cui la genitorialità sembra essere più difficile ora rispetto al passato. C’è più pressione sociale, maggiori aspettative, un accesso illimitato alle informazioni che possono essere sia utili che travolgenti. In tutto questo, c’è anche una maggiore partecipazione attiva nella vita dei figli.
La psicologa conclude dicendo che è importante ricordare che ogni generazione ha le sue sfide. Quello che conta è cercare un equilibrio tra ciò che funziona per la singola persona e la sua famiglia, e non confrontarsi costantemente con un’immagine idealizzata di come dovrebbe essere la genitorialità.