Se pensi che i prodotti che trovi al supermercato siano posizionati a caso, ti sbagli grosso: così spendi di più senza neanche accorgetene!
I supermercati col tempo sono diventati sinonimo di sviluppo e benessere. Che sia una catena della grande distribuzione più blasonata o dei più “modesti” e “semplici” discount, poco cambia: resta comunque un luogo di abbondanza che denota, nonostante tutto, lo stato di salute di una Nazione. Garantire, infatti, uno dei diritti primari dell’uomo, ovvero avere abbastanza risorse per poter famare se stesso e la propria famiglia, non era così tanto scontato fino a prima del boom economico in Italia nel 1960. Per i nostri nonni o genitori, insomma, il supermarket è un’invenzione piuttosto “recente“.
Certo, nei mesi scorsi i detrattori di Benedetta Rossi hanno fatto leva proprio sulla sciatteria nonché la poca cura delle ricette proposte alla casalinghe con quei famigerati prodotti da discount che poco si sposano con l’alta cucina in senso stretto. Stiamo parlando tuttavia di una variazione sul tema che poco ha a che fare col Paese reale, ovvero quello che lotta per far quadrare i conti e arrivare alla fine del mese. E nel suo lungo video/sfogo sui social, la foodblogger ha sottolineato le esigenze della sua vasta fandom che conta proprio sulla fantasia e sull’economia della Rossi per portare un pasto completo a pranzo o a cena.
Quest’anno poi, ma a dire il vero anche per tutto il 2022, la parsimonia da virtù si è trasformata in un’esigenza. Tra rincaro generale dei prezzi e inflazione, infatti, riempire il carello della spesa con “soli” 50 euro è diventata una vera e propria impresa. Giusto per rendere l’idea, l’Istat ha registrato un aumento tendenziale dei prezzi rallentatosi leggermente solo ad agosto. Dal 10,2% di luglio si è passati al 9,4%. La spesa però continua a essere cara.
Cos’è lo shelf marketing e perché ti inducono a spendere di più: fa attenzione!
E se si fanno i salti mortali quindi per non spendere troppo, non è detto che alla fine ci riesca sempre e non perché hanno messo in offerta proprio quel pacco di patatine che aspettavi da tempo. In altre parole, se arrivi alla cassa certa di aver fatto una spesa oculata e, perché no, anche fiera dei tuoi acquisti, per poi rimanere abbastanza a bocca aperta una volta battuti tutti i pezzi, sappi che non è sempre e comunque colpa tua. Tutte le catene di supermercati della grande distribuzione, infatti, attuano una serie di collaudate ed efficaci strategie di marketing per indurti a spendere più di quello avevi preventivato una volta aperte le porte automatiche.
E una delle più famose in tal senso è proprio lo shelf marketing. Ma di cosa parliamo esattamente? Come si intuisce, è una tecnica di marketing volta nello specifico a massimizzare le vendite del punto vendita influenzando in una certa misura le scelte finali del consumatore. Giusto per rendere l’idea del fenomeno, i prodotti che troviamo al supermercato seguono un ordine ben preciso pensato proprio per far sì che non solo si compri quel pacco di pasta e non un altro, ma si spenda contestualmente anche di più.
Gli scaffali, infatti, funzionano come vere e proprie vetrine e mostrano quindi la merce migliore proprio per invogliare il consumatore ad acquistare quel determinato bene, non proprio o non sempre di prima necessità. Ma come valorizzare uno shampoo o una confezione famiglia di detersivo per i piatti? Spesso facciamo la spesa fidandoci proprio del marchio che compriamo nove volte su dieci a occhi chiusi o per abitudine. Non è semplice quindi far cambiare idea. Ma è proprio qui che entra in gioco lo shelf marketing.
Tutte le tecniche dello shelf marketing per organizzare al meglio gli spazi del supermercato
Partiamo intanto dal percorso che facciamo quando entriamo al supermercato che è prestabilito in modo tale da saltare meno reparti possibili. Per allungare il tempo di permanenza e mettere nel carrello quindi più prodotti di quelli che effettivamente servono, il percorso si snoda in senso antiorario e quindi da destra verso sinistra. In questo modo, proprio perché si segue un tragitto insolito si tenderà a prestare più attenzione all’ambiente circostante. Si sarà non solo più ricettivi e attenti a ogni stimolo, ma non si salteranno nemmeno quei reparti che non ci interessano, percorrendo così tutto il supermercato.
Ovviamente, indotti in “tentazione” e considerando lì su due piedi di voler provare quel nuovo gusto di gelato a cui è impossibile rinunciare, va da sé che si comprino così prodotti non indispensabili o comunque non preventivati. E le vendite si incrementano, facendo proprio il gioco della catena di supermercati di turno. Ma non finisce qui. Tornando al discorso originario, come si attua nel concreto lo shelf marketing indirizzando le scelte del consumatore? Niente di più semplice in realtà. Basta, infatti, posizionare bene, in maniera strategica e in bella vista tutti quei prodotti che interessa vendere.
Perché insomma doversi mettere sulle punte oppure piegarsi in maniera anche innaturale quando basta semplicemente allungare la mano per ottenere un bagnoschiuma? Sì, ovviamente costerà di più e forse non sarà un rapporto qualità-prezzo del tutto conveniente, ma la schiena e le ginocchia ringraziano eccome! E poi, se una cosa si vede di meno, è meno desiderabile. In questo caso quindi la strategia del “vedo non vedo” non è proprio proficua. Fanno eccezione però caramelle, merendine, patatine in busta e tutti quei prodotti pensati proprio per i più piccoli. Questi, infatti, sono collocati apposta ad altezza bambino che farà di tutto per convincere i genitori a comprare cioccolato e quant’altro.
Non solo altezza strategica e percorsi obbligati: così risparmierai la prossima volta che andrai al supermercato
E se pensavi finisse qui, ti sbagli di grosso! È vero che si raggruppano i prodotti negli scaffali seguendo il principio di appartenenza alla stessa categoria. Tuttavia, proprio come accade sulle più famose piattaforme di e-commerce, anche i supermercati stanno iniziando a consigliare tutti quei prodotti che si matchano bene, in una sorta di “spesso comprati insieme” reale e non virtuale. E così, può capitare di trovare la Nutella proprio accanto al pane in cassetta. E cosa c’è di meglio a merenda proprio di pane e Nutella? Così quindi i supermercati si assicurano l’acquisto di due beni con un solo piazzamento ben collaudato.
E un discorso simile ovviamente vale anche per i prodotti da bagno come dischetti struccanti, acqua micellare, creme giorno e notte e chi più ne ha, più ne metta. E ancora, hai mai notato come i beni di prima necessità come acqua, pasta, latte e uova siano posizionati in reparti anche molto distanti tra loro? Tutti, infatti, nove volte su dieci compriamo questi prodotti, va da sé quindi che per facilitare le compere sarebbe più intuitivo raggrupparli tutti insieme. In questo modo però qualsiasi catena ci perderebbe. Posizionandoli, invece, in posti contro-intuitivo, proprio come dicevamo prima, non solo si allungherà la permanenza all’interno del supermercato, ma si acquisteranno anche altri prodotti “intermedi” e non necessari per arrivare da un reparto all’altro.
E che dire infine dei prodotti che troviamo nelle avancasse? Di solito sono sempre bibite, patatine, snack o ancora gomme, cioccolatini e caramelle. Stiamo parlando quindi di prodotti piccoli, golosi e colorati che attireranno per forza di cose la nostra attenzione mentre aspettiamo il nostro turno per pagare alla cassa. E così, tra una cosa e all’altra, per l’allietare l’attesa e soddisfare qualche piccola voglia, specialmente se la giornata è stata particolarmente complessa, si finisce ad acquistare la qualunque senza pensarci più di tanto seguendo solo le nostre sensazioni del momento.
Non tutto è perduto però. Ora che sai infatti come vengono organizzati gli scaffali e quali sono le strategie di marketing più comuni delle catene di supermercati per invogliare i clienti a spendere molto di più di quanto preventivato, riuscirai a riempire il carrello solo coi prodotti che fanno parte della tua lista della spesa!