I regali che non dovresti mai fare, dicono portino sfortuna: ci sono anche le perle

Ci sono dei regali che non vanno mai fatti poiché secondo la nostra tradizione portano sfortuna a chi li riceve: vediamo quali sono.

Per fare un regalo bisogna conoscere in maniera profonda la persona che deve riceverlo. In primo luogo perché solo in questo modo abbiamo la possibilità di conoscere i suoi gusti in fatto di vestiario o le sue preferenze in fatto di tecnologia, ma anche perché solo stando a stretto contatto con la persona in questione si sa con certezza che ha bisogno di una particolare cosa o che desidera particolarmente qualcosa.

Regali porta sfortuna
Ci sono dei regali che non andrebbero mai fatti per nessuna ragione – Grantennistoscana.it

In tutti gli altri casi è veramente complicato fare un dono. Se è vero che è scortese presentarsi ad un’occasione importante con la classica “busta” con i soldi, è anche vero che portare un regalo scelto da noi quando non abbiamo idea di quali siano i gusti del festeggiato è un rischio enorme. Il regalo potrebbe non piacere e potrebbe finire nel migliore dei casi sul fondo di un armadio o di un cassetto.

Alla scortesia del vile denaro contante si sta ovviando sempre più spesso in questi anni con il classico buono in un negozio. Al fine di evitare una scelta sgradita, i donatori si occupano di versare un credito che il ricevente può spendere come predilige. Al fine di non condizionare l’acquisto, inoltre, negli ultimi anni ha preso sempre più piede il buono Amazon, così il ricevente può scegliere tra una miriade di prodotti.

I doni da non fare mai perché portano sfortuna

Al di là della difficoltà di fare regali, ci sono dei doni che non andrebbero mai fatti poiché si dice che portino sfortuna. Chiaramente tale divieto va a cadere se si è certi che la persona in questione non è superstiziosa, ma nel caso si abbia il dubbio che possa esserlo, questi sono i regali che dovete assolutamente evitare per non mettere a disagio il vostro amico o parente.

Regali porta sfortuna
Ci sono alcuni doni che secondo la tradizione portano sfortuna a chi li riceve – Grantennistoscana.it

Il primo regalo che dovete evitare se la persona è superstiziosa sono le perle. Bellissime da indossare e sempre sinonimo di eleganza, questi preziosi sono legati alle lacrime, motivo per cui vengono spesso indossate alle cerimonie funebri. Un altro dono da non fare mai sono le scarpe. In teoria non ci sarebbe nulla di male, ma secondo la tradizione metterebbero distanza tra donatore e ricevente, inoltre tempo addietro venivano “regalate” ai defunti.

Meglio evitare anche le spille e le forbici. Questi oggetti secondo la tradizione sono legati a disgrazia e dolore. Si pensa che un simile regalo possa portare alla recisione di un legame. Se proprio non potete fare a meno di regalare questi oggetti, sarebbe meglio simulare una compravendita, facendovi dare una moneta o una cifra simbolica da chi li sta ricevendo in dono.

La superstizione vuole che non vadano regalati nemmeno portafogli e salvadanai. Questi infatti sono visti come presagio di un futuro economicamente difficile. Per esorcizzare la sfortuna ed evitare di augurare sventure economiche a chi riceve il regalo, dovete inserire all’interno del portafogli o del salvadanaio una moneta. Si tratta di un segno di buon auspicio con il quale augurate al ricevente che le sue finanze siano sempre floride.

Il ruolo della superstizione nella vita e nello sport

Tutto il mondo è paese e sicuramente sono numerose le zone del mondo in cui la superstizione è ancora un fattore preminente per tantissime persone. Qui in Italia siamo un popolo scaramantico, avvezzo a gesti rituali che hanno lo scopo di portare fortuna, dunque in cui la tradizionale superstizione è ancora parte della vita di tutti i giorni.

Italia terra di scaramanzia
La scaramanzia esiste ovunque, ma in Italia siamo particolarmente superstiziosi – Grantennistoscana.it

Sebbene a livello razionale tutti siamo consapevoli che il credere che possa esistere una forza sovrannaturale e magica che possa gravare sulle nostre sorti e sulla nostra vita sia qualcosa di arcaico e illogico, a volte per tradizione a volte per disperazione ci si abbandona alla scaramanzia proprio allo scopo di scacciare via questa forza avversa.

La scaramanzia continua ad essere molto presente soprattutto a livello sportivo. Sia alcuni atleti che i tifosi sono soliti compiere dei gesti rituali quando le cose vanno bene. Ad esempio ci sono tifosi che decidono di ripetere tutto ciò che hanno fatto quando la propria squadra ha vinto una partita e chi addirittura non si toglie mai un indumento che ritiene fortunato: ad esempio Michael Jordan ha sempre indossato i pantaloncini della North Carolina sotto quelli dei Bulls come amuleto.

Ma se il più grande cestista della storia ha mantenuto celato questo suo gesto scaramantico, c’è stato anche chi come Valentino Rossi ha mostrato per anni il suo rituale portafortuna. Il nove volte iridato era solito compiere una serie di gesti rituali in favore di telecamera, sia prima di arrivare in griglia che prima della partenza di una gara.

La scaramanzia nella cinematografia italiana

Superstizione e scaramanzia sopravvivono ancora oggi nel teatro, nella musica e nel cinema. Ad esempio in contesto cinematografico è assolutamente vietato indossare abiti di colore viola, ma anche solo pronunciare il nome del colore. Noto anche come prima di una rappresentazione teatrale non si auguri mai “Buona Fortuna” o non si pronunci mai la formula “In bocca al lupo”, si opta per la ripetizione della parolaccia “Me***”, per altro seguita da un colpo di piede sul pavimento.

La superstizione nello spettacolo
L’ambiente dello spettacolo è forse quello in cui la scaramanzia è maggiormente diffusa – Grantennistoscana.it

Si dice che tantissimi attori italiani siano stati o siano ancora molto scaramantici. Lo era sicuramente Totò, lo sono ancora oggi Christian De Sica e Carlo Verdone. Questa forma di superstizione è talmente diffusa nell’ambiente da essere stata rappresentata anche in alcune opere cinematografiche, specialmente nelle commedie. Proprio Totò è stato il protagonista del film ‘La Patente’, in cui recitava la parte dello “Iettatore”.

Ma la superstizione è il tema principale anche dell’opera teatrale di Peppino De Filippo ‘Non è vero ma ci credo’, rappresentazione che tra gli anni ’40 e ’50 ebbe un successo tale da convincere il noto autore ad adattarlo per una trasposizione cinematografica. La superstizione è centrale anche nel più recente film comico ‘Occhio, Malocchio, Prezzemolo e Finocchio’.

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