Li chiamano vampiri emotivi e sono praticamente ovunque; quando entrano nella nostra vita non ce ne accorgiamo.
Alcune tipologie di persone, coi loro comportamenti, sono fonte di alto stress; se pensiamo che lo stress deriva anche da un consumo eccessivo di energia mentale, ecco che comprendiamo come mai alcuni soggetti vengono chiamati “vampiri“.
Riescono a svuotare le persone della loro energia e forza mentale, e in alcuni casi arrecano danni emotivi davvero importanti. Non vanno in giro coi denti aguzzi, ovviamente, ma mettono in atto delle strategie per soddisfare le loro necessità.
Dunque si tratta di qualcosa di assolutamente volontario, che è tipico di personalità narcisistiche o comunque che hanno diversi tipi di problemi. Il fattore negativo è che quei problemi vengono riversati su altri, e si possono innescare circoli viziosi in cui un numero sempre maggiore di persone scarica le proprie frustrazioni su ulteriori ignare vittime.
Certo, le relazioni con gli altri sono contraddistinte da positività o negatività, e non tutti coloro che ci circondano sono riconducibili a “vampiri“. Ma in molte occasioni possiamo ritrovarci con personalità che minano la serenità, la propositività e l’ottimismo, e dobbiamo imparare a riconoscerle in modo da proteggerci.
Come possiamo riconoscere i vampiri emotivi
Sicuramente le persone inquadrabili nella categoria di vampiri emotivi sono quelle che, per le più svariate ragioni, vivono l’esistenza in nome della rabbia, dell’ostilità, del vittimismo, dell’egocentrismo e del narcisismo.
Purtroppo riescono davvero e spesso a danneggiare la serenità altrui, innescando sensi di colpa, mancanza di autostima, sentimenti di frustrazione e altro ancora. Possiamo però imparare a riconoscere le situazioni/persone che possono minare la nostra serenità. In linea generale, ecco alcuni comportamenti che dovrebbero far scattare l’allarme interagendo con amici, parenti, colleghi di lavoro o col partner:
- i rapporti interpersonali, indipendentemente dalla loro natura, ci fanno sentire sopraffatti, esausti o addirittura demotivati o depressi;
- le persone accanto a ni hanno bisogno di continue attenzioni e soddisfazione dei loro bisogni;
- chi ci circonda tende a dare sempre la colpa agli altri (o a qualcosa) e dimostrano di sentirsi superiori;
- i soggetti “vampiri” hanno la tendenza a repentini cambi d’umore, anche drastici;
- al tempo stesso questo tipo di persone cerca giustificazione nei fallimenti, ipotizzando “congiunzioni astrali negative” o responsabilità imputabili al “destino“.
Questo tipo di situazione si può verificare in qualsiasi circostanza: al lavoro, in famiglia, col partner, ma anche in un negozio, dal parrucchiere o quando facciamo la spesa al supermercato. Il problema è che il contatto continuo con i vampiri emotivi arreca seri danni e difficoltà da cui poi è davvero impegnativo uscirne “vincenti“.
Le tipologie di vampiri emotivi più frequenti
Scendendo ancora più nello specifico, possiamo imparare a riconoscere – e di conseguenza difenderci da – i vampiri emotivi. Ne esistono almeno cinque categorie.
La prima è quella dei narcisisti manipolatori. Queste persone bramano di stare sempre al centro dell’attenzione, i loro bisogni sono sempre più grandi di quelli degli altri, e non mostrano empatia, ovvero la comprensione di come si possa sentire emotivamente un’altra persona. Il loro scopo è quello di ottenere ciò che vogliono, e anche subito, e per arrivare a questo sono disposti a tutto. Spesso si approfittano di caratteri deboli, e tendono a comandare, facendo sentire la persona inadeguata. Se trovano, al contrario, un carattere forte in grado di contrastare la loro “forza” possono reagire anche diventando molto aggressivi, sia verbalmente che fisicamente.
Esistono poi i vampiri “vittime“. Questo tipo di personalità tende a sentirsi appunto vittima di bullismo, o di avversità del destino, o di presunta cattiveria. Inevitabilmente finiscono per riversare tutto il loro dolore su chi non riesce a dire di no, su chi è generoso e vorrebbe aiutare. Il problema è che anche tendendo le mani a una persona del genere non si potrà aiutarla. Perché lo scopo non è quello di riscattarsi o rialzare la testa ma di nascondere le proprie debolezze dietro le più svariate scuse.
Il maniaco del controllo. Un altro modo che le persone vampiri operano è quello dell’assumersi il ruolo di “controllori”. In questo caso la persona si erge a “saggio” a tal punto da decidere cosa gli altri debbano fare. In ogni ambito, dalla più piccola decisione a quelle più grandi. Le personalità empatiche, generose e un po’ più fragili possono ritrovarsi a fare “i soldati” di questi tipi di vampiri e annullare la propria personalità.
I vampiri saccenti e logorroici. Alzi la man chi non si è mai trovato di fronte a una persona che non smette mai di parlare; sicuramente chi ha tanta cultura tende a volerla divulgare, con o senza il consenso degli altri. La differenza di dialogo con un vampiro logorroico risiede però nel fatto che il soggetto parla solamente di sé e soprattutto non lascia spazio ad un confronto equilibrato e aperto. Solo la sua versione dei fatti, in pratica sarebbe giusta.
Gli ansiosi. L’ansia è uno stato d’animo davvero deleterio e purtroppo anche molto frequente. Ciò non giustifica però le persone che gettano addosso agli altri la loro visione della vita. Chi si trova accanto un collega, partner, amico o familiare che crede che tutto sia pensate, insostenibile e irrimediabile, tenterà di alleviare la sua sofferenza. Purtroppo senza alcun risultato.
Cosa fare se ci si trova di fronte a un vampiro emotivo?
Se capiamo di essere di fronte a una situazione come quelle sopra citate, dobbiamo pensare a proteggere il nostro benessere psicologico.
Purtroppo c’è solo una cosa da fare: allontanarsi il più possibile da questi soggetti. Il che può risultare ovviamente difficile, visto che magari si tratta del partner o di un collega di lavoro. Gli esperti consigliano innanzitutto di cominciare a “mettere dei paletti” e di adottare un atteggiamento fermo e deciso. In caso contrario, rischiamo di essere completamente sopraffatti da queste personalità contorte (loro malgrado).
Infatti suddetti vampiri spesso hanno dei problemi psicologici che dovrebbero provvedere a valutare e curare. Non possiamo essere noi, però, i loro terapisti. Se l’allontanamento emotivo/fisico non dovesse essere sufficiente, l’unico modo per salvarsi letteralmente la vita è quella di rivolgersi a uno specialista. In questo modo capiremo bene come agire, cosa fare e cosa dire per proteggere la nostra energia mentale e fisica dai vampiri.
